Depressione post pillola anticoncezionale/cerotto
Buonasera,
durante il mese di giugno la mia ragazza (22 anni, altezza 1.64 m, peso 54 Kg, sotto prescrizione della sua ginecologa, ha intrapreso una cura tramite pillola anticoncezionale per cercare di risolvere alcuni problemi a livello ormonale. Il risultato è stato l'instaurarsi di malessere psicologico e di un sempre maggiore senso di apatia, nonostante comunque a livello ormonale la pillola avesse fatto il suo dovere. Non avendo notato miglioramenti, sempre sotto consiglio della ginecologa si è deciso di smettere con la pillola per passare al cerotto durante il mese di Agosto. Ciò non ha cambiato nulla ed ha anzi forse ancora di più peggiorato la situazione, cosa per cui, dopo un mese di assunzione, si è deciso di interrompere la cura.
Si arriva quindi ad ora: durante questi due mesi l'effetto psicologico dei farmaci non sembra svanito ed anzi (secondo le sue parole) le sembra di vedere sempre più "nero" e di sopportare sempre di meno questa situazione. Ad aggravare ciò ci sono le numerose ansie dovute a studio/lavoro e famiglia. Lei mi dice sempre di vivere ormai, dall'inizio delle cure, in apatia piangendo ogni giorno e cercando sempre di non farmi pesare questa situazione.
Il mio consiglio verso di lei è ora quello di prendere appuntamento sia con la ginecologa che con uno psicologo per cercare di inquadrare bene il problema. Inutile dire che ciò lei lo vede come una sconfitta e una perdita di tempo, in quanto "non ci sono cure per ciò".
Chiedo quindi se è normale che questi anticoncezionali abbiano effetti così pesanti anche a mesi dalla fine dell'assunzione e se ritenete giusta l'idea di un consulto psicologico.
Personalmente questa situazione, complice anche gravi problemi familiari, sta cominciando a logorare anche me e vorrei riuscire a risolverla insieme a lei.
Grazie per la disponibilità.
durante il mese di giugno la mia ragazza (22 anni, altezza 1.64 m, peso 54 Kg, sotto prescrizione della sua ginecologa, ha intrapreso una cura tramite pillola anticoncezionale per cercare di risolvere alcuni problemi a livello ormonale. Il risultato è stato l'instaurarsi di malessere psicologico e di un sempre maggiore senso di apatia, nonostante comunque a livello ormonale la pillola avesse fatto il suo dovere. Non avendo notato miglioramenti, sempre sotto consiglio della ginecologa si è deciso di smettere con la pillola per passare al cerotto durante il mese di Agosto. Ciò non ha cambiato nulla ed ha anzi forse ancora di più peggiorato la situazione, cosa per cui, dopo un mese di assunzione, si è deciso di interrompere la cura.
Si arriva quindi ad ora: durante questi due mesi l'effetto psicologico dei farmaci non sembra svanito ed anzi (secondo le sue parole) le sembra di vedere sempre più "nero" e di sopportare sempre di meno questa situazione. Ad aggravare ciò ci sono le numerose ansie dovute a studio/lavoro e famiglia. Lei mi dice sempre di vivere ormai, dall'inizio delle cure, in apatia piangendo ogni giorno e cercando sempre di non farmi pesare questa situazione.
Il mio consiglio verso di lei è ora quello di prendere appuntamento sia con la ginecologa che con uno psicologo per cercare di inquadrare bene il problema. Inutile dire che ciò lei lo vede come una sconfitta e una perdita di tempo, in quanto "non ci sono cure per ciò".
Chiedo quindi se è normale che questi anticoncezionali abbiano effetti così pesanti anche a mesi dalla fine dell'assunzione e se ritenete giusta l'idea di un consulto psicologico.
Personalmente questa situazione, complice anche gravi problemi familiari, sta cominciando a logorare anche me e vorrei riuscire a risolverla insieme a lei.
Grazie per la disponibilità.
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Solitamente gli estroprogestinici (pillola, anello, cerotto) non procurano sbalzi di umore o depressione , piuttosto li previene perchè da una maggiore stabilità . Tuttavia è chiaro che chi ha la tendenza a sbalzi umorali o ha una sindrome premestruale non deve prendere pillole "fasiche" (bifasiche o trifasiche) Lo stesso discorso vale per la depressione .In questo caso bisogna valutare l'eventualità di aumentare il tasso di estrogeni e scegliere con attenzione il progestinico che può avere azione depressogena.
Quindi a chi è depresso non dare una pillola a dosaggio troppo basso , ma alzare il dosaggio .
Questo ha un'azione decisamente stimolante sul comportamento.
Solitamente la depressione (evento assai raro ) può associarsi a sintomi come sonnolenza, irritabilità e pianto.
Saluti
Quindi a chi è depresso non dare una pillola a dosaggio troppo basso , ma alzare il dosaggio .
Questo ha un'azione decisamente stimolante sul comportamento.
Solitamente la depressione (evento assai raro ) può associarsi a sintomi come sonnolenza, irritabilità e pianto.
Saluti
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 8.8k visite dal 19/11/2017.
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