Prolasso utero

Buongiorno,
vorrei chiedere un parere riguardo ad un prolasso dopo il parto, naturalmente non per me. La ragazza ha 30 anni, fiscamente sportiva, buona salute, non sovrappeso. Dopo quasi 3 mesi dal parto a seguito di fastidi gli viene diagnosticato il prolasso dell'utero. Gli viene detto che è tra il 2 e 3 livello e quindi gli è stato fatto un quadro abbastanza grave: operazione, niente bambini, niente sforzi, non poter fare più lunghe camminate, ecc ecc.. A seguito di questo la ragazza si è molto depressa poichè sia lei che il suo mestiere comporta attività fisica (forestale). Ha fatto un altro consulto che è risultato quasi opposto: livello 1-2; nel mentre ha seguito un periodo di terapia riabilitativa.
Come è possibile due pareri tanto discordanti? è possibile che non potrà più fare attività fisiche impegnative? Anche a seguito dell'operazione (POPS, Pelvic Organ Prolapse Suspension) non è possibile avere figli? ne riprendere l'attività fisica?
Non sono riuscito a trovare molte risposte online.
Grazie molte
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Dr. Nicola Blasi Ginecologo 43.6k 1.4k
Non è possibile esprimere un parere adeguato via WEB su un prolasso uterino (?) , vescicale (?) detto CISTOCELE , se non con un esame ginecologico accurato .
La decisione di una possibilità di gravidanza va valutata insieme a chi eventualmente eseguirà l'intervento chirurgico.
Valutazione legata al l'integrità del pavimento pelvico
SALUTI

dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.

BARI

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Utente
Utente
Buongiorno,
grazie per la risposta, ho atteso a replicare per poterle indicare con precisione la diagnosi pre e post Ciclo Riabilitativo fatta dall'ostetrica. Certamente non pretendo un parere senza una visita, chiedevo solo per capire meglio la situazione visto che sono stati dati pareri abbastanza discordanti e pochi chiarimenti sulle conseguenze nella vita futura (sicuramente non potrà avere bambini? sicuramente non potrà fare lunghe camminate? sicuramente non potrà alzare pesi? non è chiaro se sono possibilità o certezze e/o se temporanee o a vita)
Grazie molte!

La diagnosi iniziale indicava: Ipovalidità muscolare, cistocele anteriore di II grado, descensus parete vaginale posterioere, ipovalidità muscolare posteriore IUS sporadica.
Valutazione clinica: alla valutazione si evidenzia Nucleo Fibroso Centrale del Perineo Ipotonico, scarsa percezione muscolare, PC test: 0 destra - 1 sinistra. Endurance <2 secondi lato destro - 3 secondi sinistro.
Affaticabilità non valutabile. Isolabilità muscolare totalmente assente. No guarding reflex. Stress negativo per IUS - Test di Bonney negativo per IUS. Si apprezza cistocele di II grado e ipotomia vaginale posteriore con lieve descensus rettale (0 - 1). Alla valutazione in posizione di Sims si evidenzia ipovalidità sfinterica e ipotonia del muscolo PR.
Influenza del disturbo sulla QOL: 8. Motivazione al trattamento riabilitativo: 7.
Diario Minzionale: dal diario minzionale si rivelano 9-12 minzioni/die, anche a intervalli di 30 minuti, idratazione molto abbondante (3 litri circa).
Percorso riabilitativo - sedute proposte: 12 - cadenza bisettimanale.
Educazione minzionale, regolarizzazione idratazione, educazione corretta defecazione. Propriocezione perineale, fisiokinesiterapia, Elettrostimolazione Funzionale.

Valutazione al termine del Ciclo Riabilitativo: Nucleo Fibroso Centrale del perineo normotonico, buona percezione muscolare, PC test: 1-2 lato destro, 2 lato sinistro, endurance: >9 secondi. Affaticabilità contrazioni. Isolabilità muscolare buona. Istruzione allo Knack Reflex. Stress test senza perdita urine prolasso sotto sforzo. Migliorata la beanza vulvare (da V2 a V1). SAE e SAI normotonici, buona contrazione e buon rilasciamento. Migliorato tono e contrazione del PR.
Influenza del disturbo sulla QOL: 7. Numero minzioni nella norma, 5-7/die. Vol. minzioni nella norma. Intervallo minzionale: 120 min circa. Assenza di perdite urinarie da un mese e mezzo

Si consiglia prosieguo degli esercizi e della corretta gestione degli sforzi a domicilio (uso pressario nelle giornate più faticose)
Consigliati esercizi di proseguimento a casa (20 minuti ogni giorno), scarico alla sera 10 min + ipropressiva a termine della minzione/defecazione. Mantenere ed. minzionale, ponzamento, idratazione. Nuova seduta a 20-30 giorni
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Dunque si tratta di un prolasso vescicale (cistocele) e non dell'utero come pareva di cogliere dalle notizie frammentarie riferite in precedenza. In questi casi il primo approccio è sempre quello fisioterapico e così è stato fatto, raggiungendo a quanto pare un buon risultato. Sarà cominque opportuno insistere anche in seguito con gli esercizi appresi. In assenza di incontinenza, diremmo che dal punto di vista urologico non vi siano al momento altre importanti indicazioni. In particolare non vediamo necessità di precludere quanto da lei ipotizzato, la signora può conduree una vita abbastanza normale. L'unica cosa che sconsiglieremmo è ovviamente una attività fisica esageratamente pesante, con ripetuto sollevamento di pesi importanti.,
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Dr. Nicola Blasi Ginecologo 43.6k 1.4k
Non mi è chiaro a chi è rivolta la risposta
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Utente
Utente
Dr. Piana,
grazie per il chiarimento. Mi scuso per le informazioni iniziali poco precise, la ragazza si è lasciata prendere da forte depressione a seguito di questo problema e ad altro intercorso nello stesso momento. Capisco che al caso peggiore può venire precluso tutto ciò ma prospettargli solo il caso peggiore mi sembra eccessivo. Quindi secondo lei può comunque avere una vita normale, escludendo per il momento (o sempre?) grossi sforzi, con anche una speranza per un futuro parto? Posso consigliargli di fare qualcosa in particolare? un'altra visita per un altro parere medico? intensificare gli esercizi oltre quelli che già fa ora?
Grazie molte!
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Il problema più consistente legato al cistocele è ovviamente l'incontinenza, seguito dal senso di peso vaginale ed altri tipi di impaccio. La fisioterapia costituisce sempre il primo approccio, ma se questa non pare sufficiente, o comunque vi è un costante peggioramento della qualità di vita si pongono indicazioni alla correzione chirurgica. Se si instaura una sorta di equilibrio, non è il caso di imporre limitazioni così drastiche e la signora può sostanzialente continuare a fare la sua vita, magari solo con qualche attenzione sull'evitare sforzi addominali eccessivi (es. sollevare abitualmente pesi consistenti).
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Utente
Utente
Grazie!
Mi potrebbe chiarire quali sono gli sforzi da evitare, cioè che vanno a pesare su quella muscolatura?
Es. alzare pesi no, ma trasportarli? ad esempio uno zaino?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Sono da limitare nel limite del possibile gli sforzi che aumentano la pressione all'interno dell'addome. Alcuni di questi sono difficili od impossibili da evitare (es starnutire, andare di corpo). Per gli altri basta un po' di buon senso, un conto è uno zainetto, altra un gerlo da 30 Kg!