Rcu per metrorragia

Gent. dottori,
ho 46 anni e il 26 settembre 2008 mi sono sottoposta a rcu per metrorragia. Infatti dal 24 luglio le mestruazioni non si erano più fermate.
Con l'intervento è stato effettuato il prelievo istologico, e in data 13 ottobre 2008 ho ritirato il referto con scritto nella diagnosi: "lembi di endometrio con aspetti proliferativi, talora a carqttere lievemente iperplastico-polipoide con trasformazione ghiandolare-cistica e segni di sfaldamento, come da persistente stimolo estrogenico".
A distanza di oltre un mese io ho ancora perdite più o meno consistenti, e non riesco a capire se ho già avuto un ciclo normale o è ancora un assestamento pos-intervento.
Oggi 3 novembre ho effettuato una visita di controllo e il ginecologo mi ha detto di pazientare ancora un pochino e se a breve termine non si risolve di effettuare una ISTEROSCOPIA.
Mi sorge spontaneo pensare che forse l' RCU non era da fare oppure non è servito a niente?
Perchè dovrei fare una ISTEROSCOPIA?
Potrei già avere i primi sintomi di menopausa?
Grazie.
[#1]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 284
L'esame istologico del materiale asportatoLe tramite RCU della cavità dimostra inequivocabilmente che l'endometrio è stato per lungo tempo esposto ad una stimolazione estrogenica massiccia.
Probabilmente, se non vi sono formazioni patologiche estrogenopoietiche ovariche (per esempio cisti ovariche disfunzionali che producono grandi quantità di estradiolo), la causa di questa intensa stimolazione estrogenica è da ricercare nella carenza di increzione di Progesterone ovarico (situazione detta dell'"iperestrogenismo relativo").
L'endometrio, sottoposto a questo intenso stimolo ormonale è divenuto "iperplastico", ovvero contraddistinto da un incremento del numero delle ghiandole endometriali, col risultato di un aumento indiscriminato dello spessore e del volume di questo tessuto che, non potendo essere adeguatamente irrorato, ha iniziato a sfaldare in maniera continua, dandole clinicamente le perdite di sangue che ha registrato nelle settimane precedenti l'intervento.
In questi casi il "vecchio" raschiamento conserva ancora la sua validità sia in termini di diagnosi (l'esame istologico su una notevole quantità di tessuto è certo più accurato) sia in termini di terapia (la fuoriuscita di sangue si arresta).

Lo studio successivo del Suo caso, prevede sia la parte "anatomica" uterina (bene, quindi, l'isteroscopia) sia la parte "funzionale" ovarica (prelievi di sangue per dosaggi ormonali in più cicli successivi, studiando in particolare la fase luteale e, solo una volta, il quadro tiroideo).

Cordialità.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

[#2]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Gentile Dr.Ivanoe Santoro,
la ringrazio per la esaustiva risposta, adesso ho le idea più chiare. La terrò informata, se non La disturbo, appena fatta l'isteroscopia.
grazie ancora per la Sua disponibilità.
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