La prima ginecologa mi ha terrorizzata
Salve, sono alla 17 settimana di gravidanza. Per via di fastidi alla 15 (prurito, perdite gialline, rossore e brucciore) ho deciso di testa mia di fare un tampone vaginale e cervicale dal quale è emersa l ureaplasma con carica superiore ai 10000. La mia ginecologa si è infuriata dicendo che la cervice non si tocca e mi ha prescritto l amoxicillina. Ho deciso di sentire un secondo ginecologo il quale mi ha prescritto zitromax (antibiotico più sensibile) e ovuli normogin e di ripetere il tampone fra 2/3 settimane . Ho seguito l' indicazione di quest ultimo. Il problema e che la prima ginecologa mi ha terrorizzata con la storia che non si fanno assolutamente i tamponi cervicali in gravidanza ed ora ho paura! Lei cosa ne pensa? Su internet leggo che l ureaplasma provoca rottura prematura delle membrane è vero?
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RACCOMANDO ALLE MIE PAZIENTI GRAVIDE DI ELIMINARE RIGOROSAMENTE IL GLUTINE ED I CIBI CHE CAUSANO COLON IRRITABILE: o ci sta il bambino o ci sta il cibo!!! Il colon irritabile si manifesta con alterazione della flora batterica intestinale cosiddetta disbiosi! Il meteorismo che ne consegue può comportare disturbi di compressione sull'utero con sintomi di reflusso, nausea, bruciori di stomaco, stitichezza, o diarrea con malassorbimento. La disbiosi (causata da cereali con glutine, eccesso di riso e mais, legumi, verdure cotte, minestroni, alcuni tipi di frutta e cibi ad alto indice glicemico) comporta aumentata permeabilità intestinale cosiddetta leaky gut syndrome (intestino tenue permeabile). Quando l’intestino diviene “poroso”, tossine, batteri, virus, miceti, parassiti ed altre sostanze che dovrebbero rimanere all’interno del tratto gastro-intestinale per essere eliminate, passano invece nel sangue e nella linfa e,
attraverso la circolazione, in moltissimi altri distretti, causando una miriade di disturbi, prevalentemente dovuti ad una attivazione anomala del sistema immunitario, che attacca queste particelle “estranee” generando una reazione immunitaria ed infiammatoria.
Una volta entrate nel sangue, batteri, tossine e cellule infiammatorie possono dare origine a vari disturbi da sovraccarico tossinico:
· stanchezza· cefalea· confusione mentale, perdita di memoria· forme reumatiche ed artrosiche (possono essere favorite ed aggravate dalla presenza nel sangue di queste sostanze che, quando non adeguatamente eliminate dal fegato, si depositano nei tessuti e nelle articolazioni, generando infiammazione e dolore ( dolore tipico di alcune donne gravide)
· cistite recidiva (oltre alle sostanze trasportate dal circolo sanguigno, quando la mucosa intestinale è diventata porosa, c’è una trasmissione di sostanze e batteri ai distretti vicini anche solo per contatto diretto, e questa è una delle ragioni per cui si hanno infezioni continue dell’apparato urinario
· candida recidiva (oltre alle sostanze trasportate dal circolo sanguigno, quando la mucosa intestinale è diventata porosa, c’è una trasmissione di sostanze ai distretti vicini anche solo per contatto diretto, e questa è una delle ragioni per cui si hanno episodi di candida così violenti e recidivanti)
· vaginiti recidive e persistenti (per le stesse ragioni indicate per cistite e candida, cioè la adiacenza dei tessuti)
E SE QUESTI BATTERI VANNO ALLA PLACENTA!!! POTREBBE COMPORTARE UNA SEMPLICE MINACCIA D'ABORTO O DI PARTO PREMATURO !!! QUESTA INFIAMMAZIONE BATTERICA POTREBBE ALTERARE LA PERFUSIONE PLACENTARE CON RISCHIO DI INSUFFICIENZA UTERO PLACENTARE E ARRESTO O RIDOTTA CRESCITA DEL FETO!! POTREBBE COMPORTARE ROTTURA PREMATURA DELLE MEMBRANE O DISTACCO PLACENTARE O GESTOSI SE I BATTERI COINVOLGONO I RENI MATERNI !!!!!
ELIMINA LA CAUSA delle tue nfiammazioni uroginecologiche !
attraverso la circolazione, in moltissimi altri distretti, causando una miriade di disturbi, prevalentemente dovuti ad una attivazione anomala del sistema immunitario, che attacca queste particelle “estranee” generando una reazione immunitaria ed infiammatoria.
Una volta entrate nel sangue, batteri, tossine e cellule infiammatorie possono dare origine a vari disturbi da sovraccarico tossinico:
· stanchezza· cefalea· confusione mentale, perdita di memoria· forme reumatiche ed artrosiche (possono essere favorite ed aggravate dalla presenza nel sangue di queste sostanze che, quando non adeguatamente eliminate dal fegato, si depositano nei tessuti e nelle articolazioni, generando infiammazione e dolore ( dolore tipico di alcune donne gravide)
· cistite recidiva (oltre alle sostanze trasportate dal circolo sanguigno, quando la mucosa intestinale è diventata porosa, c’è una trasmissione di sostanze e batteri ai distretti vicini anche solo per contatto diretto, e questa è una delle ragioni per cui si hanno infezioni continue dell’apparato urinario
· candida recidiva (oltre alle sostanze trasportate dal circolo sanguigno, quando la mucosa intestinale è diventata porosa, c’è una trasmissione di sostanze ai distretti vicini anche solo per contatto diretto, e questa è una delle ragioni per cui si hanno episodi di candida così violenti e recidivanti)
· vaginiti recidive e persistenti (per le stesse ragioni indicate per cistite e candida, cioè la adiacenza dei tessuti)
E SE QUESTI BATTERI VANNO ALLA PLACENTA!!! POTREBBE COMPORTARE UNA SEMPLICE MINACCIA D'ABORTO O DI PARTO PREMATURO !!! QUESTA INFIAMMAZIONE BATTERICA POTREBBE ALTERARE LA PERFUSIONE PLACENTARE CON RISCHIO DI INSUFFICIENZA UTERO PLACENTARE E ARRESTO O RIDOTTA CRESCITA DEL FETO!! POTREBBE COMPORTARE ROTTURA PREMATURA DELLE MEMBRANE O DISTACCO PLACENTARE O GESTOSI SE I BATTERI COINVOLGONO I RENI MATERNI !!!!!
ELIMINA LA CAUSA delle tue nfiammazioni uroginecologiche !
Dr.ssa Daniela Pelotti
[#3]
colon irritabile
Se interrompe l'assunzione di cibi con glutine, un paziente su quattro non soffre più dei disturbi sinora attribuiti alla sindrome del colon irritabile o ad altre alterazioni dell'apparato digerente. A dirlo è uno studio dell'Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (Aigo), condotto per verificare la reale diffusione della sensibilità al glutine, "patologia diversa dalla celiachia e caratterizzata dagli stessi sintomi".
Per capire quale fosse la reale causa dei disturbi lamentati dai pazienti i ricercatori li hanno privati di alimenti con glutine per tre settimane. Dopo questo periodo, l'alimento è stato reintrodotto ed è emerso che il 25% di loro manifestava di nuovo gravi sintomi. "Pertanto - dicono gli esperti - è possibile ipotizzare che questi pazienti potrebbero essere sottoposti a una terapia esclusivamente basata sulla dieta, simile a quella per la malattia celiaca".
Oltre alla celiachia "si sta delineando oggi un nuovo disordine, la 'sensibilità al glutine', sempre causato dall'ingestione di questo alimento, ma che colpisce pazienti né celiaci né allergici al grano". Si stima che potrebbe interessare tra il 5 e il 10% della popolazione italiana. Questo disturbo provoca sintomi simili a quelli della sindrome dell'intestino irritabile (dolore addominale, gonfiore) ma anche manifestazioni come eczemi, prurito, cefalea, che di solito insorgono a subito dopo aver ingerito cibi con glutine, e regrediscono molto rapidamente quando li si esclude dalla dieta. "Nonostante si tratti di una condizione verosimilmente comune nella popolazione - concludono gli esperti - i suoi meccanismi risultano ad oggi solo parzialmente chiariti e da ciò deriva una gestione non soddisfacente dei pazienti".
Se interrompe l'assunzione di cibi con glutine, un paziente su quattro non soffre più dei disturbi sinora attribuiti alla sindrome del colon irritabile o ad altre alterazioni dell'apparato digerente. A dirlo è uno studio dell'Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (Aigo), condotto per verificare la reale diffusione della sensibilità al glutine, "patologia diversa dalla celiachia e caratterizzata dagli stessi sintomi".
Per capire quale fosse la reale causa dei disturbi lamentati dai pazienti i ricercatori li hanno privati di alimenti con glutine per tre settimane. Dopo questo periodo, l'alimento è stato reintrodotto ed è emerso che il 25% di loro manifestava di nuovo gravi sintomi. "Pertanto - dicono gli esperti - è possibile ipotizzare che questi pazienti potrebbero essere sottoposti a una terapia esclusivamente basata sulla dieta, simile a quella per la malattia celiaca".
Oltre alla celiachia "si sta delineando oggi un nuovo disordine, la 'sensibilità al glutine', sempre causato dall'ingestione di questo alimento, ma che colpisce pazienti né celiaci né allergici al grano". Si stima che potrebbe interessare tra il 5 e il 10% della popolazione italiana. Questo disturbo provoca sintomi simili a quelli della sindrome dell'intestino irritabile (dolore addominale, gonfiore) ma anche manifestazioni come eczemi, prurito, cefalea, che di solito insorgono a subito dopo aver ingerito cibi con glutine, e regrediscono molto rapidamente quando li si esclude dalla dieta. "Nonostante si tratti di una condizione verosimilmente comune nella popolazione - concludono gli esperti - i suoi meccanismi risultano ad oggi solo parzialmente chiariti e da ciò deriva una gestione non soddisfacente dei pazienti".
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8k visite dal 21/07/2016.
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