Può la perforazione effettuata con un ago danneggiare i nervi sul clitoride? (parte 2)
Quello che mi sconvolge è che la dottoressa non mi abbia chiesto il permesso di fare una cosa simile su una parte del corpo tanto delicata (che io non avrei mai voluto toccare in questo modo violento e non glielo avrei mai permesso se mi avesse detto che cosa aveva intenzione di fare). Conseguenze: sono entrata senza sintomi, soltanto con una piccola ciste, per un mera visita "non invasiva" che nella mie intenzioni avrebbe permesso alla mia ginecologa di aiutarmi a liberarmi della ciste nel modo che entrambe ritenessimo più adatto a me. Sono uscita con una ciste (che c'è ancora ed è molto più dura al tatto), due ferite sul clitoride che ho dovuto medicare per una settimana (ora rimarginate), con la sensazione che la situazione sia solo peggiorata (dal momento che nei giorni successivi alla vulvoscopia in base alla posizione con cui mi sedevo o dormivo o in base a un movimento della mia vagina percepivo a volte un breve dolore interno al clitoride, più intenso di prima, e oggi, dopo due settimane, ho il timore costante di essere stata danneggiata permanentemente), con la promessa che applicando il gentalyn due volte al giorno la mia ciste sarebbe scomparsa (oggi la ciste c'è ancora), ma soprattutto con la sensazione di aver subito una violenza, cosa che non dovrebbe succedere quando si va da un medico. Oggi sono passate circa due settimane, come ho accennato, e, oltre a pentirmi di aver fatto quella vulvoscopia, non riesco a smettere di pensare che quello che la dottoressa ha fatto possa in qualche modo aver danneggiato i nervi del mio clitoride. Sono sempre stata molto sensibile e ora mi accorgo che palpando leggermente su quel lato del clitoride è come se toccassi della pelle bruciata o una cicatrice. Ancora oggi non riesco a capacitarmi che una dottoressa possa avermi fatto una cosa del genere, senza neppure chiedermi il consenso. Tralasciando le conseguenze psicologiche di quello che ho subito, che mi ha fatto ricadere in depressione, quello che mi premeva chiedere è se un foro fatto con un ago possa danneggiare i nervi del clitoride. Quando la dottoressa ha effettuato la penetrazione con l'ago ho sentito lo stesso dolore che si prova quando ci si taglia un dito ma leggermente più intenso, se può essere utile. Grazie e scusate se non ho scritto bene, ma ci sono tante cose da dire e la rabbia non mi permette di mettere insieme le parole in modo sensato.
[#1]
Non penso che la introduzione di un ago per aspirazione della cisti (sebacea ??) possa aver lesionato /danneggiato un nervo.
Al massimo avrà scatenato un evento infiammatorio, e per questo motivo deve attendere la risoluzione del processo flogistico , e poi giudicare le eventuali alterazioni della sensibilit
Non entro nel clima medico - legale (assenza del consenso informato ) .
SALUTI
Al massimo avrà scatenato un evento infiammatorio, e per questo motivo deve attendere la risoluzione del processo flogistico , e poi giudicare le eventuali alterazioni della sensibilit
Non entro nel clima medico - legale (assenza del consenso informato ) .
SALUTI
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
[#2]
Ex utente
Grazie della risposta, mi scusi per la lunghezza di quello che ho scritto, ma per me è stato un evento molto negativo e ci tenevo a precisare ogni cosa, per far comprendere il contesto tutt'altro che sereno.
In ogni caso la sua risposta mi rassicura un po' almeno per quanto riguarda il mio costante timore, dovuto probabilmente alla mia ignoranza, del danneggiamento dei nervi.
La dottoressa, come ho scritto, non è stata affatto delicata nella "spremitura" della ciste, che nessuna delle due ginecologhe ha definito sebacea, in realtà non è stata data alcuna specificazione a riguardo. Solo cisti paraclitoridea, mentre un altro ginecologo l'ha collocata sul prepuzio (non so se sia la stessa cosa).
La ginecologa che ha effettuato la vulvoscopia ha scritto " piccola cisti paraclitoridea destra, di circa 3 mm, a contorni netti, mobile rispetto ai piani profondi, di consistenza teso-elastica".
Volevo chiederle, secondo lei quanto tempo ci vorrà per far scomparire il dolore/fastidio che ancora a volte sento in quella zona, e con esso anche, mi auguro, questa ossessione che mi è venuta di essere stata danneggiata (al di là del nervo)? Tornerà mai tutto come prima?
E' passato più di un mese.
Per quanto riguarda la sensibilità, ritiene invece possibile che possa diminuire o svanire a causa di questa perforazione "violenta"? Esisterebbe un modo per scoprire se sia stata effettivamente intaccata la sensibilità del mio clitoride?
Grazie di nuovo.
In ogni caso la sua risposta mi rassicura un po' almeno per quanto riguarda il mio costante timore, dovuto probabilmente alla mia ignoranza, del danneggiamento dei nervi.
La dottoressa, come ho scritto, non è stata affatto delicata nella "spremitura" della ciste, che nessuna delle due ginecologhe ha definito sebacea, in realtà non è stata data alcuna specificazione a riguardo. Solo cisti paraclitoridea, mentre un altro ginecologo l'ha collocata sul prepuzio (non so se sia la stessa cosa).
La ginecologa che ha effettuato la vulvoscopia ha scritto " piccola cisti paraclitoridea destra, di circa 3 mm, a contorni netti, mobile rispetto ai piani profondi, di consistenza teso-elastica".
Volevo chiederle, secondo lei quanto tempo ci vorrà per far scomparire il dolore/fastidio che ancora a volte sento in quella zona, e con esso anche, mi auguro, questa ossessione che mi è venuta di essere stata danneggiata (al di là del nervo)? Tornerà mai tutto come prima?
E' passato più di un mese.
Per quanto riguarda la sensibilità, ritiene invece possibile che possa diminuire o svanire a causa di questa perforazione "violenta"? Esisterebbe un modo per scoprire se sia stata effettivamente intaccata la sensibilità del mio clitoride?
Grazie di nuovo.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3k visite dal 13/11/2019.
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