Dolore rapporto (prima volta)
Salve,
sono una ragazza di 23 anni e sto con il mio ragazzo da circa 2. Sono circa 6 mesi che proviamo ad avere un rapporto completo ma senza successo. La penetrazione non è mai stata completa, ma le prime 3-4 volte ho comunque sanguinato molto. Pensando di non essere più vergine avevo iniziato a pensare che il dolore fosse dovuto solamente alla contrazione involontaria dei muscoli, ma quando ho iniziato a girare diversi medici per cercare un aiuto per risolvere il problema, ho scoperto che in realtà l'imene non è ancora stato lacerato completamente.
La prima ginecologa non ha nemmeno voluto guardarmi per paura di deflorarmi, senza sapere però se l'imene ci fosse ancora o no, e mi ha detto solamente di cercare di rilassarmi ipotizzando vaginismo (ha fatto solo un'ecografia ma non vi è apparsa nessuna anomalia), e di seguire una psicoterapeuta che mi accompagnasse nel frattempo. Ho iniziato le sedute, circa 1 a settimana per 3 mesi. Lei molto brava e mi sono trovata molto bene, ma quest'aspetto purtroppo non è cambiato. Ho iniziato a provare con lubrificanti a base acquosa, poi ho provato anche Luan sperando di avere un qualche risultato ma nemmeno quello ha aiutato. Quindi ho deciso di rivolgermi ad un altro ginecologo perché volevo essere visitata. A questa visita ho scoperto di avere ancora l'imene non completamente lacerato (non mi ha infatti visitata internamente), mi ha fatto un'ulteriore ecografia esterna e anche lui non ha trovato nessun problema, anzi ha pure detto che nel mio caso non si può nemmeno parlare di vaginismo. Mi è stato quindi detto, di nuovo, di rilassarmi e che si vede che tendo molto i muscoli anche solo quando qualcuno mi sta sfiorando.
Ora che ho provato sedute di psicoterapia senza però avere nessun successo, non ho avuto nessun trauma da piccola e nessun tipo di educazione rigida, dopo aver fatto visite e mi è stato detto solo di rilassarmi, non so più cosa fare.(Vorrei anche aggiungere che per circa due anni ho preso la pillola anche se la ho dovuta sospendere da circa una settimana, quindi non ho nemmeno mai avuto paura di rapporti a rischio) Dopo aver fatto tutte queste cose mi sento molto più rilassata e tranquilla perché non ci sono problemi fisici, ma il dolore insopportabile resta comunque.
Facciamo preliminari (esternamente perché sento dolore anche con la penetrazione delle dita, anche da sola), sono lubrificata e sono coinvolta anche perché il mio ragazzo mi fa sentire al sicuro e ci amiamo e desideriamo molto. Ho provato a tenere duro ma il dolore è davvero insopportabile. Sono davvero stanca e questa situazione mi sta pesando davvero troppo. In questo caso posso chiedere una deflorazione chirurgica? A questo punto non mi interessa più niente di come potrò perdere la mia "verginità anatomica" ma vorrei solo togliermi questo problema e avere dei rapporti senza problemi.
sono una ragazza di 23 anni e sto con il mio ragazzo da circa 2. Sono circa 6 mesi che proviamo ad avere un rapporto completo ma senza successo. La penetrazione non è mai stata completa, ma le prime 3-4 volte ho comunque sanguinato molto. Pensando di non essere più vergine avevo iniziato a pensare che il dolore fosse dovuto solamente alla contrazione involontaria dei muscoli, ma quando ho iniziato a girare diversi medici per cercare un aiuto per risolvere il problema, ho scoperto che in realtà l'imene non è ancora stato lacerato completamente.
La prima ginecologa non ha nemmeno voluto guardarmi per paura di deflorarmi, senza sapere però se l'imene ci fosse ancora o no, e mi ha detto solamente di cercare di rilassarmi ipotizzando vaginismo (ha fatto solo un'ecografia ma non vi è apparsa nessuna anomalia), e di seguire una psicoterapeuta che mi accompagnasse nel frattempo. Ho iniziato le sedute, circa 1 a settimana per 3 mesi. Lei molto brava e mi sono trovata molto bene, ma quest'aspetto purtroppo non è cambiato. Ho iniziato a provare con lubrificanti a base acquosa, poi ho provato anche Luan sperando di avere un qualche risultato ma nemmeno quello ha aiutato. Quindi ho deciso di rivolgermi ad un altro ginecologo perché volevo essere visitata. A questa visita ho scoperto di avere ancora l'imene non completamente lacerato (non mi ha infatti visitata internamente), mi ha fatto un'ulteriore ecografia esterna e anche lui non ha trovato nessun problema, anzi ha pure detto che nel mio caso non si può nemmeno parlare di vaginismo. Mi è stato quindi detto, di nuovo, di rilassarmi e che si vede che tendo molto i muscoli anche solo quando qualcuno mi sta sfiorando.
Ora che ho provato sedute di psicoterapia senza però avere nessun successo, non ho avuto nessun trauma da piccola e nessun tipo di educazione rigida, dopo aver fatto visite e mi è stato detto solo di rilassarmi, non so più cosa fare.(Vorrei anche aggiungere che per circa due anni ho preso la pillola anche se la ho dovuta sospendere da circa una settimana, quindi non ho nemmeno mai avuto paura di rapporti a rischio) Dopo aver fatto tutte queste cose mi sento molto più rilassata e tranquilla perché non ci sono problemi fisici, ma il dolore insopportabile resta comunque.
Facciamo preliminari (esternamente perché sento dolore anche con la penetrazione delle dita, anche da sola), sono lubrificata e sono coinvolta anche perché il mio ragazzo mi fa sentire al sicuro e ci amiamo e desideriamo molto. Ho provato a tenere duro ma il dolore è davvero insopportabile. Sono davvero stanca e questa situazione mi sta pesando davvero troppo. In questo caso posso chiedere una deflorazione chirurgica? A questo punto non mi interessa più niente di come potrò perdere la mia "verginità anatomica" ma vorrei solo togliermi questo problema e avere dei rapporti senza problemi.
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In questi casi va esclusa prima di tutto una VULVODINIA , eseguendo un esame vulvoscopico ed uno "SWAB TEST" .
La vulvodinia viene definita come un disturbo vulvare spesso descritto come bruciore, dolore o dispareunia, in assenza di alterazioni obiettive visibili di un qualche rilievo .
si può intuire come , in una situazione di ipersensibilità propria della vulvodinia , si arrivi ad un difficoltà notevole alla penetrazione vaginale.
SALUTI
La vulvodinia viene definita come un disturbo vulvare spesso descritto come bruciore, dolore o dispareunia, in assenza di alterazioni obiettive visibili di un qualche rilievo .
si può intuire come , in una situazione di ipersensibilità propria della vulvodinia , si arrivi ad un difficoltà notevole alla penetrazione vaginale.
SALUTI
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 12.5k visite dal 02/01/2018.
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