Vaginite batterica persistente
Gentili dottori,
è la seconda volta che provo a curare una VB causata da batteri di natura fecale (per specifiche si leggano i consulti precedenti).
Il mio nuovo ginecologo mi prescrisse a fine ottobre una cura di zidoval gel e poi acticand. Rispetto alla terapia antibiotica precedente questa si è dimostrata MOLTO piu’ efficace - alla fine della prima scatola di acticand erano spariti tutti i sintomi di irritazione, rimanevano solo le perdite un poco maleodoranti.
Subito dopo ho avuto il ciclo - dopo aver saltato un mese, forse a causa della cura - e di li’ la situazione è precipitata.
Complice anche il fatto che la seconda scatola di acticand è a scopo preventivo (= 1 supposta alla settimana), si sono ripresentati episodi di bruciore e prurito mediamente intensi, ma localizzati solo alle piccole labbra e area vestibolare - il gonfore/prurito alle grandi labbra è per fortuna sparito definitivamente.
Martedí sera ho assunto la seconda supposta essendo passata un’altra settimana e alzandomi il mattino seguente ho espulso con un grosso flato quasi tutta la pasticca sciolta.
Mi era giá successo in passato anche con altri ovuli che rimanessero dei residui di farmaco nell’intimo, ma non che ci fosse un’espulsione cosi’ rumorosa. Per di piu’ le perdite era davvero maleodoranti e GIALLE.
Riteniate sia la situazione opportuna per fare un colpo di telefono al ginecologo o è meglio aspettare un altro po’ e continuare con la cura? Dopotutto le perdite hanno diversi colori e gli episodi di prurito e bruciore sono appunto episodi, ma allo stesso tempo se l’assunzione di acticand a questo punto della cura è preventiva, logicamente si presuppone che io sia giá guarita e quello che ho appena descritto dimostra il contrario.
Preciso che in consulti precedenti avevo affermato di essere vergine non avendo mai avuto rapporti completi e lo sono ancora, ma avendo un imene compiacente e praticando spesso la masturbazione penetrativa - puó questa interferire durante la cura? - posso fare qualsiasi visita interna.
è la seconda volta che provo a curare una VB causata da batteri di natura fecale (per specifiche si leggano i consulti precedenti).
Il mio nuovo ginecologo mi prescrisse a fine ottobre una cura di zidoval gel e poi acticand. Rispetto alla terapia antibiotica precedente questa si è dimostrata MOLTO piu’ efficace - alla fine della prima scatola di acticand erano spariti tutti i sintomi di irritazione, rimanevano solo le perdite un poco maleodoranti.
Subito dopo ho avuto il ciclo - dopo aver saltato un mese, forse a causa della cura - e di li’ la situazione è precipitata.
Complice anche il fatto che la seconda scatola di acticand è a scopo preventivo (= 1 supposta alla settimana), si sono ripresentati episodi di bruciore e prurito mediamente intensi, ma localizzati solo alle piccole labbra e area vestibolare - il gonfore/prurito alle grandi labbra è per fortuna sparito definitivamente.
Martedí sera ho assunto la seconda supposta essendo passata un’altra settimana e alzandomi il mattino seguente ho espulso con un grosso flato quasi tutta la pasticca sciolta.
Mi era giá successo in passato anche con altri ovuli che rimanessero dei residui di farmaco nell’intimo, ma non che ci fosse un’espulsione cosi’ rumorosa. Per di piu’ le perdite era davvero maleodoranti e GIALLE.
Riteniate sia la situazione opportuna per fare un colpo di telefono al ginecologo o è meglio aspettare un altro po’ e continuare con la cura? Dopotutto le perdite hanno diversi colori e gli episodi di prurito e bruciore sono appunto episodi, ma allo stesso tempo se l’assunzione di acticand a questo punto della cura è preventiva, logicamente si presuppone che io sia giá guarita e quello che ho appena descritto dimostra il contrario.
Preciso che in consulti precedenti avevo affermato di essere vergine non avendo mai avuto rapporti completi e lo sono ancora, ma avendo un imene compiacente e praticando spesso la masturbazione penetrativa - puó questa interferire durante la cura? - posso fare qualsiasi visita interna.
[#1]
Importante come premessa la esatta diagnosi di questa vaginite : vaginosi batterica(?), vaginite aerobica da Coli(?), vaginite mista(?).
Io risolvo il problema con un esame batteriologico a fresco del secreto vaginale e determinazione del pH vaginale .
Affermò questo perché leggo una contraddizione terapeutica con la prescrizione di Zidoval per la vaginosi batterica e Acticand per infezioni da Candida.
Non ho la possibilità di consigliarle una terapia, senza una diagnosi.
Saluti
Io risolvo il problema con un esame batteriologico a fresco del secreto vaginale e determinazione del pH vaginale .
Affermò questo perché leggo una contraddizione terapeutica con la prescrizione di Zidoval per la vaginosi batterica e Acticand per infezioni da Candida.
Non ho la possibilità di consigliarle una terapia, senza una diagnosi.
Saluti
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
[#2]
Ex utente
Gentile Dott. Blasi,
la diagnosi del mio attuale ginecologo è di vaginosi batterica sulla base di una visita interna manuale e la descrizione dei miei sintomi.
Il tampone eseguito dalla precendente ginecologa indicava la presenza di streptococcus agalactiae e klebsiella pneumoniae, ma è da specificare è stato fatto da lei stessa con un cotton fioc all'ingresso del canale vaginale perché appunto convinta che essendo virgo non potesse fare una rilevazione usando lo speculum e quant'altro.
Il mio attuale ginecologo ritiene che questo tampone sia relativamente affidabile in quanto 1) non è stato fatto da un tecnico di laboratorio e con lo speculum; 2) il laboratorio a cui questi fu spedito è distante circa 200km dallo studio della ginecologa - immagini l'esposizione durante il viaggio!
Nonostante ciò mi disse che l'odore era proprio caratteristico di una vaginosi batterica e oserei ipotizzare dalla conversazione avuta durante la visita che mi abbia prescritto acticand perché uno degli effetti indesiderati dell'augmentin (assunto durante il primo tentativo di cura) è proprio l'insorgenza di candida.
Colgo l'occasione per reiterare i miei quesiti: atti masturbatori con le dovute precauzioni igieniche hanno qualche effetto sull'infezione? Ritenga che quanto accadutomi sia sufficiente per informare il ginecologo ed eventualmente cambiare la cura (magari facendo un tampone direttamente in laboratorio)?
Scusi, ma non capisco proprio se la cura sta funzionando o meno.
La ringrazio in anticipo
la diagnosi del mio attuale ginecologo è di vaginosi batterica sulla base di una visita interna manuale e la descrizione dei miei sintomi.
Il tampone eseguito dalla precendente ginecologa indicava la presenza di streptococcus agalactiae e klebsiella pneumoniae, ma è da specificare è stato fatto da lei stessa con un cotton fioc all'ingresso del canale vaginale perché appunto convinta che essendo virgo non potesse fare una rilevazione usando lo speculum e quant'altro.
Il mio attuale ginecologo ritiene che questo tampone sia relativamente affidabile in quanto 1) non è stato fatto da un tecnico di laboratorio e con lo speculum; 2) il laboratorio a cui questi fu spedito è distante circa 200km dallo studio della ginecologa - immagini l'esposizione durante il viaggio!
Nonostante ciò mi disse che l'odore era proprio caratteristico di una vaginosi batterica e oserei ipotizzare dalla conversazione avuta durante la visita che mi abbia prescritto acticand perché uno degli effetti indesiderati dell'augmentin (assunto durante il primo tentativo di cura) è proprio l'insorgenza di candida.
Colgo l'occasione per reiterare i miei quesiti: atti masturbatori con le dovute precauzioni igieniche hanno qualche effetto sull'infezione? Ritenga che quanto accadutomi sia sufficiente per informare il ginecologo ed eventualmente cambiare la cura (magari facendo un tampone direttamente in laboratorio)?
Scusi, ma non capisco proprio se la cura sta funzionando o meno.
La ringrazio in anticipo
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.5k visite dal 29/11/2018.
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