Piscina, cloro e fastidi intimi
Buongiorno,
scrivo per chiedere un consiglio.
Sono una nuotatrice, vado in piscina due volte a settimana, per un’ora circa ciascuna volta.
Lo faccio da anni, nel periodo settembre-giugno.
Come ogni anno, quindi, questo settembre ho ripreso ad andare.
Dal giorno successivo al primo allenamento è comparso bruciore nella zona vulvare, piuttosto costante nell’intensità.
Peggiora al tatto e peggiora leggermente per circa mezz’ora dopo aver urinato.
Non sono nuova a fastidi del genere, ne soffro da tanti anni anche se ultimamente molto meno frequentemente, in passato ho anche eseguito più volte urino colture e tamponi ma sono risultati sempre negativi.
Non sono mai riuscita a collegarli a qualcosa di specifico, quindi ho sempre seguito i consigli indicati dal ginecologo (biancheria di cotone, saponi delicati, ) , e i disturbi sono sempre passati da sé.
Sono in terapia con Zoely in continuo dal 2013 per endometriosi, con ottimi risultati, e mi sottopongo a controlli ginecologici annuali, l’ultimo in agosto, non ha evidenziato alcun problema.
Questa volta però il bruciore non passa, e mi sembra che il giorno successivo all’allenamento peggiori.
Non ho notato alterazioni esterne, la pelle ha un colore normale, non si vedono abrasioni o arrossamenti, solo una leggera secrezione bianca inodore (fluida, diversa da quella tipica della candida).
Ho il sospetto che stavolta il problema possa essere legato all’acqua della piscina, avendo anche aumentato la disinfezione causa covid.
Ho provato a prendere una crema tipo pasta di fissan per cercare di creare una barriera ma non ha aiutato.
Mi dispiacerebbe dover rinunciare alla piscina, nuoto da sempre e non ho mai avuto problemi.
Avete un consiglio da darmi?
Grazie!! !
scrivo per chiedere un consiglio.
Sono una nuotatrice, vado in piscina due volte a settimana, per un’ora circa ciascuna volta.
Lo faccio da anni, nel periodo settembre-giugno.
Come ogni anno, quindi, questo settembre ho ripreso ad andare.
Dal giorno successivo al primo allenamento è comparso bruciore nella zona vulvare, piuttosto costante nell’intensità.
Peggiora al tatto e peggiora leggermente per circa mezz’ora dopo aver urinato.
Non sono nuova a fastidi del genere, ne soffro da tanti anni anche se ultimamente molto meno frequentemente, in passato ho anche eseguito più volte urino colture e tamponi ma sono risultati sempre negativi.
Non sono mai riuscita a collegarli a qualcosa di specifico, quindi ho sempre seguito i consigli indicati dal ginecologo (biancheria di cotone, saponi delicati, ) , e i disturbi sono sempre passati da sé.
Sono in terapia con Zoely in continuo dal 2013 per endometriosi, con ottimi risultati, e mi sottopongo a controlli ginecologici annuali, l’ultimo in agosto, non ha evidenziato alcun problema.
Questa volta però il bruciore non passa, e mi sembra che il giorno successivo all’allenamento peggiori.
Non ho notato alterazioni esterne, la pelle ha un colore normale, non si vedono abrasioni o arrossamenti, solo una leggera secrezione bianca inodore (fluida, diversa da quella tipica della candida).
Ho il sospetto che stavolta il problema possa essere legato all’acqua della piscina, avendo anche aumentato la disinfezione causa covid.
Ho provato a prendere una crema tipo pasta di fissan per cercare di creare una barriera ma non ha aiutato.
Mi dispiacerebbe dover rinunciare alla piscina, nuoto da sempre e non ho mai avuto problemi.
Avete un consiglio da darmi?
Grazie!! !
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Dalla sintomatologia che riferisce potrebbe trattarsi di una VULVITE IRRITATIVA ( eccesso di cloro ??) e in questi casi consiglio un immediato lavaggio con acqua naturale ed eventuale uso dell'acido borico per impacchi.
E' importante indagare ed escludere una vaginite (in particolar modo la VAGINOSI BATTERICA) con esame batteriologico a fresco .
L'eccesso di cloro in vagina aumenta il pH vaginale favorendo l'eccesso di Gardnerella vaginalis e quindi la vaginosi batterica.
Sono ipotesi che vanno confermate dal Collega
SALUTI
E' importante indagare ed escludere una vaginite (in particolar modo la VAGINOSI BATTERICA) con esame batteriologico a fresco .
L'eccesso di cloro in vagina aumenta il pH vaginale favorendo l'eccesso di Gardnerella vaginalis e quindi la vaginosi batterica.
Sono ipotesi che vanno confermate dal Collega
SALUTI
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 34k visite dal 27/09/2020.
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