Raschiamento e nuova gravidanza
Egregi dottori ho un tremendo dilemma che mi attanaglia. 5 anni fa ho subito il mio primo raschiamento a causa di aborto spontaneo. Successivamente un anno dopo ho portato a termine una gravidanza conclusasi con un parto indotto alla 38ma settimana per scarsa crescita del feto a causa di una arteria non perfettamente sviluppata. La bimba è nata sana e gode oggi di ottima salute. Il parto è stato precipitoso dalle 8 di sera primi dolorini, alle 6 del mattino. Devo dire che tutta la gravidanza è stata all'insegna di periodi con contrazioni che ho trattato con vasosuprina e miolene.
Lo scorso novembre un nuovo aborto spontaneo alla 13 settimana, con revisione cavità uterina.
Non so come sia potuto accadere ma proprio ieri scopro di essere nuovamente incinta, ma nel frattempo, considerato che l'aborto era successivo ad una forte cistite con globo vescicale e colica renale, ho fatto alcune analisi , fra cui urografia con contrasto e clisma opaco a doppio contrasto, proprio in piena gravidanza. Lo so, sono stata leggera, avrei dovuto sottopormi ad un test, visto il ritardo, che però attribuivo a stress considerato che abbiamo adottato il metodo del coitus interruptus dopo un mese di totale astensione dai rapporti.
Sono seriamente intenzionata ad abortire, perchè non ho intenzione di rischiare di mettere al mondo un bimbo malato a causa di tutte le radiazioni a cui mi sono sottoposta. Ho molta paura per questa interruzione, mi hanno detto che sarà necessario un nuovo raschiamento, questo inciderà sulla possibilità dei avere figli, visto che è il terzo? Mi pare di aver capito che l'utero viene "indebolito " da qs trattamenti. ancora di più per il problema che ho avuto al primo parto ( ricordo utero sottoposto a frequentio contrazioni, arteria sinistra poco sviluppata e quindi scarso nutrimento al feto)- Inoltre è possibile che con il metodo del coitus interruptus possano accadere simili incidenti?
Lo scorso novembre un nuovo aborto spontaneo alla 13 settimana, con revisione cavità uterina.
Non so come sia potuto accadere ma proprio ieri scopro di essere nuovamente incinta, ma nel frattempo, considerato che l'aborto era successivo ad una forte cistite con globo vescicale e colica renale, ho fatto alcune analisi , fra cui urografia con contrasto e clisma opaco a doppio contrasto, proprio in piena gravidanza. Lo so, sono stata leggera, avrei dovuto sottopormi ad un test, visto il ritardo, che però attribuivo a stress considerato che abbiamo adottato il metodo del coitus interruptus dopo un mese di totale astensione dai rapporti.
Sono seriamente intenzionata ad abortire, perchè non ho intenzione di rischiare di mettere al mondo un bimbo malato a causa di tutte le radiazioni a cui mi sono sottoposta. Ho molta paura per questa interruzione, mi hanno detto che sarà necessario un nuovo raschiamento, questo inciderà sulla possibilità dei avere figli, visto che è il terzo? Mi pare di aver capito che l'utero viene "indebolito " da qs trattamenti. ancora di più per il problema che ho avuto al primo parto ( ricordo utero sottoposto a frequentio contrazioni, arteria sinistra poco sviluppata e quindi scarso nutrimento al feto)- Inoltre è possibile che con il metodo del coitus interruptus possano accadere simili incidenti?
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Gli esami contrastografici cui si è sottoposta devono essere "inquadrati" nell'ambito di un periodo gestazionale preciso, derivabile dalle misure ecografiche della gravidanza ottenibili con sonda vaginale.
Se le radiografie sono state davvero eseguite in periodo concezionale precoce, allora le possibilità di un nocumento del prodotto del concepimento ci sono e sono davvero possibili.
In questi casi, la decisione di interrompere la gravidanza, spetterà sempre a voi (come coppia) e si praticherà con una isterosuzione o con un raschiamento della cavità, a seconda della metodica in uso al centro IVG interpellato.
Il metodo del coito interrotto ha un'alta probabilià di fallimento, come ha potuto constatare di persona.
In futuro, credo sia opportuno non utilizzarlo più.
Cordialmente.
Se le radiografie sono state davvero eseguite in periodo concezionale precoce, allora le possibilità di un nocumento del prodotto del concepimento ci sono e sono davvero possibili.
In questi casi, la decisione di interrompere la gravidanza, spetterà sempre a voi (come coppia) e si praticherà con una isterosuzione o con un raschiamento della cavità, a seconda della metodica in uso al centro IVG interpellato.
Il metodo del coito interrotto ha un'alta probabilià di fallimento, come ha potuto constatare di persona.
In futuro, credo sia opportuno non utilizzarlo più.
Cordialmente.
Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli
[#3]
In linea teorica, è possibile che traumi ravvicinati della cavità uterina possano comportare esiti di natura cicatriziale.
Se opterete per una IVG, allora sarà il caso, dopo 40 - 60 giorni dall'evento abortivo, eseguire una isteroscopia diagnostica per avere informazioni al riguardo.
Cordialmente.
Se opterete per una IVG, allora sarà il caso, dopo 40 - 60 giorni dall'evento abortivo, eseguire una isteroscopia diagnostica per avere informazioni al riguardo.
Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.7k visite dal 13/02/2009.
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