Candida, gardnerella, vaginosi batteria? Problemi senza fine...
Salve Gentilissimi Dottori, vi spiego in breve la mia situazione.
In settembre (2015) iniziò ad avvertire fortissimo prurito vaginale; mi rivolgo ad una ginecologa che, dopo avermi fatto un tampone (dal quale non risulta alcuna infezione) mi diagnostica dapprima una banale vaginite (cura effettuata: meclon crema e lavande) dopo un mesetto dalla fine della cura, dopo aver rincominciato a soffrire dei suddetti pruriti, mi dice di esser convinta che il mio problema è gardnerella (mi dice di ripetere la medesima cura). Nel giro di un paio di mesi (se non meno) il problema ritorna e, ormai sfiduciata dalla ginecologa in questione, mi rivolgo ad un'altra specialista. La Dottoressa in questione, subito dopo avermi visitata (non esegue, quindi, un tampone) mi dice che sono affetta da candida così mi prescrive dapprima ovuli e lavande di ganzolo per circa una settimana unitamente al farmaco "Zoloder" di cui mi fa seguire una cura (ancora in atto) secondo il classico schema (prima 3 cp per una settimana, poi 1 cp a settimana per giungere a 2 cp al mese..dovrei finire la cura a giungo -iniziata, incede, a metà dicembre); inoltre mi prescrive gli ovuli "Normogin" da inserire ogni mese dopo la mestruazione. Intanto io cerco di ristabilire la flora coadiuvando le cure mediante l'assunzione di fermenti lattici orali (Enterolactis Plus) e facendo attenzione all'introito giornaliero di zuccheri. (La Dottoressa che mi diagnostica la candida mi dice che è importante che anche il mio partner si curi e gli consiglia una cura di Zoloder pari a due mesi. Importante e' tener conto che lui non ha mai accusato fastidio). Tutto bene sino a quando in concomitanza con la colposcopia (prescritta i sempre da questa dottoressa in seguito ad un Pap test non rassicurante) rivelarsi fortunatamente negativa, iniziò ad avvertite forti bruciori e prurito. Al momento della colposcopia, una terza ginecologia ( quella presente in ospedale per effettuare l'esame) mi diagnostica una vulvovaginite (riscontrando leucorrea) e mi prescrive un'ulteriore cura (meclon crema e lavande ab300 per 10 giorni). Nel fatto di specie sono al 7 giorno di cura e le cose vanno meglio, non averto più fastidio o quantomeno si è ridotto. Allo stato attuale, mi sento fortemente stanca della situazione e vorrei risolvere definitivamente questa situazione che per me è diventata insostenibile (sembra che nonostante le cure, le infezioni ritornino ciclicamente). Tra le altre cose ho davvero paura che queste infezioni continue possano interferire con la mia futura volontà di mettere al mondo dei figli.
Cordialmente,
Lulla (nome di fantasia)
In settembre (2015) iniziò ad avvertire fortissimo prurito vaginale; mi rivolgo ad una ginecologa che, dopo avermi fatto un tampone (dal quale non risulta alcuna infezione) mi diagnostica dapprima una banale vaginite (cura effettuata: meclon crema e lavande) dopo un mesetto dalla fine della cura, dopo aver rincominciato a soffrire dei suddetti pruriti, mi dice di esser convinta che il mio problema è gardnerella (mi dice di ripetere la medesima cura). Nel giro di un paio di mesi (se non meno) il problema ritorna e, ormai sfiduciata dalla ginecologa in questione, mi rivolgo ad un'altra specialista. La Dottoressa in questione, subito dopo avermi visitata (non esegue, quindi, un tampone) mi dice che sono affetta da candida così mi prescrive dapprima ovuli e lavande di ganzolo per circa una settimana unitamente al farmaco "Zoloder" di cui mi fa seguire una cura (ancora in atto) secondo il classico schema (prima 3 cp per una settimana, poi 1 cp a settimana per giungere a 2 cp al mese..dovrei finire la cura a giungo -iniziata, incede, a metà dicembre); inoltre mi prescrive gli ovuli "Normogin" da inserire ogni mese dopo la mestruazione. Intanto io cerco di ristabilire la flora coadiuvando le cure mediante l'assunzione di fermenti lattici orali (Enterolactis Plus) e facendo attenzione all'introito giornaliero di zuccheri. (La Dottoressa che mi diagnostica la candida mi dice che è importante che anche il mio partner si curi e gli consiglia una cura di Zoloder pari a due mesi. Importante e' tener conto che lui non ha mai accusato fastidio). Tutto bene sino a quando in concomitanza con la colposcopia (prescritta i sempre da questa dottoressa in seguito ad un Pap test non rassicurante) rivelarsi fortunatamente negativa, iniziò ad avvertite forti bruciori e prurito. Al momento della colposcopia, una terza ginecologia ( quella presente in ospedale per effettuare l'esame) mi diagnostica una vulvovaginite (riscontrando leucorrea) e mi prescrive un'ulteriore cura (meclon crema e lavande ab300 per 10 giorni). Nel fatto di specie sono al 7 giorno di cura e le cose vanno meglio, non averto più fastidio o quantomeno si è ridotto. Allo stato attuale, mi sento fortemente stanca della situazione e vorrei risolvere definitivamente questa situazione che per me è diventata insostenibile (sembra che nonostante le cure, le infezioni ritornino ciclicamente). Tra le altre cose ho davvero paura che queste infezioni continue possano interferire con la mia futura volontà di mettere al mondo dei figli.
Cordialmente,
Lulla (nome di fantasia)
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Gentile Lulla,
in tutto questo riscontro un errore di fondo , cioè terapie senza diagnosi .
Terapia per candida anche al partner , quando è noto che la candida non è una malattia sessualmente trasmessa e il partner si tratta solo se sintomatico.
Ma si esegue un "esame batteriologico a fresco del fluor vaginale " una coltura di tampone vaginale specifico per la ricerca della Gardnerella vaginalis, della Candida, del trichomonas, dell' E. Coli.
Non è corretto somministrare terapie senza conoscere il nemico da combattere.
Quindi senza diagnosi non è possibile darle consigli terapeutici
Nicola Blasi MD
(dati reali )
in tutto questo riscontro un errore di fondo , cioè terapie senza diagnosi .
Terapia per candida anche al partner , quando è noto che la candida non è una malattia sessualmente trasmessa e il partner si tratta solo se sintomatico.
Ma si esegue un "esame batteriologico a fresco del fluor vaginale " una coltura di tampone vaginale specifico per la ricerca della Gardnerella vaginalis, della Candida, del trichomonas, dell' E. Coli.
Non è corretto somministrare terapie senza conoscere il nemico da combattere.
Quindi senza diagnosi non è possibile darle consigli terapeutici
Nicola Blasi MD
(dati reali )
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.3k visite dal 20/04/2016.
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