Pillola oltre 40 anni
Buonasera. Ho 43 anni compiuti (1965), non ho avuto figli ed utilizzo Fedra da 5 anni, principalmente per arginare un problema che purtroppo mi affligge da oltre 10 anni: cicli abbondanti (con episodi emorragici) e frequenti (18-23 gg) che, oltre a determinare situazioni di sideropenia e debolezza in generale, rischiavano di pregiudicare la mia vita sociale e lavorativa. Ho cominciato ad assumere contraccettivi ormonali all’età di 28 anni (in particolare la trifasica Milvane), per gestire il duplice problema della contraccezione e delle mestruazioni abbondanti, e sono andata avanti fino all’età di 38 anni, con le previste sospensioni periodiche (sospensioni che, a detta del mio ginecologo, ora non sono più necessarie/consigliabili). Successivamente ho interrotto il trattamento per 2 anni o poco più, dopo i quali ho dovuto ricominciare per i summenzionati problemi di menorragia e polimenorrea, che si sono ripresentati, assumendo Fedra.
Premetto che all’età di 25 anni mi sono stati diagnosticati 2 piccolo miomi uterini (di 6 e 8 mm), che vengono monitorati annualmente e che al momento risultano invariati (l’esame ecografico dello scorso anno ha segnalato un processo di calcificazione in atto a carico del più piccolo). Il mio ginecologo dubita che i cicli abbondanti dipendano dalla presenza dei miomi e mi sconsiglia la loro rimozione. Aggiungo che dall’età di 14 anni soffro di emicrania. Ovviamente il disturbo si è accentuato con il menarca e successivamente è peggiorato (per intensità, non per durata) con l’assunzione della pillola (presentandosi nella settimana di interruzione). Attualmente tale disturbo è sotto controllo con l’utilizzo dei triptani. Segnalo che mia mamma ha sofferto per i medesimi problemi (emorragie mestruali ed emicrania) fino alla menopausa, sopraggiunta solo all’età di 59 anni. A parte l’accentuazione dell’emicrania e un episodico spotting intermesturale, l’utilizzo di Fedra non mi dà particolari problemi e, soprattutto, riduce significativamente la quantità di sangue persa mensilmente.
Sono normopeso (60 kg per m 1,65), pratico regolarmente attività sportiva, la pressione arteriosa è tendenzialmente bassa, gli esami di laboratorio non presentano valori al di fuori della norma (in particolare: colesterolo totale 183, HDL 90 e LDL 84, trigliceridi 50), non fumo, non ho familiarità per cardiopatie (in ogni caso mi sottopongo a ECG a riposo e sotto sforzo + visita cardiologia ogni 2 anni, anche in considerazione dell’attività aerobica che svolgo). Il mio ginecologo sostiene che, in assenza di fattori di rischio e/o di parametri al di fuori della norma risultanti dagli esami clinici, posso continuare ad assumere contraccettivi orali. Il neurologo e il medico di base tuttavia mi hanno messo in guardia, consigliando comunque di porre la questione allo specialista. Io pensavo anche di provare ad assumere una pillola a dosaggio più basso, come ad esempio Arianna (il cui contenuto in estrogeni è inferiore del 25% rispetto a Fedra per singola pillola). Lo schema di assunzione prevede 24 compresse attive in luogo di 21 e questo potrebbe indurre una riduzione delle crisi emicraniche (che nell’80% dei casi insorgono dopo il quarto giorno di sospensione), anche se probabilmente potrebbe aumentare lo spotting intermestruale.
La mia domanda è la seguente: fino a che età posso continuare ad assumere contraccettivi ormonali? Mi consiglia la sostituzione di Fedra con Arianna/o con altra formulazione? Ha altre possibili soluzioni al mio problema da propormi?
Premetto che all’età di 25 anni mi sono stati diagnosticati 2 piccolo miomi uterini (di 6 e 8 mm), che vengono monitorati annualmente e che al momento risultano invariati (l’esame ecografico dello scorso anno ha segnalato un processo di calcificazione in atto a carico del più piccolo). Il mio ginecologo dubita che i cicli abbondanti dipendano dalla presenza dei miomi e mi sconsiglia la loro rimozione. Aggiungo che dall’età di 14 anni soffro di emicrania. Ovviamente il disturbo si è accentuato con il menarca e successivamente è peggiorato (per intensità, non per durata) con l’assunzione della pillola (presentandosi nella settimana di interruzione). Attualmente tale disturbo è sotto controllo con l’utilizzo dei triptani. Segnalo che mia mamma ha sofferto per i medesimi problemi (emorragie mestruali ed emicrania) fino alla menopausa, sopraggiunta solo all’età di 59 anni. A parte l’accentuazione dell’emicrania e un episodico spotting intermesturale, l’utilizzo di Fedra non mi dà particolari problemi e, soprattutto, riduce significativamente la quantità di sangue persa mensilmente.
Sono normopeso (60 kg per m 1,65), pratico regolarmente attività sportiva, la pressione arteriosa è tendenzialmente bassa, gli esami di laboratorio non presentano valori al di fuori della norma (in particolare: colesterolo totale 183, HDL 90 e LDL 84, trigliceridi 50), non fumo, non ho familiarità per cardiopatie (in ogni caso mi sottopongo a ECG a riposo e sotto sforzo + visita cardiologia ogni 2 anni, anche in considerazione dell’attività aerobica che svolgo). Il mio ginecologo sostiene che, in assenza di fattori di rischio e/o di parametri al di fuori della norma risultanti dagli esami clinici, posso continuare ad assumere contraccettivi orali. Il neurologo e il medico di base tuttavia mi hanno messo in guardia, consigliando comunque di porre la questione allo specialista. Io pensavo anche di provare ad assumere una pillola a dosaggio più basso, come ad esempio Arianna (il cui contenuto in estrogeni è inferiore del 25% rispetto a Fedra per singola pillola). Lo schema di assunzione prevede 24 compresse attive in luogo di 21 e questo potrebbe indurre una riduzione delle crisi emicraniche (che nell’80% dei casi insorgono dopo il quarto giorno di sospensione), anche se probabilmente potrebbe aumentare lo spotting intermestruale.
La mia domanda è la seguente: fino a che età posso continuare ad assumere contraccettivi ormonali? Mi consiglia la sostituzione di Fedra con Arianna/o con altra formulazione? Ha altre possibili soluzioni al mio problema da propormi?
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Dalla sua richiesta si evince che e' molto informata sull'utilizzo dei contraccettivi orali (varie formulazioni ed effetti collaterali). Tuttavia ritengo che una pausa di 1 mese ogni anno di assunzione convenga farla.Inoltre l'utilizzo della pillola dopo i 35 anni deve essere attuato con particolare prudenza (e' sconsigliato nelle fumatrici oltre i 35 anni per l'aumentato rischio tromboembolico). L'utilizzo di una pillola a basso dosaggio come quella da lei citata puo' essere una soluzione anche se vi e' il rischio di avere degli spotting.Una soluzione alternativa potrebbe essere l'utilizzo della spirale medicata al progesterone che potrebbe migliorare la situazione meno-metrorragica e forse migliorerebbe l'aspetto emicranico.Porrei attenzione (non vedo riferimenti nella sua storia clinica) all'aspetto mammario (ha eseguito delle mammografie?). Tutto cio' da valutare insieme al ginecologo curante.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. Marcello SERGIO
Specialista in Ginecologia ed Ostetricia
www.marcellosergio.it
"La ginecologia a portata di donna"
[#2]
Utente
Buonasera e grazie per la tempestiva risposta. Sono a conoscenza dell'esistenza della spirale medicata di cui mi parla (credo che si chiami "Mirena"), sono solo un po' scettica perchè so che lo IUD in quanto tale determina un aumento del flusso...che tuttavia il progesterone dovrebbe contrastare. Ne parlerò con il mio ginecologo.
In merito all'aspetto mammario, dall'età di 40 annu mi sottopongo a mammografia + eco mammaria annualmente e per ora non mi sono state riscontrate anomalie.
Avrei due ulteriori domande: -che scopo ha la sospensione dell'estroprogestinico per un mese ogni anno? -concorda con il mio ginecologo sul fatto che la rimozione dei due miomi non sarebbe risolutiva nel mio caso?
In merito all'aspetto mammario, dall'età di 40 annu mi sottopongo a mammografia + eco mammaria annualmente e per ora non mi sono state riscontrate anomalie.
Avrei due ulteriori domande: -che scopo ha la sospensione dell'estroprogestinico per un mese ogni anno? -concorda con il mio ginecologo sul fatto che la rimozione dei due miomi non sarebbe risolutiva nel mio caso?
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Bene per quanto riguarda le mammografie (riducono il rischio per l'assunzione del contraccettivo orale).La sospensione ha lo scopo di far "respirare" da un punto di vista ormonale le ovaie (anche se non desidera altre gravidanze).La rimozione dei miomi non sembra risolutiva se sono sottosierosi (ossia esterni rispetto alla cavità uterina), avrebbe un senso se invece sono sottomucosi (ossia all'interno della cavità).
Saluti
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 29.3k visite dal 12/08/2009.
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