Ureaplasma e ricerca gravidanza
Salve a tutti, sono una donna di 31 anni e sto cercando di avere la mia prima gravidanza da un paio di mesi.
A seguito di un pap-test risultato negativo per cellule neoplastiche ma con lieve flogosi e flora mista, ho effettuato tamponi vaginali e cervicali che hanno evidenziato la presenza di ureaplasma (10.000 UFC) a livello cervicale, sensibile a tutti gli antibiotici testati (io non ho alcun sintomo particolare).
Il mio ginecologo mi ha fatto del terrorismo psicologico su questo batterio, dicendo che causa infertilità e PID e quindi ha prescritto a me e al mio compagno cicli di 2 diversi antibiotici, risultati molto pesanti dal punto di vista fisico e che comunque non hanno eradicato il germe (ultimo tampone fatto ancora positivo e segnalavano inoltre l'assenza di flora lattobacillare).
Mi sono recata quindi da un altro ginecologo con un approccio del tutto opposto: l'ureoplasma è un saprofita dell'ambiente vaginale che non verrà mai eliminato del tutto e quindi consigliava l'assunzione di lattobacilli sottoforma di compresse vaginali e tavolette acidificanti per ripristinare la corretta flora vaginale e "autolimitare" l'ureoplasma.
Chi ha ragione?
Inoltre se non ho sintomi particolari, ecografia ok e marcatori di flogosi negativi (PCR, VES ecc) posso essere tranquilla per rischio PID o comunque di non aver subito danni permanenti? Il ginecologo ci ha messo un po'di ansia...
Grazie
A seguito di un pap-test risultato negativo per cellule neoplastiche ma con lieve flogosi e flora mista, ho effettuato tamponi vaginali e cervicali che hanno evidenziato la presenza di ureaplasma (10.000 UFC) a livello cervicale, sensibile a tutti gli antibiotici testati (io non ho alcun sintomo particolare).
Il mio ginecologo mi ha fatto del terrorismo psicologico su questo batterio, dicendo che causa infertilità e PID e quindi ha prescritto a me e al mio compagno cicli di 2 diversi antibiotici, risultati molto pesanti dal punto di vista fisico e che comunque non hanno eradicato il germe (ultimo tampone fatto ancora positivo e segnalavano inoltre l'assenza di flora lattobacillare).
Mi sono recata quindi da un altro ginecologo con un approccio del tutto opposto: l'ureoplasma è un saprofita dell'ambiente vaginale che non verrà mai eliminato del tutto e quindi consigliava l'assunzione di lattobacilli sottoforma di compresse vaginali e tavolette acidificanti per ripristinare la corretta flora vaginale e "autolimitare" l'ureoplasma.
Chi ha ragione?
Inoltre se non ho sintomi particolari, ecografia ok e marcatori di flogosi negativi (PCR, VES ecc) posso essere tranquilla per rischio PID o comunque di non aver subito danni permanenti? Il ginecologo ci ha messo un po'di ansia...
Grazie
[#1]
L'antibiotico di scelta nella infezione di ureaplasma/micoplasma é la doxiciclina.
Va assunta alla dose di 100 mg mattina e sera per 10 giorni entrambi i partner.
Non é un batterio pericoloso come la clamidia io però farei la terapia
saluti
Va assunta alla dose di 100 mg mattina e sera per 10 giorni entrambi i partner.
Non é un batterio pericoloso come la clamidia io però farei la terapia
saluti
Dr. Franco Lisi
http://www.riproduzioneassistita.it/
[#2]
Utente
Purtroppo sono allergica alla doxiciclina, così come ad altri antibiotici (penicilline, cefalosporine).
I due cicli sono stati fatti per questa ragione con eritromicina e successivamente con azitromicina.
Si potrebbe provare un terzo antibiotico magari di un altra classe? L'antibiogramma era sensibile a tutto...
Mio marito invece ha eseguito la terapia con doxiciclina per 10 giorni (non aveva e non ha tutt'ora nessun sintomo).
I due cicli sono stati fatti per questa ragione con eritromicina e successivamente con azitromicina.
Si potrebbe provare un terzo antibiotico magari di un altra classe? L'antibiogramma era sensibile a tutto...
Mio marito invece ha eseguito la terapia con doxiciclina per 10 giorni (non aveva e non ha tutt'ora nessun sintomo).
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.3k visite dal 08/03/2019.
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