Itervento ghiandola bartolino
Gent.mi dottori,
ho un problema. Da circa dieci gg la ghiandola destra del Bartolino si è ingrossata in modo esagerato, ha raggiunto la dimensione di una grossa mandorla. È evidente oltre che al tatto anche alla vista. Non è eccessivamente dolorosa, ma molto fastidiosa: la avverto se cammino e se mi siedo. Essendo in vacanza ho telefonato al mio ginecologo (mi aveva visitata per controllo annuale il 10 luglio senza trovare nulla di anormale) mi ha consigliato terapia antibiotica, Augmentin 3 grammi al giorno e due bustine al dì di antinfiammatori per cinque gg. Ho effettuato la terapia prolungandola per sette gg e, dal momento che non ho riscontrato alcun beneficio, mi sono recata da un ginecologo per un riscontro diretto. Mi è stato detto che la ghiandola ha il condotto otturato, che non riesce a drenare e che l’unica soluzione, dopo la terapia antibiotica già effettuata, è quella chirurgica. Vuole operarmi subito essendo questa la fase in cui è possibile l’operazione, perché se la ghiandola si suppurasse (il termine usato è diverso, ma il significato è analogo) l’intervento risolutore non sarebbe più possibile, se ne farebbe un altro di diverso tipo ma che potrebbe essere molto fastidioso.
Vorrei essere rassicurata su questa scelta e, soprattutto sul fatto che è necessaria una anestesia spinale che è la cosa che più mi spaventa avendone sostenuta già una a febbraio per un intervento di correzione STARR. Ho chiesto al dottore se fosse possibile operare in anestesia locale, ma sembra che questa provocherebbe edema locale oltre a un non profondo isolamento dal dolore.
E’ una decisione che devo prendere in questi giorni perché non vorrei che la ghiandola si suppurasse con le conseguenze evidenziatemi dal ginecologo.
Vi chiedo un parere sulla necessità immediata dell’intervento e, soprattutto, sul tipo di anestesia che deve essere effettuata. Quella locale (se possibile) mi renderebbe serena. Sull’anestesia totale, non se ne parla nemmeno. Aspetto un sollecito parere e vi ringrazio anticipatamente.
ho un problema. Da circa dieci gg la ghiandola destra del Bartolino si è ingrossata in modo esagerato, ha raggiunto la dimensione di una grossa mandorla. È evidente oltre che al tatto anche alla vista. Non è eccessivamente dolorosa, ma molto fastidiosa: la avverto se cammino e se mi siedo. Essendo in vacanza ho telefonato al mio ginecologo (mi aveva visitata per controllo annuale il 10 luglio senza trovare nulla di anormale) mi ha consigliato terapia antibiotica, Augmentin 3 grammi al giorno e due bustine al dì di antinfiammatori per cinque gg. Ho effettuato la terapia prolungandola per sette gg e, dal momento che non ho riscontrato alcun beneficio, mi sono recata da un ginecologo per un riscontro diretto. Mi è stato detto che la ghiandola ha il condotto otturato, che non riesce a drenare e che l’unica soluzione, dopo la terapia antibiotica già effettuata, è quella chirurgica. Vuole operarmi subito essendo questa la fase in cui è possibile l’operazione, perché se la ghiandola si suppurasse (il termine usato è diverso, ma il significato è analogo) l’intervento risolutore non sarebbe più possibile, se ne farebbe un altro di diverso tipo ma che potrebbe essere molto fastidioso.
Vorrei essere rassicurata su questa scelta e, soprattutto sul fatto che è necessaria una anestesia spinale che è la cosa che più mi spaventa avendone sostenuta già una a febbraio per un intervento di correzione STARR. Ho chiesto al dottore se fosse possibile operare in anestesia locale, ma sembra che questa provocherebbe edema locale oltre a un non profondo isolamento dal dolore.
E’ una decisione che devo prendere in questi giorni perché non vorrei che la ghiandola si suppurasse con le conseguenze evidenziatemi dal ginecologo.
Vi chiedo un parere sulla necessità immediata dell’intervento e, soprattutto, sul tipo di anestesia che deve essere effettuata. Quella locale (se possibile) mi renderebbe serena. Sull’anestesia totale, non se ne parla nemmeno. Aspetto un sollecito parere e vi ringrazio anticipatamente.
[#1]
Se da cisti della ghiandola di bartolino si passa ad ascesso della stessa ( cosa molto frequente malgrado la terapia antibiotica ) l'intervento chirurgico che ( io almeno ) effettuo sempre in ospedale ed in anestesia locale è quello del drenaggio con marsupializzazione e nella mia esperienza è sempre stato risolutivo e privo di recidive....
Dr. Francesco Labate
[#2]
Utente
grazie dottore, ma... sono confusa... Allora quello che mi ha detto il ginecologo che vuole operarmi non è del tutto inopinabile? Non capisco e vcorrei essere aiutata a capire. Se ho ben compreso lei opera soprattutto in caso di ascesso della ghiandola, mentre il mio ginecologo vuole prevenire proprio questo, lui intende estrarre la cisti prima che questa diventi ascesso proprio perchè se fosse ascesso non sarebbe più possibile eliminarla radicalmente e l'eventuale marsupializzazione sarebbe un intervento non risolutivo e comporterebbe notevoli fastidi e, soprattutto vuole operarmi in anestesia spinale mentre apprendo che si può operare con anestesia locale. Dottore mi aiuti a comprendere cosa fare. Aspettare? Il primo settembre rientro nella mia dimora abituale e lì provvedo a mettere a posto il tutto, oppure mi affido a questo secondo specialista accettando tutto quanto mi ha detto??? Aspettare cosa può comportare???
Grazie
Grazie
[#3]
Lei ha capito abbastanza bene. L'intervento sulla cisti, prima che diventi ascesso, è possibile (il tipo di anestesia dipende dalle abitudini dall'operatore )e se ben eseguito è risolutore; faccio solo presente che molto spesso quando la cisti è di grosse dimensioni e dolente spesso è già in fase suppurativa e l'antibiotico limita il problema ma non lo risolve. L'intervento sull'eventuale ascesso è semplice, routinario e se effettuato con la tecnica della marsupializzazione è quasi sempre risolutivo. Per chiudere : in Ospedale al Pronto Soccorso ho visto quasi sempre ascessi della ghiandola di Bartolino e l'intervento immediato ed in anestesia locale è stata l'incisione chirurgica con drenaggio , medicazione e possibilmente marsupializazione. Poi prescrizione di terapia antibiotica per almeno 5 gg e medicazioni e giorni alterni per circa una settimana . Non ho mai visto recidive.
Auguri....
Auguri....
[#4]
Utente
Grazie ancora dottore, ma è la diversità dei metodi operativi che non capisco. Il dottore che mi ha visitato dice che è una cisti facile da estrarre, non è ancora in fase supporativa ed è soprattutto per questo che mi consiglia di operarmi prima che si trasformi in ascesso, perchè, nel caso lo diventasse, non sarebbe possibile estrarla, ma semplicemente drenarla emarsupiarla. Per lui non è il caso di attendere questo stadio perchè non è risolutivo e spesso veicolo di ulteriori infezioni,come candide e micosi.
Dottore è questo che non capiscoo, perchè su uno stesso problema vi è una diversità di vedute così marcata, e poi, cosa mi consiglia, aspetto o accetto? Capisco che le chiedo di esprimere un parere su una proposta fattami da un altro specialista e voi siete trattenuti da oppoertunità deontologiche, ma... noi pazienti cosa dobbiamo fare? Dott. se aspetto e riprendo gli antibiotici ci arrivo ai primi di settembre senza che questa ghiandola si suppuri? Se accetto quali problemi mi possono capitare a parte le ferie in fumo??
Dottore è questo che non capiscoo, perchè su uno stesso problema vi è una diversità di vedute così marcata, e poi, cosa mi consiglia, aspetto o accetto? Capisco che le chiedo di esprimere un parere su una proposta fattami da un altro specialista e voi siete trattenuti da oppoertunità deontologiche, ma... noi pazienti cosa dobbiamo fare? Dott. se aspetto e riprendo gli antibiotici ci arrivo ai primi di settembre senza che questa ghiandola si suppuri? Se accetto quali problemi mi possono capitare a parte le ferie in fumo??
[#5]
Cara signora
capita spesso che le diverese opinioni provochino legittima confusione nel paziente. D'altronde dare giudizi senza vedere la patologia è cosa piuttosto ardua, "relativa" e non professionalmente ideale. Non c'entra la deontologia perchè ognuno agisce secondo scienza e coscienza ( almeno così dovrebbe essere) e non dubito che chi ha consultato abbia le sue ottime ragioni. Per concludere:
non credo che tale situazione possa durare sino a settembre senza arrivare all'ascesso o comunque avere notevole disagio.
Dato che ritengo che il tutto vada risolto quanto prima - e il come questo potà giudicarlo solo un collega che la assiste - le strade sono quelle note : eseguire l'intervento di enucleazione della cisti oppure ( e questo è quello che spesso faccio quando la cisti è già voluminosa, con sospetto di iniziata suppurazione e notevole fastidio ) favorire la maturazione verso l'ascesso e procedere con l'intervento che le ho già descritto prima : cosa che dà sollievo immediato e si fa in 10 minuti ed in anestesia locale con ottimi risultati a lungo termine se ben eseguito.
Le terapie sono entrambe corrette : quale applicare è scelta che spetta al medico in accordo con la paziente.
Mi perdoni ma, a tale distanza e per i motivi già detti prima, di più proprio non saprei cosa dirLe.
capita spesso che le diverese opinioni provochino legittima confusione nel paziente. D'altronde dare giudizi senza vedere la patologia è cosa piuttosto ardua, "relativa" e non professionalmente ideale. Non c'entra la deontologia perchè ognuno agisce secondo scienza e coscienza ( almeno così dovrebbe essere) e non dubito che chi ha consultato abbia le sue ottime ragioni. Per concludere:
non credo che tale situazione possa durare sino a settembre senza arrivare all'ascesso o comunque avere notevole disagio.
Dato che ritengo che il tutto vada risolto quanto prima - e il come questo potà giudicarlo solo un collega che la assiste - le strade sono quelle note : eseguire l'intervento di enucleazione della cisti oppure ( e questo è quello che spesso faccio quando la cisti è già voluminosa, con sospetto di iniziata suppurazione e notevole fastidio ) favorire la maturazione verso l'ascesso e procedere con l'intervento che le ho già descritto prima : cosa che dà sollievo immediato e si fa in 10 minuti ed in anestesia locale con ottimi risultati a lungo termine se ben eseguito.
Le terapie sono entrambe corrette : quale applicare è scelta che spetta al medico in accordo con la paziente.
Mi perdoni ma, a tale distanza e per i motivi già detti prima, di più proprio non saprei cosa dirLe.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 40.7k visite dal 04/08/2009.
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