Ectopia?
circa un mese fa, mentre mi trovavo dai miei familiari, ho fatto un controllo ginecologico consistito in visita, ecopelvica trans vaginale e pap test.
Il motivo che mi ha spinto a farmi visitare è stato un dolore, non continuo, al basso ventre che si estendeva al fianco e alla fascia lombare che ritenevo causato dalle ovaie.
Il ginecologo, visitandomi, mi ha detto che non c’era niente di preoccupante, ma solo una leggera cervicite e mi ha parlato di un endometrio disomogeneo, senza altra spiegazione.
Dal referto dell’eco leggo: Utero . Avf. di volume conservato ed ecostruttura finemente disomogenea. Nulla da segnalare a carico delle ovaie .
Il medico, dopo il prelievo, ha compilato il referto del pap test indicando, nelle obiettività, una Piccola ectopia ; l’analisi di laboratorio ha avuto il seguente esito: insoddisfacente per scarsa componente epiteliale squamosa. Suggerimenti: ripetizione dell’esame e controllo dopo terapia antiflogistica .
Essendo fuori sede per motivi di studio, ho contattato il medico telefonicamente il quale mi ha rassicurato consigliandomi una terapia per 10 giorni con fitostimoline ovuli e lavande, e la ripetizione del pap test al ritorno per le vacanze estive.
Durante la terapia, terminata ieri, i sintomi dolorosi sono scomparsi.
Usando gli ovuli mi sono accorta che sul collo dell’utero (?), c’è un piccolo rigonfiamento che al tatto sembrerebbe un piccolo foruncolo o brufolo. E’ questa la piccola ectopia di cui parlava il medico? Altrimenti cosa potrebbe essere, un condiloma? E cos’è precisamente un’ectopia?
Volevo chiedere anche se secondo voi è il caso di ripetere al più presto il pap test o posso aspettare fino ad agosto.
Grazie anticipatamente per l'attenzione che vorrete prestarmi.
Cordiali saluti
Gentile Signora,
Cervicite, endometrio disomogeneo, piccola ectopia, dolore, non continuo, al basso ventre, piccolo rigonfiamento che al tatto sembrerebbe un piccolo foruncolo o brufolo: sono sintomi importanti che non vanno assolutamente trascurati, indicano la presenza di una infiammazione persistente all’apparato urogenitale.
Tutto questo fa pensare ad una infezione batterica, chlamidia, mycoplasmi, virale, papilloma, intracellulari, quindi difficilmente riscontrabili in un esame superficiale, come quello eseguito.
Ma purtroppo, in medicina convenzionale, non esistono esami specifici che rapidamente possano individuare la loro presenza attuale. Pertanto mi devo rivolgere alla medicina biologica e ai suo esami specifici. Infatti ho strutturato una tecnica personale, che partendo da quanto pubblicato recentemente nelle riviste internazionali, può condurre nel ragionamento diagnostico e terapeutico.
La sua sintomatologia deve essere ben analizzata, soprattutto per il dubbio della presenza del papilloma virus; “piccolo rigonfiamento”; che è una piccola estroflessione della mucosa del collo dell’utero, che viene così a guardare verso la vagina, anziché restare interamente coperta all'interno dello stesso canale cervicale; può essere facilmente attaccata da batteri, chlamidia e mycoplasmi, virus, papilloma.
La loro presenza va attentamente diagnosticata, prima di ogni intervento. Considerando che si possono eseguire terapie mediche e non invasive, di medicina biologica.
Tutto questo ha una applicazione pratica, diagnosticare esattamente l’infiammazione presente, eseguire una terapia adeguata.
Saluti
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