Placenta posteriore molto bassa
salve, alla 17+ 6 sett. di gestazione mi hanno riscontrato la placenta posteriore bassa a 7 mm dall'O.U.I. il dott. mi ha detto che salirà nelle prossime settimane con il feto, ma che comunque se noto macchie di sangue sdraiarmi e prendere la vasosuprina. Ho letto molte cose su questo se la placenta non si dovesse alzare abbastanza e sono un pò preoccupata. Io ho gia avuto un parto cesareo gemellare alla 25+6 causa corionamniotite acuta e le mie bimbe sono morte. lo scorso anno ho avuto due aborti interni con raschiamento alla 9^ sett.. Attualmente prendo prefolic 15 mg, 1 aspirinetta al giorno e un' iniezione di fragmin 5000 perchè dagli esami sulla trombofilia sono risultati dei valori molto bassi per antitrombinaIII, proteina C reattiva e proteina S e una mutazione MTHFR (per quest'ultima il dott. ha detto di non preoccuparmi affatto). Ho mille paure e a volte evito di fare domande al dott. ma poi me ne pento perchè la mente poi viaggia comunque. Volevo chiedervi se tutte queste cose sono correlate? Se ho buone speranze che la placenta risalga abbastanza? Se nel frattempo devo stare a riposo assoluto o se devo evitare di fare scale o andare in macchina. Il lavoro l'ho sospeso fin dalla 9^ sett.. E in futuro se dovesse presentarsi come placenta plevia, che fare? che differenza c'è fra placenta posteriore, anteriore e centrale bassa? E pensare che iniziavo ad essere un po più tranquilla e volevo chiedere al mio medico se nonostante i medicinali potevo donarew il cordone ombellicale. Grazie per avermi ascoltata.
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La placenta a bassa inserzione è un'anomalia di annidamento dell'uovo fecondato che sceglie, per l'impianto, non il fondo dell'utero o la parete posteriore nel suo III superiore (come di regola) ma l'area dell'istmo.
La placenta associata a questa forma d'impianto si delina più in basso della norma, con un lembo che giunge a relazionarsi con l'orifizio uterino interno.
A seconda della relazione topografica con questo punto di repere, la placenta bassa può definirsi tale o, secondo alcuni, può parlarsi già di placenta praevia se il margine inferiore di quest'ultima sopravanza l'orifizio uterino interno, agganciandosi alla parete uterina controlaterale o se lo ricopre per un certo tratto (definibile in misura intorno ai 3 - 5 mm).
L'esito delle placente a basa inserzione è, per la maggior parte dei casi, positivo.
L'ampliamento del segmento uterino inferiore, sul quale la placenta è abbarbicata, verso l'alto, "trascina" con sè la placenta stessa, portandola lontano dall'orifizio cervicale interno, liberando, così, la via di passaggio del feto verso l'esterno.
Solo in pochi casi, la placenta a bassa inserzione, dopo la 34ma settimana, resta praevia, distinguendosi in praevia marginale, laterale o totale.
La terapia è esclusivo appannaggio di chi la segue.
Non mi sembra il caso di fare previsioni.
Se ci informerà adeguatamente sull'evolversi del quadro, potremo dirle volta per volta il nostro parere.
Cordialmente.
La placenta associata a questa forma d'impianto si delina più in basso della norma, con un lembo che giunge a relazionarsi con l'orifizio uterino interno.
A seconda della relazione topografica con questo punto di repere, la placenta bassa può definirsi tale o, secondo alcuni, può parlarsi già di placenta praevia se il margine inferiore di quest'ultima sopravanza l'orifizio uterino interno, agganciandosi alla parete uterina controlaterale o se lo ricopre per un certo tratto (definibile in misura intorno ai 3 - 5 mm).
L'esito delle placente a basa inserzione è, per la maggior parte dei casi, positivo.
L'ampliamento del segmento uterino inferiore, sul quale la placenta è abbarbicata, verso l'alto, "trascina" con sè la placenta stessa, portandola lontano dall'orifizio cervicale interno, liberando, così, la via di passaggio del feto verso l'esterno.
Solo in pochi casi, la placenta a bassa inserzione, dopo la 34ma settimana, resta praevia, distinguendosi in praevia marginale, laterale o totale.
La terapia è esclusivo appannaggio di chi la segue.
Non mi sembra il caso di fare previsioni.
Se ci informerà adeguatamente sull'evolversi del quadro, potremo dirle volta per volta il nostro parere.
Cordialmente.
Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 22.4k visite dal 02/04/2009.
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