Varicocele pelvico
Buon pomeriggio, sono una ragazza di 21 anni, a seguito di dolori addominali in particolare in ipocondrio destro ho eseguito una tac addome che ha evidenziato una epatomegalia e un varicocele pelvico.
Trascrivo il referto della tac di quest’ultimo.
Utero antiversoflesso, di regolare morfovolumetria.
Minute cisti a carico degli annessi.
Ectasia del plesso venoso uterino, specie sul versante sinistro, come per varicocele pelvico.
Modesta quota di versamento libero in pelvi.
Oltre al dolore in ipocondrio destro, avverto dolori al basso ventre simil mestruali al di fuori del ciclo stesso, sensazione di vescica piena con episodi di difficoltà a urinare, gonfiore, cistite e bruciore, mal di schiena soprattutto in posizione eretta e gonfiore alla gamba e caviglia soprattutto di sinistra.
Da circa 2 mesi ho anche febbricola (37 massimo 37, 5) in vari momenti della giornata e globuli bianchi bassi 3100 (valori normali da 5200 a 10000).
Cosa devo fare?
Trascrivo il referto della tac di quest’ultimo.
Utero antiversoflesso, di regolare morfovolumetria.
Minute cisti a carico degli annessi.
Ectasia del plesso venoso uterino, specie sul versante sinistro, come per varicocele pelvico.
Modesta quota di versamento libero in pelvi.
Oltre al dolore in ipocondrio destro, avverto dolori al basso ventre simil mestruali al di fuori del ciclo stesso, sensazione di vescica piena con episodi di difficoltà a urinare, gonfiore, cistite e bruciore, mal di schiena soprattutto in posizione eretta e gonfiore alla gamba e caviglia soprattutto di sinistra.
Da circa 2 mesi ho anche febbricola (37 massimo 37, 5) in vari momenti della giornata e globuli bianchi bassi 3100 (valori normali da 5200 a 10000).
Cosa devo fare?
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Il varicocele pelvico femminile, noto anche come sindrome da congestione pelvica, è una dilatazione delle vene dell’addome inferiore o pelvi, che comporta un aumento di sangue a tale livello1. Questa patologia colpisce più di 250.000 donne in Italia1. I sintomi includono dolore pelvico cronico,dismenorrea, cistiti recidivanti .
Si potrebbe ricorrere ad una embolizzazione venosa come terapia d'urto , nel frattempo ricorrere a venoprotettori .
SALUTONI
Si potrebbe ricorrere ad una embolizzazione venosa come terapia d'urto , nel frattempo ricorrere a venoprotettori .
SALUTONI
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2k visite dal 26/04/2023.
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