Tumore ovarico borderline
Buongiorno, scrivo per mia figlia (21 anni) che ha subito un intervento di asportazione di tumore borderline ovarico.
Alla consegna dell'istologico i medici ci sono sembrati ottimisti in quanto sono riusciti ad asportare il tumore senza toccare l'apparato riproduttivo che è conservato.
Ora hanno fissato appuntamenti a stretto giro per tenere monitorata la situazione.
Abbiamo poi voluto chiedere un altro parere che è stato meno tranquillizzante: secondo questo medico questo tumore ritorna frequentemente (questo lo sapevamo) e in modo più aggressivo quindi lui consiglia il test genetico e eventualmente una riflessione su eventuale aspirazione delle ovaie preventiva.
Ovviamente siamo molto confusi: facendo controlli così ravvicinati come sono stati programmati, possibile che questo tumore, che ci dicono avere un basso grado di malignità, possa trasformarsi in un mostro un pochi mesi?
Grazie per l'attenzione.
Alla consegna dell'istologico i medici ci sono sembrati ottimisti in quanto sono riusciti ad asportare il tumore senza toccare l'apparato riproduttivo che è conservato.
Ora hanno fissato appuntamenti a stretto giro per tenere monitorata la situazione.
Abbiamo poi voluto chiedere un altro parere che è stato meno tranquillizzante: secondo questo medico questo tumore ritorna frequentemente (questo lo sapevamo) e in modo più aggressivo quindi lui consiglia il test genetico e eventualmente una riflessione su eventuale aspirazione delle ovaie preventiva.
Ovviamente siamo molto confusi: facendo controlli così ravvicinati come sono stati programmati, possibile che questo tumore, che ci dicono avere un basso grado di malignità, possa trasformarsi in un mostro un pochi mesi?
Grazie per l'attenzione.
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Salve,
Il tumore borderline ovarico si colloca tra la patologia benigna e quella francamente maligna. Nelle giovani donne, viene solitamente trattato in maniera conservativa (fertility sparing), fermo restando che esiste una possibilità di recidiva, per cui è indicato un monitoraggio. Ovviamente è fondamentale che la diagnosi istologica sia confermata e circostanziata (esistono differenti sottoclassi) e che la stadiazione chirurgica sia stata completa, al fine di definire una prognosi.
Il tumore borderline ovarico si colloca tra la patologia benigna e quella francamente maligna. Nelle giovani donne, viene solitamente trattato in maniera conservativa (fertility sparing), fermo restando che esiste una possibilità di recidiva, per cui è indicato un monitoraggio. Ovviamente è fondamentale che la diagnosi istologica sia confermata e circostanziata (esistono differenti sottoclassi) e che la stadiazione chirurgica sia stata completa, al fine di definire una prognosi.
Dr. Fabio Martinelli
Specialista in Ginecologia ed Ostetricia
Ginecologo Oncologo Europeo (ESGO certified)
[#2]
Utente
La ringrazio molto per la risposta, ci atterremo scrupolosamente ai controlli che verranno programmati. Le chiederei ancora un'informazione: la pillola anticoncezionale può in qualche modo avere un ruolo? Lei ha deciso (con l'avvallo del ginecologo) di iniziare ad assumere Novadien per mettere a "riposo" le ovaie. Può effettivamente incidere oppure no?
Grazie ancora
Grazie ancora
[#3]
Non ci sono molti dati in merito. Alcune recenti linee guida, come quelle francesi, non controindicano l’utilizzo della pillola, fermo restando la necessità di un adeguato inquadramento sia istologico che di stadiazione.
Dr. Fabio Martinelli
Specialista in Ginecologia ed Ostetricia
Ginecologo Oncologo Europeo (ESGO certified)
[#4]
Utente
Buongiorno! Approfitto ancora della sua disponibilità per un ulteriore confronto. Sono stata dal ginecologo che ha operato mia figlia esprimendo tutta la mia ansia rispetto alla sua situazione clinica. Lui mi ha molto tranquillizzato sostenendo che si tratta di uno stadio 1, grado 1. Le cisti erano bilaterali (una più grande su un ovaio, circa 8 cm. e l'altra più piccola, circa 3 centimetri, sull'altro ovaio). Mi ha però riferito che non è infrequente che questi tumori borderline siano bilaterali. Nel suo caso sono state asportate solo le cisti, sono state effettuate numerose biopsie negli organi circostante, compreso il peritoneo, e tutte hanno dato esito negativo. Ho trovato però una dato un po' allarmante: si tratta di tumori borderline di tipo endometriale. Lei ha cicli del tutto leggeri, mai dolorosi o ravvicinati (anzi i suoi cicli sono sempre ogni 40 giorni). Questo, secondo il GIC che l'ha preso in carico, esclude l'esigenza di effettuare un prelievo dell'endometrio, calcolando anche il fatto che non è ancora possibile nel suo caso entrare per via vaginale. Ha assecondato l'utilizzo della pillola anticoncezionale per mettere a riposo le ovaie (che ha appena iniziato) raccomandando solo i controlli ecografici, che per il momento saranno ogni quattro mesi. La mia ansia ora deriva dal fatto che anche l'endometrio potrebbe a questo punto essere "malato", ma non avendo fatto questo prelievo è impossibile saperlo con certezza. Mi chiedo allora come mai siano così tranquilli. Hanno avuto un approccio molto interventista appena scoperte le cisti (nel giro di 3 settimane è stata operata), mentre ora mi sembrano forse troppo cauti. Sono stata molto prolissa, l'ospedale a cui ci siamo rivolti ha un reparto di ginecologi di tutto rispetto, sono molto fiduciosa sull'operato dei medici... eppure è come se, in questa situazione, qualcosa mi sfuggisse.
Grazie per la pazienza.
Grazie per la pazienza.
[#5]
Salve,
Come le ho segnalato precedentemente, è fondamentale un adeguato inquadramento istologico (per il tumore borderline dell’ovaio esistono differenti sottoclassi) al fine di poter pianificare l’iter successivo sia in termini di necessità di ulteriori procedure di stadiazione (diagnostica per immagini e/o accertamenti istologici) che di programma di sorveglianza/follow-up.
Il fatto che la ragazza sia stata presa in carico da un GIC è un’ottima cosa in quanto questi Gruppi Interdisciplinari hanno proprio lo scopo di vagliare le differenti opzioni percorribili alla luce di una valutazione globale della paziente stessa e di tutta la sua storia anamnestica.
Come le ho segnalato precedentemente, è fondamentale un adeguato inquadramento istologico (per il tumore borderline dell’ovaio esistono differenti sottoclassi) al fine di poter pianificare l’iter successivo sia in termini di necessità di ulteriori procedure di stadiazione (diagnostica per immagini e/o accertamenti istologici) che di programma di sorveglianza/follow-up.
Il fatto che la ragazza sia stata presa in carico da un GIC è un’ottima cosa in quanto questi Gruppi Interdisciplinari hanno proprio lo scopo di vagliare le differenti opzioni percorribili alla luce di una valutazione globale della paziente stessa e di tutta la sua storia anamnestica.
Dr. Fabio Martinelli
Specialista in Ginecologia ed Ostetricia
Ginecologo Oncologo Europeo (ESGO certified)
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 8.1k visite dal 04/08/2023.
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