Ovaio policistico e Alopecia (con annessi disagi psicologici in merito)
Sono una ragazza di 20 anni. Dopo il menarca, all'incirca a 12 anni, mi è stata diagnosticata la Sindrome del policiste ovarico. Il ciclo saltava (e salta) dei mesi, che possano essere uno, o 4-5. Dopo l'ecografie e le analisi del caso, una ginecologa mi ha prescritto le pillole di Dufaston, e mi ha suggerito di farmi seguire da una dietologa, poiché in sovrappeso (cosa fatta con conseguente perdita di peso, ma altalenante). All'epoca non sapevo nulla su questa malattia, anche perché in famiglia e tra conoscenti non ne soffre nessuno. Credevo che l'unico sintomo fosse l'anovulazione, e neanche a dirlo, non me ne rammaricavo molto. La cura farmacologica la seguivo distrattamente, e mia madre occupata da altri problemi, non faceva caso al mio ciclo mestruale e annessi. Tra i 15 e 16 anni, tuttavia è cominciata a spuntarmi della peluria anomala sul mento e sull'addome, ma né io né mia madre lo abbiamo associato al mio problema legato alle ovaie. Il più grande disagio è iniziato a 16 anni; ho cominciato a perdere i capelli. All'inizio pensavo fosse una conseguenza di alcune tinte decoloranti a cui mi ero sottoposta. Ma passato un anno e più, poiché nonostante avessi smesso di tingermi il diradamento peggiorava, ho cercato di informarmi su questo problema, e tra le cause la prima a emergere è stata proprio l'ovaio policistico. Sono andata da una ginecologa (non ci andavo dai 13 anni), non mi è stata di alcuno aiuto, mi ha detto di continuare con il Dufaston e stare attenta al peso, basta. L'anno scorso ho fatto un'analisi gratuita del capello, con diagnosi, ma a causa del costo per me eccessivo della cura a base di lozioni e integratori (circa 80 euro al mese), non ho potuto far nulla. Tutto ció mi prostra terribilmente, anche perché prima dell'alopecia i capelli erano la cosa che più apprezzavo e veniva apprezzata di me. Mia madre sottovaluta il mio disagio, e come se per lei non fosse una vera malattia. Ne ho parlato solo con la mia migliore amica, ma non comprende a pieno. Al ragazzo che frequento l'ho solo accennato, perché me ne vergogno, come mi vergogno dell'irsutismo e dei problemi metabolici...è stancante dover ossessivamente stare attenti alla peluria, soprattutto per quanto riguarda l'intimità; non poter sgarrare per qualche settimana senza mettere su un paio di chili. Ho parlato anche con una psicologa gratuita (anche per altre questioni) ma nemmeno lei sembra comprendere. Mi sento inadeguata, una specie di fenomeno da baraccone, di mostro; ho sempre paura che escano fuori i miei "difetti", che si notino, per quanto cerchi di ovviarli. La questione capelli è quella che mi preme di più, che mi fa soffrire. Ho paura del futuro; ora ho 20 anni e sto così...a 30 anni dovrò mettere una parrucca? Dovró vivere per sempre con questo senso di inadeguatezza? Non ho soldi per intervenire chirurgicamente, per consultare uno specialista, a malapena ho i soldi per le cure farmacoligiche...sono disperata, non so che fare!
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.1k visite dal 14/01/2017.
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