Fibromi uterini
Buonasera, ho 32 anni e sono fortemente desiderosa di una gravidanza.
Dal 2014 sono affetta da miomi multipli, che sono progressivamente cresciuti e, sicuramente sottovalutati dal mio ginecologo, il quale, solo qualche mese fa, quando i più grandi misuravano 80 e 50 mm, mi ha proposto l'intervento chirurgico, considerato da lui di routine e proposto in via laparoscopica.
Recentemente mi sono sottoposta ad altre due visite, da due differenti specialisti, i quali mi hanno prospettato una situazione tutt'altro che rosea: entrambi hanno proposto una miomectomia, per via laparotomica e non laparoscopica vista la dimensione dei fibromi, con probabilità di conservare l'utero non superiore all'80%, ed in caso di successo, non garanzia della sua conservata funzionalità.
(dall'ultimo referto: …"utero mediano in antiversione di dimensione aumentate ed ecostruttura disomogenea per la presenza di nodi multipli di fibromioma prevalentemente intramurali e sottosierosi…. cavità uterina deformata dalla presenza di due grossi fibromiomi a dx e sx del dimetro di 87 e 67mm, altri nodi di 27 e 19mm a sviluppo sottosieroso posteriore…la linea endometriale, sottile, appare compressa in più punti..").
Sono attualmente in cura con Klaira; entrambi gli specialisti hanno proposto un trattamento con Esmya per ridurre le dimensioni prima dell'intervento e, quindi, i rischi associati allo stesso.
Ad uno dei due specialisti ho chiesto informazioni sulla tecnica di embolizzazione, ma mi è stato risposto che non è indicata per il mio caso, in quanto riservata quasi esclusivamente a donne prossime alla menopausa, che desiderano conservare l'utero, non a donne in età fertile e desiderose di una gravidanza futura.
Quale approccio sarebbe più indicato per la mia situazione? Quale percorso potrebbe massimizzare le possibilità di una futura gravidanza?
Grazie per l'attenzione.
Dal 2014 sono affetta da miomi multipli, che sono progressivamente cresciuti e, sicuramente sottovalutati dal mio ginecologo, il quale, solo qualche mese fa, quando i più grandi misuravano 80 e 50 mm, mi ha proposto l'intervento chirurgico, considerato da lui di routine e proposto in via laparoscopica.
Recentemente mi sono sottoposta ad altre due visite, da due differenti specialisti, i quali mi hanno prospettato una situazione tutt'altro che rosea: entrambi hanno proposto una miomectomia, per via laparotomica e non laparoscopica vista la dimensione dei fibromi, con probabilità di conservare l'utero non superiore all'80%, ed in caso di successo, non garanzia della sua conservata funzionalità.
(dall'ultimo referto: …"utero mediano in antiversione di dimensione aumentate ed ecostruttura disomogenea per la presenza di nodi multipli di fibromioma prevalentemente intramurali e sottosierosi…. cavità uterina deformata dalla presenza di due grossi fibromiomi a dx e sx del dimetro di 87 e 67mm, altri nodi di 27 e 19mm a sviluppo sottosieroso posteriore…la linea endometriale, sottile, appare compressa in più punti..").
Sono attualmente in cura con Klaira; entrambi gli specialisti hanno proposto un trattamento con Esmya per ridurre le dimensioni prima dell'intervento e, quindi, i rischi associati allo stesso.
Ad uno dei due specialisti ho chiesto informazioni sulla tecnica di embolizzazione, ma mi è stato risposto che non è indicata per il mio caso, in quanto riservata quasi esclusivamente a donne prossime alla menopausa, che desiderano conservare l'utero, non a donne in età fertile e desiderose di una gravidanza futura.
Quale approccio sarebbe più indicato per la mia situazione? Quale percorso potrebbe massimizzare le possibilità di una futura gravidanza?
Grazie per l'attenzione.
[#1]
La tecnica laparoscopica con chirurgia robotica è il massimo, ma alcuni radiologi interventisti fanno un buon lavoro con la "Embolizzazione ", non esclusivamente con le donne in prossimità della menopausa.
In ogni caso l'ESMYA ,con il controllo delle transaminasi, risulta efficace nella preparazione all'intervento !
SALUTI
In ogni caso l'ESMYA ,con il controllo delle transaminasi, risulta efficace nella preparazione all'intervento !
SALUTI
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
[#2]
Utente
Grazie dottore! Quindi secondo lei la laparoscopia sarebbe comunque possibile nonostante le dimensioni?
Purtroppo l'embolizzazione non viene proposta dalla maggior parte dei ginecologi perché non la praticano. Proverò a mettermi in contatto con il sant'Anna, che ho visto utilizza questo approccio. Essendo una tecnica più recente ci sono garanzie di mantenere la fertilità? La mia preoccupazione maggiore è non poter sostenere una gravidanza in futuro! Grazie
Purtroppo l'embolizzazione non viene proposta dalla maggior parte dei ginecologi perché non la praticano. Proverò a mettermi in contatto con il sant'Anna, che ho visto utilizza questo approccio. Essendo una tecnica più recente ci sono garanzie di mantenere la fertilità? La mia preoccupazione maggiore è non poter sostenere una gravidanza in futuro! Grazie
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.4k visite dal 13/11/2018.
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