Perdite strane: mestruazioni compatibile ciclo fase
Gentili dottori,
ho 29 anni. L'ultima mestruazione risale al 20 ottobre, durata normalmente 5 giorni (quindi terminata il 24). Dal 27 si ripresentano perdite strane: il primo giorno ho dovuto cambiare due assorbenti, poi sempre meno, fino ad oggi, che mi basta un salvaslip al giorno. Le perdite sono di colore rosso chiaro (lo vedo soprattutto dalla carta igienica), ma i primi giorni erano presenti grumi scuri e stando seduta sul water scendeva liquido scuro, come sangue scuro molto diluito. Ma nell'assorbente il liquido era chiaro. I primi giorni avevo leggeri dolori al basso ventre, presenti ancora anche se lievi e sporadici. Mentre sono ancora presenti dolori alle ovaie, come se “tirassero”.
Ho sempre avuto mestruazioni molto regolari, di 27/28 giorni, che si sono leggermente sfasate da dicembre 2007. Ora il ciclo dura dai 24 ai 27 giorni. Negli ultimi mesi a metà ciclo ho avuto piccole perdite rosso scuro, che duravano al massimo due giorni, e che ho imputato alla fase ovulatoria. Ma questa volta è diverso, perché le perdite sono iniziate all'8° giorno di ciclo, sono diverse dalle altre come già detto e continuano ancora adesso.
Il 1 ottobre ho effettuato un'ecografia transvaginale. Sto effettuando alcuni controlli di routine anche perché io e il mio compagno desideriamo un figlio, che cerchiamo da gennaio di quest'anno. Non mi preoccupa che non sia ancora arrivato, so che la media è un anno. Ma in occasione dell'ecografia il medico ha riscontrato (cito testualmente):
“utero in sede morfologica ed ecostruttura conservate per l'età. Rima endometriale ben esplorabile in tutta la struttura uterina, appare con caratteristiche di tipo secretivo ? Contiene inoltre alcune lacune o aree possibilmente strutturate che consigliano l'esclusione di un endometrio deciduale che attualmente raggiunge il max spessore di 10,7 mm e nel quale si individua un polo vascolare. Utile test di gravidanza.” Ovaio destro tutto a posto, mentre nell'ovaio sinistro “[...] si descrive inoltre formazione lievemente ipoecogena a tipo vetro smerigliato, ben circoscritta, che al color doppler non presenta vascolarizzazione che raggiunge il max diametro di 16,5 x 12,6 mm e che potrebbe essere compatibile anche per corpo luteo emorragico o isola di endometriosi” e conclude con “non formazioni solide nello scavo pelvico. Non free fluid nel Douglas.” Il medico sosteneva che fosse strano che avessi l'endometrio come descritto essendo al sesto giorno del ciclo (ultima mestruazione 26 settembre). Il 5 ottobre, 4 giorni dopo l'eco, come consigliato ho fatto un test di gravidanza risultato negativo. Poi come ho detto all'inizio, la nuova mestruazione il 20, terminata il 24 e dal 27 queste perdite.
Ho fissato una visita ginecologica, ma purtroppo devo aspettare il 27 novembre. Non ho un ginecologo di fiducia da chiamare per chiedere consigli. In attesa della visita vorrei capire se si tratta di una cosa normale o se dovrei preoccuparmi.
Vi ringrazio per l'attenzione e per il servizio che offrite.
ho 29 anni. L'ultima mestruazione risale al 20 ottobre, durata normalmente 5 giorni (quindi terminata il 24). Dal 27 si ripresentano perdite strane: il primo giorno ho dovuto cambiare due assorbenti, poi sempre meno, fino ad oggi, che mi basta un salvaslip al giorno. Le perdite sono di colore rosso chiaro (lo vedo soprattutto dalla carta igienica), ma i primi giorni erano presenti grumi scuri e stando seduta sul water scendeva liquido scuro, come sangue scuro molto diluito. Ma nell'assorbente il liquido era chiaro. I primi giorni avevo leggeri dolori al basso ventre, presenti ancora anche se lievi e sporadici. Mentre sono ancora presenti dolori alle ovaie, come se “tirassero”.
Ho sempre avuto mestruazioni molto regolari, di 27/28 giorni, che si sono leggermente sfasate da dicembre 2007. Ora il ciclo dura dai 24 ai 27 giorni. Negli ultimi mesi a metà ciclo ho avuto piccole perdite rosso scuro, che duravano al massimo due giorni, e che ho imputato alla fase ovulatoria. Ma questa volta è diverso, perché le perdite sono iniziate all'8° giorno di ciclo, sono diverse dalle altre come già detto e continuano ancora adesso.
Il 1 ottobre ho effettuato un'ecografia transvaginale. Sto effettuando alcuni controlli di routine anche perché io e il mio compagno desideriamo un figlio, che cerchiamo da gennaio di quest'anno. Non mi preoccupa che non sia ancora arrivato, so che la media è un anno. Ma in occasione dell'ecografia il medico ha riscontrato (cito testualmente):
“utero in sede morfologica ed ecostruttura conservate per l'età. Rima endometriale ben esplorabile in tutta la struttura uterina, appare con caratteristiche di tipo secretivo ? Contiene inoltre alcune lacune o aree possibilmente strutturate che consigliano l'esclusione di un endometrio deciduale che attualmente raggiunge il max spessore di 10,7 mm e nel quale si individua un polo vascolare. Utile test di gravidanza.” Ovaio destro tutto a posto, mentre nell'ovaio sinistro “[...] si descrive inoltre formazione lievemente ipoecogena a tipo vetro smerigliato, ben circoscritta, che al color doppler non presenta vascolarizzazione che raggiunge il max diametro di 16,5 x 12,6 mm e che potrebbe essere compatibile anche per corpo luteo emorragico o isola di endometriosi” e conclude con “non formazioni solide nello scavo pelvico. Non free fluid nel Douglas.” Il medico sosteneva che fosse strano che avessi l'endometrio come descritto essendo al sesto giorno del ciclo (ultima mestruazione 26 settembre). Il 5 ottobre, 4 giorni dopo l'eco, come consigliato ho fatto un test di gravidanza risultato negativo. Poi come ho detto all'inizio, la nuova mestruazione il 20, terminata il 24 e dal 27 queste perdite.
Ho fissato una visita ginecologica, ma purtroppo devo aspettare il 27 novembre. Non ho un ginecologo di fiducia da chiamare per chiedere consigli. In attesa della visita vorrei capire se si tratta di una cosa normale o se dovrei preoccuparmi.
Vi ringrazio per l'attenzione e per il servizio che offrite.
[#1]
Cara signora molto probabilmente il suo endometrio non si sfalda a dovere durante la mestruazione e parte rimane adeso all'utero. Il fatto che a distanza di pochi giorni abbia tornato ad aver sanguinamento vuol dire proprio questo. Purtroppo dar terapie mediche in questo modo non è il modo migliore. Se ha fretta di risolvere tale problema e non può aspettare le consiglio di andar in ospedale.
Un caro saluto
Un caro saluto
Dr. Luigi Caserta
Dirigente Medico, Azienda ospedaliera "Santa Maria degli angeli" sede di San Vito al tagliamento
[#2]
Utente
Gentile dottor Caserta,
la ringrazio per la sua risposta, davvero utile.
Mi sembra di capire che non mi devo preoccupare e quindi penso che aspetterò la data della visita.
Le vorrei fare altre domande, sperando che non sia di disturbo.
In quali casi l'endometrio non si sfalda rimanendo adeso all'utero? Potrebbe essere un sintomo di un'infezione o di squilibri ormonali?
Le perdite (che continuano ma sono quasi trasparenti), i dolori lievi, una nausea che va e viene e difficoltà di digestione negli ultimi giorni, l'endometrio non sfaldato dopo la mestruazione, potrebbero essere segni di gravidanza iniziale, successiva al test di gravidanza effettuato il 5 ottobre?
La ringrazio ancora tanto.
Cordialmente
la ringrazio per la sua risposta, davvero utile.
Mi sembra di capire che non mi devo preoccupare e quindi penso che aspetterò la data della visita.
Le vorrei fare altre domande, sperando che non sia di disturbo.
In quali casi l'endometrio non si sfalda rimanendo adeso all'utero? Potrebbe essere un sintomo di un'infezione o di squilibri ormonali?
Le perdite (che continuano ma sono quasi trasparenti), i dolori lievi, una nausea che va e viene e difficoltà di digestione negli ultimi giorni, l'endometrio non sfaldato dopo la mestruazione, potrebbero essere segni di gravidanza iniziale, successiva al test di gravidanza effettuato il 5 ottobre?
La ringrazio ancora tanto.
Cordialmente
[#3]
Il fatto che l'endometrio non si sfaldi completamente può esser segno di un disordine ormonale certamente ma non sempre.
La gravidanza non si può mai escludere ma la comparsa di nausea per lo più mattutina di solito si associa già ad un periodo della gravidanza in cui comunque si vedrebbe la camera gestazionale e non solo un endometrio spesso.
Cari saluti
La gravidanza non si può mai escludere ma la comparsa di nausea per lo più mattutina di solito si associa già ad un periodo della gravidanza in cui comunque si vedrebbe la camera gestazionale e non solo un endometrio spesso.
Cari saluti
[#4]
Utente
Gentili dottori,
dopo quasi cinque anni torno a scrivervi per aggiornarvi su cosa è avvenuto poco dopo il consulto. Il suggerimento del dottor Caserta di recarmi in ospedale, se non volevo attendere la visita, era davvero buono. Non l'ho seguito e ho atteso la visita prevista. Comunque se fossi andata in ospedale le cose non sarebbero andate diversamente.
Preciso che riporto ciò che è avvenuto sia per condividere una storia clinica che ha qualcosa del surreale (rarissima, a quanto mi hanno detto tutti i medici che ho incrociato per diversi motivi fino ad ora), ma che ho potuto riscontrare, grazie al web e purtroppo anche attraverso conoscenze, in altre giovani donne della mia età, sia per porre alcune domande.
Non riporto la mia esperienza per creare allarmismo. Molte giovani e meno giovani donne che conosco hanno sintomi ben più gravi di quelli che ho avuto io, ma senza avere patologie serie.
Nel corso della visita ginecologica a fine novembre del 2008, dopo una cura per un'infezione comune che mi provocava perdite maleodoranti, inserendo lo speculum è avvenuta espulsione di materiale e la ginecologa mi ha inviato direttamente in ospedale per un raschiamento, ipotizzando un aborto in corso. Qualche giorno dopo ricevo tre telefonate: dalla ginecologa, dall'ospedale dove mi avevano effettuato il raschiamento (una piccola struttura di provincia), dall'ospedale centrale della città. Tutti mi invitavano a recarmi la mattina seguente per parlare del risultato dell'istologico. Ho capito che c'era qualcosa che non andava e vista la fretta e l'attenzione, doveva trattarsi di qualcosa di davvero importante. Ho scelto di recarmi all'ospedale centrale, dove mi ha ricevuto immediatamente il primario di ginecologica e ostetricia comunicandomi senza mezzi termini la diagnosi ricavata dall'esame istologico: sarcoma dell'endometrio con una serie di altre precisazioni che ho rimosso (indifferneziato...). E schiettamente mi ha detto che a parte ulteriori indiagini l'unica soluzione era l'isterectomia, lasciando in forse se solo dell'utero o anche delle ovaie.
In quel momento ero sotto shock, ma ho sempre ripensato a come dev'essere difficile per un medico comunicare una diagnosi simile: ho apprezzato la schiettezza. Almeno, per come sono fatta io che ho bisogno di capire cosa succede e come funzionano le cose, è andata bene così.
Il primario mi ha proposto l'intervento urgente, per la tipologia di tumore riscontrato. Nel giro di pochi giorni ho visto, sentito, viaggiato da diversi medici in diversi centri e città per cercare qualcuno che mi dicesse: "Si può intervenire conservando le capacità riproduttive". Ma questo non è avvenuto. Anzi, tutti consigliavano di intervenire radicalmente anche sulle ovaie. Alla fine mi sono rivolta ad un ospedale dove praticava come primario un medico di cui molti mi avevano parlato e che era stato collega di un amico di famiglia. L'ho pregato di cercare di conservare le ovaie ma mi ha risposto onestamente che avrebbe capito se era prudente farlo, nel corso dell'intervento. Il 22 dicembre del 2008 sono stata operata: rimozione dell'utero, delle ovaie e dei linfonodi. Nel corso degli esami preoperatori, tutti i medici (molti) che mi hanno visitata si stupivano perchè (dopo il raschiamento) il mio utero all'apparenza era normalissimo. Ma intanto... Comunque, per farla breve: l'istologico è risultato negativo. All'inizio ho pensato: "Un'operazione come questa per niente...", ma ho capito che anzi dovevo ringraziare che fosse negativo, il che significava che le cellule tumorali erano concentrate nel materiale eliminato con il raschiamento e non c'erano state infiltrazioni. Per cui niente terapie (chemio o radio) e dopo un mese, in cui mi erano iniziate le vampate e altri sintomi della menopausa, ho potuto iniziare la terapia ormonale sostitutiva, che ha risolto questi problemi.
Adesso, dopo quasi cinque anni, sotto costante controllo (visite ogni sei mesi, tac addome e eco addome una volta all'anno, alternate, esami del sangue due volte all'anno, thin prep e controlli al seno), sto abbastanza bene.
Sarà perchè con il tempo, il sostegno psicologico, la vita che va avanti, sono più serena a riguardo, ma in questo periodo mi sorgono dubbi che vorrei porvi.
So che si tratta di un caso limite ma:
- è possibile che non ci sia mai stato nessun segnale dagli esami del sangue, che sono sempre stati ottimi, compresi i marker tumorali?
- conoscendo miei coetanei (sulla trentina) che hanno avuto tumori strani (una ragazza simile al mio, un ragazzo una cosa diversa ma altrettanto rara), è possibile ipotizzare cause ambientali (inquinamento, effetti post Chernobyl)?
- è possibile che dopo un tumore come questo i controlli vengano fatti solo ed esclusivamente alla zona addominale, senza una visione, per come dire, globale?
E vengo alla domanda legata al mio percorso attuale: dopo aver perso peso in concomitanza con la diagnosi e l'operazione (probabilmente per lo stress psicologico), dopo essermi rimessa ho recuperato il peso precedente (intorno ai 64/65 kg), per poi, nel corso degli anni, aumentare progressivamente. Adesso, dopo un anno davvero stressante per corsi di formazione, lavoro e varie ed eventuali, ho raggiunto i 74 kg. Sono decisamente troppi, ma nonostante dieta e movimento non scendo di un grammo. Io insisterò, cercando in tutti i modi di fare una vita sana, alimentazione corretta e movimento, ma chiedo: pur con TOS è normale che faccia tanta fatica a perdere peso? Inoltre, gli integratori che vendono in farmacia (tipo Kilocal e simili) possono interagire negativamente con la TOS?
Lo chiedo a voi per avere un'ulteriore riscontro, in quanto i miei (vari e validissimi) medici mi dicono che è normale che faccia più fatica del normale e di seguire dieta ipocalorica sana ed equilibrata e fare movimento.
La mia esperienza mi ha fatto incontrare medici competenti, validissimi, e spesso sensibili dal punto di vista umano. Ringrazio anche voi per questo, per il servizio che offrite che aiuta le persone ad orientarsi e ad affrontare le proprie paure anche se, come consigliate anche voi, è sempre meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia e, se non ispira fiducia, cambiarlo. Ma aggiungo, e chiudo, che proprio la mia esperienza mi ha fatto scontrare con due aspetti della medicina che razionalmente capisco ma che non riesco ad accettare del tutto.
Il primo: ogni persona ha una sua storia clinica, diversa da quella di chiunque altro. Allora perchè non andare più a fondo, quando c'è qualcosina di strano, anche se piccolo, per provare a capire di cosa si tratti, senza liquidare rifacendosi a statistiche e procedure standardizzate?
Il secondo: non sono un medico e conosco poco il funzionamento del nostro organismo, ma sempre per la mia esperienza, ci sono molte connessioni tra le diverse parti che ci compongono. Perchè allora il problema di un sistema/apparato viene sezionato ed estrapolato dal contesto senza osservare l'insieme?
Sono dubbi generali, che non si riferiscono al vostro lavoro in particolare su questo sito, ma sui quali mi piacerebbe un confronto.
Mi scuso per la lunghezza del testo. Grazie per l'attenzione e a presto.
dopo quasi cinque anni torno a scrivervi per aggiornarvi su cosa è avvenuto poco dopo il consulto. Il suggerimento del dottor Caserta di recarmi in ospedale, se non volevo attendere la visita, era davvero buono. Non l'ho seguito e ho atteso la visita prevista. Comunque se fossi andata in ospedale le cose non sarebbero andate diversamente.
Preciso che riporto ciò che è avvenuto sia per condividere una storia clinica che ha qualcosa del surreale (rarissima, a quanto mi hanno detto tutti i medici che ho incrociato per diversi motivi fino ad ora), ma che ho potuto riscontrare, grazie al web e purtroppo anche attraverso conoscenze, in altre giovani donne della mia età, sia per porre alcune domande.
Non riporto la mia esperienza per creare allarmismo. Molte giovani e meno giovani donne che conosco hanno sintomi ben più gravi di quelli che ho avuto io, ma senza avere patologie serie.
Nel corso della visita ginecologica a fine novembre del 2008, dopo una cura per un'infezione comune che mi provocava perdite maleodoranti, inserendo lo speculum è avvenuta espulsione di materiale e la ginecologa mi ha inviato direttamente in ospedale per un raschiamento, ipotizzando un aborto in corso. Qualche giorno dopo ricevo tre telefonate: dalla ginecologa, dall'ospedale dove mi avevano effettuato il raschiamento (una piccola struttura di provincia), dall'ospedale centrale della città. Tutti mi invitavano a recarmi la mattina seguente per parlare del risultato dell'istologico. Ho capito che c'era qualcosa che non andava e vista la fretta e l'attenzione, doveva trattarsi di qualcosa di davvero importante. Ho scelto di recarmi all'ospedale centrale, dove mi ha ricevuto immediatamente il primario di ginecologica e ostetricia comunicandomi senza mezzi termini la diagnosi ricavata dall'esame istologico: sarcoma dell'endometrio con una serie di altre precisazioni che ho rimosso (indifferneziato...). E schiettamente mi ha detto che a parte ulteriori indiagini l'unica soluzione era l'isterectomia, lasciando in forse se solo dell'utero o anche delle ovaie.
In quel momento ero sotto shock, ma ho sempre ripensato a come dev'essere difficile per un medico comunicare una diagnosi simile: ho apprezzato la schiettezza. Almeno, per come sono fatta io che ho bisogno di capire cosa succede e come funzionano le cose, è andata bene così.
Il primario mi ha proposto l'intervento urgente, per la tipologia di tumore riscontrato. Nel giro di pochi giorni ho visto, sentito, viaggiato da diversi medici in diversi centri e città per cercare qualcuno che mi dicesse: "Si può intervenire conservando le capacità riproduttive". Ma questo non è avvenuto. Anzi, tutti consigliavano di intervenire radicalmente anche sulle ovaie. Alla fine mi sono rivolta ad un ospedale dove praticava come primario un medico di cui molti mi avevano parlato e che era stato collega di un amico di famiglia. L'ho pregato di cercare di conservare le ovaie ma mi ha risposto onestamente che avrebbe capito se era prudente farlo, nel corso dell'intervento. Il 22 dicembre del 2008 sono stata operata: rimozione dell'utero, delle ovaie e dei linfonodi. Nel corso degli esami preoperatori, tutti i medici (molti) che mi hanno visitata si stupivano perchè (dopo il raschiamento) il mio utero all'apparenza era normalissimo. Ma intanto... Comunque, per farla breve: l'istologico è risultato negativo. All'inizio ho pensato: "Un'operazione come questa per niente...", ma ho capito che anzi dovevo ringraziare che fosse negativo, il che significava che le cellule tumorali erano concentrate nel materiale eliminato con il raschiamento e non c'erano state infiltrazioni. Per cui niente terapie (chemio o radio) e dopo un mese, in cui mi erano iniziate le vampate e altri sintomi della menopausa, ho potuto iniziare la terapia ormonale sostitutiva, che ha risolto questi problemi.
Adesso, dopo quasi cinque anni, sotto costante controllo (visite ogni sei mesi, tac addome e eco addome una volta all'anno, alternate, esami del sangue due volte all'anno, thin prep e controlli al seno), sto abbastanza bene.
Sarà perchè con il tempo, il sostegno psicologico, la vita che va avanti, sono più serena a riguardo, ma in questo periodo mi sorgono dubbi che vorrei porvi.
So che si tratta di un caso limite ma:
- è possibile che non ci sia mai stato nessun segnale dagli esami del sangue, che sono sempre stati ottimi, compresi i marker tumorali?
- conoscendo miei coetanei (sulla trentina) che hanno avuto tumori strani (una ragazza simile al mio, un ragazzo una cosa diversa ma altrettanto rara), è possibile ipotizzare cause ambientali (inquinamento, effetti post Chernobyl)?
- è possibile che dopo un tumore come questo i controlli vengano fatti solo ed esclusivamente alla zona addominale, senza una visione, per come dire, globale?
E vengo alla domanda legata al mio percorso attuale: dopo aver perso peso in concomitanza con la diagnosi e l'operazione (probabilmente per lo stress psicologico), dopo essermi rimessa ho recuperato il peso precedente (intorno ai 64/65 kg), per poi, nel corso degli anni, aumentare progressivamente. Adesso, dopo un anno davvero stressante per corsi di formazione, lavoro e varie ed eventuali, ho raggiunto i 74 kg. Sono decisamente troppi, ma nonostante dieta e movimento non scendo di un grammo. Io insisterò, cercando in tutti i modi di fare una vita sana, alimentazione corretta e movimento, ma chiedo: pur con TOS è normale che faccia tanta fatica a perdere peso? Inoltre, gli integratori che vendono in farmacia (tipo Kilocal e simili) possono interagire negativamente con la TOS?
Lo chiedo a voi per avere un'ulteriore riscontro, in quanto i miei (vari e validissimi) medici mi dicono che è normale che faccia più fatica del normale e di seguire dieta ipocalorica sana ed equilibrata e fare movimento.
La mia esperienza mi ha fatto incontrare medici competenti, validissimi, e spesso sensibili dal punto di vista umano. Ringrazio anche voi per questo, per il servizio che offrite che aiuta le persone ad orientarsi e ad affrontare le proprie paure anche se, come consigliate anche voi, è sempre meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia e, se non ispira fiducia, cambiarlo. Ma aggiungo, e chiudo, che proprio la mia esperienza mi ha fatto scontrare con due aspetti della medicina che razionalmente capisco ma che non riesco ad accettare del tutto.
Il primo: ogni persona ha una sua storia clinica, diversa da quella di chiunque altro. Allora perchè non andare più a fondo, quando c'è qualcosina di strano, anche se piccolo, per provare a capire di cosa si tratti, senza liquidare rifacendosi a statistiche e procedure standardizzate?
Il secondo: non sono un medico e conosco poco il funzionamento del nostro organismo, ma sempre per la mia esperienza, ci sono molte connessioni tra le diverse parti che ci compongono. Perchè allora il problema di un sistema/apparato viene sezionato ed estrapolato dal contesto senza osservare l'insieme?
Sono dubbi generali, che non si riferiscono al vostro lavoro in particolare su questo sito, ma sui quali mi piacerebbe un confronto.
Mi scuso per la lunghezza del testo. Grazie per l'attenzione e a presto.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 21.3k visite dal 04/11/2008.
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