Sangue dopo rapporto sessuale
Buonasera medici,
dopo quasi 3 anni di astinenza sessuale, ho ripreso l'attività sessuale da circa una settimana. Ieri mi è capitato un episodio, mai accaduto prima: ho perso molto sangue durante il rapporto sessuale e vorrei capire se ciò sia causato dal ciclo che dovrebbe arrivare tra 5 giorni o da altro. Ho notato che c'è una piccola ferita vicino all'ingresso della vagina che sanguina un pò, però durante il rapporto sessuale il sangue era tanto e di rosso vivo e non credo che possa dipendere da quella ferita. Da cosa può dipendere? Soffro anche di secchezza vaginale, per la quale non sono riuscita ancora a trovare una soluzione. Cosa potete consigliarmi per quest'ultimo problema?
Grazie in anticipo e buon lavoro.
dopo quasi 3 anni di astinenza sessuale, ho ripreso l'attività sessuale da circa una settimana. Ieri mi è capitato un episodio, mai accaduto prima: ho perso molto sangue durante il rapporto sessuale e vorrei capire se ciò sia causato dal ciclo che dovrebbe arrivare tra 5 giorni o da altro. Ho notato che c'è una piccola ferita vicino all'ingresso della vagina che sanguina un pò, però durante il rapporto sessuale il sangue era tanto e di rosso vivo e non credo che possa dipendere da quella ferita. Da cosa può dipendere? Soffro anche di secchezza vaginale, per la quale non sono riuscita ancora a trovare una soluzione. Cosa potete consigliarmi per quest'ultimo problema?
Grazie in anticipo e buon lavoro.
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Gentile signora la secchezza vaginale è alla base del suo sanguinamento. Il fatto che abbia avuto una lunga astinenza associata alla secchezza ha provocato la piccola lacerazione ed il conseguente sanguinamento. Che il sanguinamento sia stato più abbondante subito dopo il rapporto è legato al fatto che durante la fase di eccitazione la vagina diventa più turgida di sangue e quindi un eventuale sanguinamento risulta nettamente più abbondante rispetto alla fase normale. Peraltro la secchezza vaginale può essere causata da un'insufficiente eccitazione sessuale, per cause psichiche di varia natura o relazionali.
Oppure per l'eccessivo ed ingiustificato ricorso alle lavande vaginali può contribuire ad alterare il normale ecosistema della vagina, promuovendo l'insorgenza di fenomeni infiammatori con sensazione di secchezza e prurito. Lo stesso discorso può essere fatto per deodoranti, profumi e spray di vario tipo utilizzati per l'igiene intima.La secchezza vaginale può essere efficacemente trattata con la terapia estrogenica vaginale, un rimedio sicuro che necessita di una prescrizione medica. Anziché intervenire con la classica terapia ormonale sostitutiva, si possono infatti applicare specifici medicinali a base di estrogeni direttamente nella vagina; in questo modo si minimizza la quota ormonale assorbita e non si influenzano negativamente i livelli di testosterone, molto importanti per il desiderio sessuale. La terapia estrogenica vaginale può essere intrapresa sotto varie forme; è possibile, ad esempio, ricorrere ad applicazioni di una crema con l'ausilio di un apposito dispositivo, inserire anelli da sostituire ogni tre mesi circa o applicare una piccola capsula in vagina due o tre volte a settimana. La terapia estrogenica locale è generalmente ben accetta, aiuta la vagina a riconquistare l'ottimale lubrificazione, normalizza la vescica e l'ecosistema vaginale (riduce il rischio di vaginiti). Per risolvere il problema della secchezza vaginale durante l'età fertile, qualora vi siano esigenze contraccettive può essere d'aiuto la pillola anticoncezionale. A volte, però, sono le stesse pillole, soprattutto quelle ultraleggere, a diminuire la lubrificazione intima; anche in tal caso è possibile sconfiggere la secchezza applicando i sopraccitati prodotti vaginali a base di estrogeni.
In farmacia sono reperibili appositi lubrificanti da applicare direttamente sull'apertura vaginale o distribuire sul pene del compagno; questi devono essere rigorosamente a base acquosa (quelli oleosi, oltre ad essere potenzialmente dannosi per il lattice del preservativo, possono sconvolgere il normale ecosistema vaginale). Esistono inoltre delle preparazioni idratanti capaci di ripristinare la normale lubrificazione dell'ambiente per due o tre giorni. Spero di esserle stato utile. Cari saluti
Oppure per l'eccessivo ed ingiustificato ricorso alle lavande vaginali può contribuire ad alterare il normale ecosistema della vagina, promuovendo l'insorgenza di fenomeni infiammatori con sensazione di secchezza e prurito. Lo stesso discorso può essere fatto per deodoranti, profumi e spray di vario tipo utilizzati per l'igiene intima.La secchezza vaginale può essere efficacemente trattata con la terapia estrogenica vaginale, un rimedio sicuro che necessita di una prescrizione medica. Anziché intervenire con la classica terapia ormonale sostitutiva, si possono infatti applicare specifici medicinali a base di estrogeni direttamente nella vagina; in questo modo si minimizza la quota ormonale assorbita e non si influenzano negativamente i livelli di testosterone, molto importanti per il desiderio sessuale. La terapia estrogenica vaginale può essere intrapresa sotto varie forme; è possibile, ad esempio, ricorrere ad applicazioni di una crema con l'ausilio di un apposito dispositivo, inserire anelli da sostituire ogni tre mesi circa o applicare una piccola capsula in vagina due o tre volte a settimana. La terapia estrogenica locale è generalmente ben accetta, aiuta la vagina a riconquistare l'ottimale lubrificazione, normalizza la vescica e l'ecosistema vaginale (riduce il rischio di vaginiti). Per risolvere il problema della secchezza vaginale durante l'età fertile, qualora vi siano esigenze contraccettive può essere d'aiuto la pillola anticoncezionale. A volte, però, sono le stesse pillole, soprattutto quelle ultraleggere, a diminuire la lubrificazione intima; anche in tal caso è possibile sconfiggere la secchezza applicando i sopraccitati prodotti vaginali a base di estrogeni.
In farmacia sono reperibili appositi lubrificanti da applicare direttamente sull'apertura vaginale o distribuire sul pene del compagno; questi devono essere rigorosamente a base acquosa (quelli oleosi, oltre ad essere potenzialmente dannosi per il lattice del preservativo, possono sconvolgere il normale ecosistema vaginale). Esistono inoltre delle preparazioni idratanti capaci di ripristinare la normale lubrificazione dell'ambiente per due o tre giorni. Spero di esserle stato utile. Cari saluti
Prof.Giorgio Enrico Gerunda Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università di Modena e Reggio Emilia
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 20.4k visite dal 09/11/2016.
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