Ginecologi chirurgia
Salve, sono stata operata il 15 gennaio in laparoscopia x un mioma uterino e endometriosi nella fase rettale e sotto la vescica dimessa il 20 verso il 29 inizio ad avere dolori a destra poi alla schiena e dopo giorni sono andata di nuovo lì da loro... mi hanno fatto tanti esami compresa risonanza e dicevano che era tutto apposto ma io avevo sempre di più forti dolori sia ad andare di corpo che a fare pipì dolori taglienti... mi fanno una lastra addominale scoprono che sono piena di feci allora inizio con purghe ma i dolori non passano...dopo giorni mi visita chi mi ha operato dicendomi che era un aderenza di endometriosi quindi di andare a casa con l assunzione di ceresette e tornare dopo 3 mesi ma alla sera ho parlato con un altra dottoressa dicendole che i dolori erano troppi forti lei mi ha creduto e sono entrati il giorno 12 con una laparoscopia d’indagine e hanno scoperto che avevo una parte di intestino attaccato alla cicatrice dell utero dove avevano tolto il mioma... quindi problema risolto con pulizia dell aderenza e mi hanno messo una retina in quel punto x evitare che si ripeta...sono stata dimessa nuovamente il 15 febbraio con ceresette ma non sto di nuovo bene non ho più dolore ad andare in bagno ma ho dolori alla schiena come quelli del ciclo che non passano mai in più crampi tipo bruciore intenso dentro nelle parti laterali dove sono entrati e sento dolore è bruciore interno e quando faccio pipì e mi asciugo c’è sangue e non arriva dalla vescica ma è vaginale...ho preso due pastiglie di momendol ma sono costretta a letto dal male non ne posso più e non so cosa fare... credo che dovrei stare bene anche se ho fatto due interventi in meno di un mese sono una ragazza forte ma non capisco cosa succede...
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E' importante valutare la ripresa della peristalsi intestinale , eseguendo un RX addome per escludere la presenza di livelli idro-aerei nell'intestino .
Altro non potrei aggiungere , non avendo a disposizione dati clinici e di laboratorio.
Con il peggioramento della sintomatologia ,prenderei in considerazione l'esecuzione di una RMN della pelvi.
SALUTI
Altro non potrei aggiungere , non avendo a disposizione dati clinici e di laboratorio.
Con il peggioramento della sintomatologia ,prenderei in considerazione l'esecuzione di una RMN della pelvi.
SALUTI
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.3k visite dal 29/02/2020.
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