Infezioni vaginali

Salve, mi rivolgo a voi per un problema che da mesi non mi lascia più in pace
Due anni fa curai una candida causata da un batterio credo preso in un bagno pubblico..
La cura fu lunga ma non si ripresentó più tale evento.

Da un anno e mezzo ho iniziato ad avere rapporti con il mio ragazzo (tutti protetti).
Fin dall'inizio i rapporti erano dolorosissimi. Ingenuamente crederti che fosse per il fatto che erano i primissimi rapporti.. Accadeva spesso dopo un rapporto però che io soffrissi di costanti cistiti che curavo puntualmente con le "monuril". È già passato un anno e la situazione è peggiorata molto. Da un lato le cistiti sono diminuite ma dall'altro i rapporti continuano ad essere sempre più dolorosi, dall'inizio a quando puntualmente sono costretta a fermarmi. Il dolore assomiglia molto a degli aghi ed è come se re non mi permette neanche poter pensare di affrontare un altro rapporto il giorno dopo e nei giorni a seguire.. Decisi recentemente di fare le analisi delle urine e una visita ginecologica. Le prime non hanno riportato nulla di anomalo. I valori erano tutti nella norma, tranne la scritta "rare emazie e rari leucociti". Per quanto riguarda la visita (interna) ginecologica non ha allarmato il mio ginecologo di fiducia il quale mi ha assicurato che il problema del dolore fosse il fatto che in quel momento fossi in ovulazione.
L'ultimo rapporto è stato davvero tremendo. Come succede spesso ho dovuto fermarmi già allo stadio iniziale e Il dolore era talmente forte che non riuscivo più a camminare e a sopportare i jeans nei giorni successivi. Il passaggio dell'urina era anch'esso doloroso. Non sapendo come risolvere la cosa chiedo al farmacista una soluzione temporanea prima di prendere appuntamento nuovamente con il ginecologo, il quale mi consiglia di prendere "Gynocanesten crema" con applicatore interno per tre giorni. Sono passati 4 giorni e il dolore non è passato anzi è diventato più fastidioso. Non so più che fare. Sta diventando un problema a livello psicologico..
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Dr. Nicola Blasi Ginecologo 43.6k 1.4k
Prima di tutto non sono d'accordo sulla somministrazione,da parte del farmacista , di una terapia senza una diagnosi (tampone, esame batteriologico a fresco ) , tentativi dannosi !
Portano ad alterazioni della flora saprofitica dell'ambiente vaginale peggiorando la situazione.
La sintomatologia che riferisce potrebbe far pensare ad una "VULVODINIA " (da confermare !!) legata ad una neuroinfiammazione , oppure ad una vulvovaginite batterica o da altra causa.
Deve consultare un Collega che si interessa di "patologia vulvare ".
SALUTI

dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.

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