Non voglio partorire naturalmente, voglio un cesareo
Buongiorno,
ho 33 anni, con mio marito vorremmo avere un figlio, ma la sola idea del parto naturale mi terrorizza: mi manca il respiro, ho delle vere crisi di ansia. So come la pensa la maggior parte dei medici/ginecologi/ostetrici: le donne sono "programmate" per partorire naturalmente, l'hanno fatto tutte, perchè io dovrei "sottrarmi" al mio dovere? Il punto è proprio questo: non siamo più nel medioevo, non è più necessario soffrire per partorire, non è più necessario passare ore in travaglio tra mille dolori per poi essere ricucite a zig zag per le lacerazioni o subire un cesareo d'urgenza (che è ben più invasivo di uno programmato). Purtroppo ho sentito storie allucinanti, anche recentemente, per vivere il parto serenamente. Ho sentito di epidurali negate "perchè l'anestesista è impegnato in un altra sala e guarda caso si è liberato proprio quando per te è troppo tardi", ho sentito di tagli fatti con le forbici "a mente serena" per allargare il passaggio con conseguenti 40 punti di sutura, ho sentito di 20 ore di travaglio perchè "ti devi lacerare spontaneamente, è meglio" con conseguenti punti a zig zag per aggiustare il tutto e finiti comunque con un cesareo d'urgenza perchè il bambino si era incastrato con il cordone ombelicale, ho sentito di vere e proprie violenze verbali e non in sala parto, e tutto questo nella ricca lombardia, non nel terzo mondo.
Io non voglio subire nessuna di queste violenze, io voglio poter disporre del mio corpo come meglio credo, voglio essere informata dei pro e contro e poter decidere come affrontare questo momento. E soprattutto vorrei non essere giudicata per i miei pensieri, e non essere liquidata con le solite frasi da circostanza su quanto sia bello e magico il parto naturale. Se va tutto bene lo è, ma spesso non va così.
Cosa devo fare per richiedere il taglio cesareo? Sono nata con una displasia bilaterale alle anche e ho portato gesso e divaricatore per parecchi mese: potrebbe essere un motivo sufficiente? Qual è l'iter da seguire? Devo prima convincere l'ortopedico di turno o l'oculista o chiunque altro mi venga in mente o c'è una speranza di trovare un ginecologo "umano" a cui esporre tutti questi pensieri e che non mi costringa a partorire naturalmente? Per me sarebbe una vera e propria violenza.
ho 33 anni, con mio marito vorremmo avere un figlio, ma la sola idea del parto naturale mi terrorizza: mi manca il respiro, ho delle vere crisi di ansia. So come la pensa la maggior parte dei medici/ginecologi/ostetrici: le donne sono "programmate" per partorire naturalmente, l'hanno fatto tutte, perchè io dovrei "sottrarmi" al mio dovere? Il punto è proprio questo: non siamo più nel medioevo, non è più necessario soffrire per partorire, non è più necessario passare ore in travaglio tra mille dolori per poi essere ricucite a zig zag per le lacerazioni o subire un cesareo d'urgenza (che è ben più invasivo di uno programmato). Purtroppo ho sentito storie allucinanti, anche recentemente, per vivere il parto serenamente. Ho sentito di epidurali negate "perchè l'anestesista è impegnato in un altra sala e guarda caso si è liberato proprio quando per te è troppo tardi", ho sentito di tagli fatti con le forbici "a mente serena" per allargare il passaggio con conseguenti 40 punti di sutura, ho sentito di 20 ore di travaglio perchè "ti devi lacerare spontaneamente, è meglio" con conseguenti punti a zig zag per aggiustare il tutto e finiti comunque con un cesareo d'urgenza perchè il bambino si era incastrato con il cordone ombelicale, ho sentito di vere e proprie violenze verbali e non in sala parto, e tutto questo nella ricca lombardia, non nel terzo mondo.
Io non voglio subire nessuna di queste violenze, io voglio poter disporre del mio corpo come meglio credo, voglio essere informata dei pro e contro e poter decidere come affrontare questo momento. E soprattutto vorrei non essere giudicata per i miei pensieri, e non essere liquidata con le solite frasi da circostanza su quanto sia bello e magico il parto naturale. Se va tutto bene lo è, ma spesso non va così.
Cosa devo fare per richiedere il taglio cesareo? Sono nata con una displasia bilaterale alle anche e ho portato gesso e divaricatore per parecchi mese: potrebbe essere un motivo sufficiente? Qual è l'iter da seguire? Devo prima convincere l'ortopedico di turno o l'oculista o chiunque altro mi venga in mente o c'è una speranza di trovare un ginecologo "umano" a cui esporre tutti questi pensieri e che non mi costringa a partorire naturalmente? Per me sarebbe una vera e propria violenza.
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Gent. Sig., comprendo la sua paura del parto, è perfettamente condivisibile. Tutte le donne hanno timore di partorire, è umano. Il parto è dolore, angoscia, sofferenza. Chi lo nega è in malafede. Un taglio cesareo programmato è un intervento chirurgico, con i rischi connessi, ma è molto più a rischio, sia per la madre che per il feto, un taglio cesareo d'urgenza, spesso fatto in situazioni drammatiche. Purtroppo se tutte le donne dovessero partorire col cesareo non avremmo nemmeno strutture e personale a sufficienza, non parliamo della spesa sanitaria! Si cerca di incoraggiare le donne a partorire naturalmente perchè a ogni cesareo sull'utero si crea una cicatrice che rende più rischioso il parto successivo, per cui bisogna spesso ricorrere di nuovo al cesareo. Talune patologie, come l'emorragia, l'endometriosi, la placenta previa sono più frequenti nelle donne sottoposte al taglio cesareo. Il neonato, se il parto vaginale va bene, ha un migliore adattamento respiratorio nelle prime ore di vita ed un miglior ecosistema vaginale che lo aiuta ad affrontare meglio la vita extrauterina. Non dubiti, troverà sicuramente qualche collega che capirà ed esaudirà la sua richiesta, magari previa una consulenza psichiatrica, richiesta da molti ospedali per giustificare il ricorso ad un intervento chirurgico non giustificato da indicazioni ostetriche. Cordiali saluti e auguri.
Dr. Lucia Vecoli
[#2]
Utente
Buongiorno dottoressa, innanzitutto la ringrazio per la comprensione. Lei è la prima persona che capisce le mie paure senza liquidarmi frettolosamente, e questo mi da speranza che troverò altre persone come lei sulla mia strada. Fortunatamente (per la spesa sanitaria e per la programmazione pre e post cesareo) credo di essere una minoranza, la maggior parte delle donne che conosco vive l'idea del parto "come da manuale". Lei mi consiglia di iniziare a cercare già adesso un ginecologo che mi accompagnerà in tutto il percorso supportandomi nella mia decisione oppure rientrerò nei tempi anche facendolo in seguito al concepimento?
Le accennavo ai miei problemi alle anche e alla vista: ritiene che un ortopedico o un oculista possano "esporsi" e consigliare un cesareo per me? In questo modo forse sarebbe più facile.
La ringrazio ancora e le auguro buona giornata
Le accennavo ai miei problemi alle anche e alla vista: ritiene che un ortopedico o un oculista possano "esporsi" e consigliare un cesareo per me? In questo modo forse sarebbe più facile.
La ringrazio ancora e le auguro buona giornata
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Gent. Sig., intanto pensi ad iniziare la gravidanza, poi il suo ginecologo curante troverà sicuramente la modalità per soddisfare le sue richieste per far nascere il bambino, non dubiti. Con questo spero di averla tranquillizzata e incoraggiata ad affrontare serenamente la gravidanza. Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 14.2k visite dal 19/09/2019.
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