Fallimenti pma
Buongiorno Prof. Santoro,
mi rivolgo a Lei perché mi trasmette una grande fiducia e una profonda umanità, qualità, ahimè, ormai rara nel mondo medico.
Sono reduce da una seconda ICSI negativa, ho 42 anni e mezzo e ho bisogno di capire se posso fare qualcosa per evitare un’altra delusione.
Il primo tentativo di ICSI (protocollo breve) ha portato alla produzione di 17 ovociti di cui solo 6 maturi e solo 3 fecondati. Mi hanno trasferito tutti e tre gli embrioni di qualità A, ma nessuno si è impiantato.
Il secondo tentativo (protocollo lungo) è andato molto meglio: 17 ovociti prodotti, 13 maturi, 11 fecondati e 3 trasferiti (sempre di qualità top), ma beta sempre negative.
Gli 8 rimasti erano: 2 di qualità A, 3 di qualità B, 1 C, 1 D e uno con 3 cellule; hanno provato a farli arrivare a blastocisti, ma nessuno ha resistito.
So che alla mia età la qualità degli embrioni potrebbe non essere buona, ma ho letto che ci sono tantissime possibili cause che portano al mancato impianto, tra cui anche la mera sfortuna. Mi piacerebbe capire se il fatto che gli embrioni non arrivino in quinta giornata significhi che hanno problemi di bassa qualità.
Diciamo che se avessi 10 anni di meno continuerei a provare, ma vado verso i 43 anni e vorrei trovare la strada giusta al più presto.
Stiamo anche valutando l’opzione di ovodonazione per avere ovuli più giovani e sani, ma vorrei avere qualche nozione in più che mi permetta di decidere quale strada prendere avendo un buon indice di fertilità e rispondendo bene alla stimolazione ovarica.
Inoltre vorrei chiederle se mi può consigliare gli esami da fare per approfondire le cause del mancato impianto.
Io e mio marito abbiamo già fatto gli esami standard per i trattamenti di PMA, ma ho visto che ci sono esami più approfonditi come, ad esempio, quelli sulla trombofilia, il cariotipo, gli anticorpi antifosfolipidi, la frammentazione del dna spermatico, ecc.
Lei cosa mi consiglia?
La prego di aiutarmi a scegliere la strada migliore perché sono molto confusa e avvilita, si pensa che questi percorsi causino problemi fisici, ma la verità è che ti distruggono psicologicamente.
La ringrazio in anticipo per il supporto e Le porgo cordiali saluti.
A dicembre il mio AMH era di 1.7 e FSH 4,59 (20 giorno di ciclo).
Spermiogramma di mio marito:
Spiccata oligospermia.
Per l’esiguo numero di spermatozoi non è stato possibile eseguire l’esame morfologico e di motilità.
N. spermatozoi: 6.000.000 ml
N. spermatozoi/eiaculato: 8.400.000
Inoltre risulta dagli esami di mio marito un valore basso di Testosterone (3.14) e un valore anomalo di Emoglobina A2 (1.6).
mi rivolgo a Lei perché mi trasmette una grande fiducia e una profonda umanità, qualità, ahimè, ormai rara nel mondo medico.
Sono reduce da una seconda ICSI negativa, ho 42 anni e mezzo e ho bisogno di capire se posso fare qualcosa per evitare un’altra delusione.
Il primo tentativo di ICSI (protocollo breve) ha portato alla produzione di 17 ovociti di cui solo 6 maturi e solo 3 fecondati. Mi hanno trasferito tutti e tre gli embrioni di qualità A, ma nessuno si è impiantato.
Il secondo tentativo (protocollo lungo) è andato molto meglio: 17 ovociti prodotti, 13 maturi, 11 fecondati e 3 trasferiti (sempre di qualità top), ma beta sempre negative.
Gli 8 rimasti erano: 2 di qualità A, 3 di qualità B, 1 C, 1 D e uno con 3 cellule; hanno provato a farli arrivare a blastocisti, ma nessuno ha resistito.
So che alla mia età la qualità degli embrioni potrebbe non essere buona, ma ho letto che ci sono tantissime possibili cause che portano al mancato impianto, tra cui anche la mera sfortuna. Mi piacerebbe capire se il fatto che gli embrioni non arrivino in quinta giornata significhi che hanno problemi di bassa qualità.
Diciamo che se avessi 10 anni di meno continuerei a provare, ma vado verso i 43 anni e vorrei trovare la strada giusta al più presto.
Stiamo anche valutando l’opzione di ovodonazione per avere ovuli più giovani e sani, ma vorrei avere qualche nozione in più che mi permetta di decidere quale strada prendere avendo un buon indice di fertilità e rispondendo bene alla stimolazione ovarica.
Inoltre vorrei chiederle se mi può consigliare gli esami da fare per approfondire le cause del mancato impianto.
Io e mio marito abbiamo già fatto gli esami standard per i trattamenti di PMA, ma ho visto che ci sono esami più approfonditi come, ad esempio, quelli sulla trombofilia, il cariotipo, gli anticorpi antifosfolipidi, la frammentazione del dna spermatico, ecc.
Lei cosa mi consiglia?
La prego di aiutarmi a scegliere la strada migliore perché sono molto confusa e avvilita, si pensa che questi percorsi causino problemi fisici, ma la verità è che ti distruggono psicologicamente.
La ringrazio in anticipo per il supporto e Le porgo cordiali saluti.
A dicembre il mio AMH era di 1.7 e FSH 4,59 (20 giorno di ciclo).
Spermiogramma di mio marito:
Spiccata oligospermia.
Per l’esiguo numero di spermatozoi non è stato possibile eseguire l’esame morfologico e di motilità.
N. spermatozoi: 6.000.000 ml
N. spermatozoi/eiaculato: 8.400.000
Inoltre risulta dagli esami di mio marito un valore basso di Testosterone (3.14) e un valore anomalo di Emoglobina A2 (1.6).
[#1]
Buongiorno signora,
sono una psicoterapeuta. Cerco di leggere oltre tutti i dettagli tecnici e numerici che ci ha fornito.
Sono assolutamente d'accordo con voi che la PMA è un percorso ricco di stress e di ansie. Spesso è talmente profondo il senso di dolore che si prova che lo si può paragonare al dolore del lutto di una persona.
Sappiamo tutti ormai che il corpo e la mente sono strettamente interconnessi e si influenzano costantemente.
Il benessere e la serenità agevolano la PMA. Ci sono momenti davvero carichi di tensione.. che possono addirittura far traballare non solo la riuscita ma anche la stessa relazione di coppia. Avere un'intesa e un sostegno è davvero importante in questo viaggio-sfida.
Qui trova un breve articolo che ho scritto qualche anno fa.
http://www.elenagrimaldo.it/la-pma-la-scienza-che-aiuta-la-fertilita/
Si ricordi di cercare di rilassarsi perché può essere d'aiuto.
sono una psicoterapeuta. Cerco di leggere oltre tutti i dettagli tecnici e numerici che ci ha fornito.
Sono assolutamente d'accordo con voi che la PMA è un percorso ricco di stress e di ansie. Spesso è talmente profondo il senso di dolore che si prova che lo si può paragonare al dolore del lutto di una persona.
Sappiamo tutti ormai che il corpo e la mente sono strettamente interconnessi e si influenzano costantemente.
Il benessere e la serenità agevolano la PMA. Ci sono momenti davvero carichi di tensione.. che possono addirittura far traballare non solo la riuscita ma anche la stessa relazione di coppia. Avere un'intesa e un sostegno è davvero importante in questo viaggio-sfida.
Qui trova un breve articolo che ho scritto qualche anno fa.
http://www.elenagrimaldo.it/la-pma-la-scienza-che-aiuta-la-fertilita/
Si ricordi di cercare di rilassarsi perché può essere d'aiuto.
Dr.ssa Elena Grimaldo
Psicologa - Psicoterapeuta Familiare
cofondatrice della Re.te Amori 4.0
www.elenagrimaldo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.8k visite dal 17/05/2019.
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