è giusto fare un amniocentesi?
Salve, sono a 25+5, settimana scorsa tramite eco di controllo mi è stato detto che il bimbo aveva un ritardo di crescita di 2 settimane, mi hanno mandato ad un centro gravidanza a rischio dove mi confermano IUGR.
Mi hanno proposto un amniocentesi tardiva (ovviamente solo a scopo diagnostico perché non ho più possibilità di scelta a queste settimane).
Sono molto spaventata, considerati i rischi è davvero utile effettuare un esame così invasivo?
Mi hanno proposto un amniocentesi tardiva (ovviamente solo a scopo diagnostico perché non ho più possibilità di scelta a queste settimane).
Sono molto spaventata, considerati i rischi è davvero utile effettuare un esame così invasivo?
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Gentile Signora, anzitutto desidero rassicurarla riguardo alla "pericolosità " dell' amniocentesi. Pensi che attualmente nei centri qualificati ove si effettuano almeno 300 - 400 procedure invasive all'anno, l'indice di abortivita' è al di sotto dello 0.05 % (in alcuni centri 0.02%) per cui addirittura paradossalmente si è al di sotto della abortivita' naturale. Dunque ormai si parla di procedura mininvasiva.
Detto questo, se il difetto di crescita si è manifestato dopo la 25ma settimana e non ci sono casi di "feti piccoli" in gravidanze precedenti, tale condizione potrebbe essere associata a una malattia genetica per cui, aldilà della possibilità di effettuare un aborto terapeutico che in Italia non è permesso oltre la 23ma settimana, la diagnosi potrebbe essere utile per programmare il luogo e la modalità del parto in caso di positività di patologia genetica, laddove una diagnosi negativa, oltre che a una maggiore tranquillità sua, porterebbe solo a un monitoraggio della crescita e del benessere fetale sino alla decisione del timing del parto.
Per questi motivi si affidi tranquillamente al consiglio dei colleghi e in caso si decidesse per l'amniocentesi sicuramente va fatto il cariotipo molecolare (array) oltre a quello tradizionale.
Cordiali saluti.
Detto questo, se il difetto di crescita si è manifestato dopo la 25ma settimana e non ci sono casi di "feti piccoli" in gravidanze precedenti, tale condizione potrebbe essere associata a una malattia genetica per cui, aldilà della possibilità di effettuare un aborto terapeutico che in Italia non è permesso oltre la 23ma settimana, la diagnosi potrebbe essere utile per programmare il luogo e la modalità del parto in caso di positività di patologia genetica, laddove una diagnosi negativa, oltre che a una maggiore tranquillità sua, porterebbe solo a un monitoraggio della crescita e del benessere fetale sino alla decisione del timing del parto.
Per questi motivi si affidi tranquillamente al consiglio dei colleghi e in caso si decidesse per l'amniocentesi sicuramente va fatto il cariotipo molecolare (array) oltre a quello tradizionale.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.2k visite dal 26/05/2022.
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