Mioma uterino
Buongiorno,
a seguito di visita ginecologica mi è stato riscontrato utero disomogeneo e fibromatoso molto ingrossato, per la presenza di diversi fibromi, il maggiore circa 9 cm intramurale anteriore e sottosieroso.
Il mio ciclo è sempre stato regolare ogni 28 giorni circa, di durata max 5 giorni, solo che nell' ultimo anno mi è sembrato più scarso rispetto ad una volta tanto da usare dei salva slip e non più l'assorbente formato notte per i primi due giorni in cui avevo perdite più abbondanti.
Due volte in un anno all'inizio del ciclo ho avuto una perdita sottoforma di coagulo lungo circa 10 cm, in un caso avevo appena fatto la seconda dose del vaccino covid.
Gli unici sintomi che ho avuto erano un gonfiore di pancia soprattutto la sera, la sensazione a volte di sentire una massa dura con posizione leggermente variabile, a volte a destra e altre a sinistra, e dei fastidi, tipo leggeri crampi mestruali a metà ciclo, che prima dell' ultimo anno non avevo mai avuto.
Non mi sono spaventata perché stavo anche cercando una gravidanza (che non arriva da un anno) e pensavo che queste sensazioni un po' diverse potessero essere legate al fatto di provare ad avere un figlio oppure legate al fatto che sono in leggero sovrappeso pertanto stavo seguendo una dieta per rimettermi in forma.
Sono molto preoccupata perché mi hanno proposto intervento di miomectomia laparotomica dopo aver fatto un ciclo di almeno 3 mesi con decapeptyl 3.75, dicendomi che però c'è un rischio non nullo di isterectomia se ci fossero emorragie durante l'intervento o se l'utero fosse gravemente compromesso.
La cura farmacologica servirebbe a ridurre fibroma (che è stato classificato come inoperabile) e ridurre tali rischi, quindi ho iniziato subito la cura e già con la seconda puntura mi sento meglio, mi sento meno gonfia e non ho più la sensazione di massa così grande e dura, ho spesso delle vampate ma riesco a sopportarle.
Vi chiedo se potete rispondermi a queste domande:1) quante probabilità potrebbero esserci che l' intervento debba comportare la rimozione del utero?
2) ci sono esami oltre ecografia per valutare meglio prima dell'intervento che potrei fare?
3) se il mioma fosse dovuto a eccesso di estrogeni che modo ci sarebbe successivamente per limitarli compatibili con la ricerca di una gravidanza?
4) sarebbero possibili tecniche di PMA o potrebbero peggiorare i problemi del mio utero?
5) Il precedente medico che mi seguiva era discorde all' operazione e favorevole a controlli ogni 6 mesi senza però farmi fare ulteriori esami/analisi, mi chiedo come possano esserci pareri così discordi?
Come può un paziente decidere cosa è meglio per lui?
Grazie mille a chi potrà darmi il proprio parere o consigliarmi.
a seguito di visita ginecologica mi è stato riscontrato utero disomogeneo e fibromatoso molto ingrossato, per la presenza di diversi fibromi, il maggiore circa 9 cm intramurale anteriore e sottosieroso.
Il mio ciclo è sempre stato regolare ogni 28 giorni circa, di durata max 5 giorni, solo che nell' ultimo anno mi è sembrato più scarso rispetto ad una volta tanto da usare dei salva slip e non più l'assorbente formato notte per i primi due giorni in cui avevo perdite più abbondanti.
Due volte in un anno all'inizio del ciclo ho avuto una perdita sottoforma di coagulo lungo circa 10 cm, in un caso avevo appena fatto la seconda dose del vaccino covid.
Gli unici sintomi che ho avuto erano un gonfiore di pancia soprattutto la sera, la sensazione a volte di sentire una massa dura con posizione leggermente variabile, a volte a destra e altre a sinistra, e dei fastidi, tipo leggeri crampi mestruali a metà ciclo, che prima dell' ultimo anno non avevo mai avuto.
Non mi sono spaventata perché stavo anche cercando una gravidanza (che non arriva da un anno) e pensavo che queste sensazioni un po' diverse potessero essere legate al fatto di provare ad avere un figlio oppure legate al fatto che sono in leggero sovrappeso pertanto stavo seguendo una dieta per rimettermi in forma.
Sono molto preoccupata perché mi hanno proposto intervento di miomectomia laparotomica dopo aver fatto un ciclo di almeno 3 mesi con decapeptyl 3.75, dicendomi che però c'è un rischio non nullo di isterectomia se ci fossero emorragie durante l'intervento o se l'utero fosse gravemente compromesso.
La cura farmacologica servirebbe a ridurre fibroma (che è stato classificato come inoperabile) e ridurre tali rischi, quindi ho iniziato subito la cura e già con la seconda puntura mi sento meglio, mi sento meno gonfia e non ho più la sensazione di massa così grande e dura, ho spesso delle vampate ma riesco a sopportarle.
Vi chiedo se potete rispondermi a queste domande:1) quante probabilità potrebbero esserci che l' intervento debba comportare la rimozione del utero?
2) ci sono esami oltre ecografia per valutare meglio prima dell'intervento che potrei fare?
3) se il mioma fosse dovuto a eccesso di estrogeni che modo ci sarebbe successivamente per limitarli compatibili con la ricerca di una gravidanza?
4) sarebbero possibili tecniche di PMA o potrebbero peggiorare i problemi del mio utero?
5) Il precedente medico che mi seguiva era discorde all' operazione e favorevole a controlli ogni 6 mesi senza però farmi fare ulteriori esami/analisi, mi chiedo come possano esserci pareri così discordi?
Come può un paziente decidere cosa è meglio per lui?
Grazie mille a chi potrà darmi il proprio parere o consigliarmi.
[#1]
È importante precisare che l’insorgenza di una gravidanza quasi sicuramente porterà ad un aumento del volume del mioma/ fibroma per il clima ormonale caratteristico dello stato gravidico.
Sicuramente la stimolazione ormonale porterebbe effetti di crescita del fibroma.
L’uso del decapeptyl procura una menopausa farmacologica per preparazione all intervento di MIOMECTOMIA .
Conclusione logica è quella che se desidera una gravidanza dovrà prendere in considerazione l’intervento chirurgico . Nessuno potrà dare la certezza della conservazione dell’ utero , tutto dipende dalla vascolarizzazione del mioma e dai conseguenti sanguinamenti.
Saluti
Sicuramente la stimolazione ormonale porterebbe effetti di crescita del fibroma.
L’uso del decapeptyl procura una menopausa farmacologica per preparazione all intervento di MIOMECTOMIA .
Conclusione logica è quella che se desidera una gravidanza dovrà prendere in considerazione l’intervento chirurgico . Nessuno potrà dare la certezza della conservazione dell’ utero , tutto dipende dalla vascolarizzazione del mioma e dai conseguenti sanguinamenti.
Saluti
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
[#2]
Utente
Grazie mille Dott. Blasi per la sua risposta, penso che mi sottoporrò all' intervento sperando fortemente la conservazione dell'utero. Secondo lei 3 mesi di decapeptyl sono sufficienti prima dell' intervento o sarebbe meglio proseguire la cura per un tempo maggiore?
Grazie e buona giornata
Grazie e buona giornata
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7k visite dal 25/08/2022.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.