è possibile che la candida non risulti da tamponi cervico vaginali completi?

Salve, da dopo il covid avuto a fine giugno trattato con fans, azitromicina, mucolitico e fermenti lattici, ho sviluppato una forte cistite che poi da urinocoltura risultò abatterica e da quel momento ho avuto una serie di disturbi che ancora oggi mi porto dietro e rimbalzo da un medico all'altro per cercare di risolverli.
Ho eseguito visite urologiche dai quali è emersa "solo" una contrattura del muscolo otturatore del pavimento pelvico che sto trattando con fisioterapia e manipolazioni, ho fatto ecografie all'addome completo che sono negative, ulteriori urinocolture ed esami urine, esami del sangue e feci sia per parassiti che per ricerca di sangue occulto, tutto negativo a quanto pare.
Dopo una prima visita ginecologica fatta per controllo di routine prima dell'esordio sia del covid che dei miei disturbi urogenitali dal quale non è emerso nulla di significativo, ne ho ripetuta un'altra due giorni fa presso un altro specialista che visitandomi dice che a suo parere ho una candida (presento mucosa vaginale gonfia arrossata con dei micro puntini bianchi, ho perdite sporadiche tendenzialmente più acquose e ho sensazione di calore e gonfiore ma non prurito).
I tamponi sono negativi e non capisco se i miei problemi sono imputabili a ciò che afferma il medico; inoltre sono due mesi che seguo un'alimentazione antinfiammatoria priva di glutine, zuccheri e alcuni ortaggi e povera di legumi dato che soffro di intestino irritabile anche se attualmente non ho problemi di irregolarità ecc (attualmente sono sottopeso).
La terapia prescritta prevede l'assunzione di diversi antimicotici (elazor, sertadie, mac mirror e micostop ovuli) per bocca e sottoforma di ovuli vaginali ma io temo di indebolire ulteriormente il mio organismo.