Esiti episiotomia e dolore ( intrappolamento del pudendo ?)
Salve, sono una donna di 40 anni.
9 mesi fa e' nata la mia prima figlia (4 kg) con parto naturale.
Nelle fasi finali ho avuto una lacerazione ed allo stesso tempo e' stata eseguita una episiotomia.
A distanza di 4 mesi dal parto erano presenti delle estroflessioni interne non dolenti (che il ginecologo ha definito come cheloidi da scorretta sutura da lembo evertente, di aspetto rossastro) , ed il punto finale di sutura dell'episiomia interno alla vagina era ancora rosso e sanguinante.
Il punto finale di sutura dell'episiotomia risultava e risulta molto doloroso al tatto e mi inibisce nei rapporti sessuali in quanto la sensazione dolorosa e' quella di subire un taglio. Inoltre ho lievi sanguinamenti sia a seguito di rapporti sia a volte spontaneamente.
In una prima visita il ginecologo mi aveva parlato relativamente all'episiotomia ad un piccolo lembo di sottomucosa esposto che si poteva eventualmente correggere con una bruciatura nel frattempo mi ha prescritto una crema (cicalfate) per vedere se si risolveva da se.
Dopo ulteriori 5 mesi la situazione non e' migliorata, presento ancora dolore e sanguinamenti.
Mi decido quindi a procedere con la bruciatura del punto.
Ma il ginecolo nell'ultima visita, cerca di dissuadermi, mi dice che comunque la bruciatura dovrebbe risolvere solo il sanguinamento perche' probabilmente il dolore che provo e' dovuto ad un intrappolamento del nervo pudendo e contemporaneamente alla formazione di tessuto cistico nella cicatrice dell'episiotomia e che di base per questo non c'e' nulla da fare.
Devo rassegarmi ad una vita intima compromessa o esiste una possibilita' di cura?
VI ringrazio anticipatamente per ogni consiglio e o indicazione
9 mesi fa e' nata la mia prima figlia (4 kg) con parto naturale.
Nelle fasi finali ho avuto una lacerazione ed allo stesso tempo e' stata eseguita una episiotomia.
A distanza di 4 mesi dal parto erano presenti delle estroflessioni interne non dolenti (che il ginecologo ha definito come cheloidi da scorretta sutura da lembo evertente, di aspetto rossastro) , ed il punto finale di sutura dell'episiomia interno alla vagina era ancora rosso e sanguinante.
Il punto finale di sutura dell'episiotomia risultava e risulta molto doloroso al tatto e mi inibisce nei rapporti sessuali in quanto la sensazione dolorosa e' quella di subire un taglio. Inoltre ho lievi sanguinamenti sia a seguito di rapporti sia a volte spontaneamente.
In una prima visita il ginecologo mi aveva parlato relativamente all'episiotomia ad un piccolo lembo di sottomucosa esposto che si poteva eventualmente correggere con una bruciatura nel frattempo mi ha prescritto una crema (cicalfate) per vedere se si risolveva da se.
Dopo ulteriori 5 mesi la situazione non e' migliorata, presento ancora dolore e sanguinamenti.
Mi decido quindi a procedere con la bruciatura del punto.
Ma il ginecolo nell'ultima visita, cerca di dissuadermi, mi dice che comunque la bruciatura dovrebbe risolvere solo il sanguinamento perche' probabilmente il dolore che provo e' dovuto ad un intrappolamento del nervo pudendo e contemporaneamente alla formazione di tessuto cistico nella cicatrice dell'episiotomia e che di base per questo non c'e' nulla da fare.
Devo rassegarmi ad una vita intima compromessa o esiste una possibilita' di cura?
VI ringrazio anticipatamente per ogni consiglio e o indicazione
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Gli esiti della EPISIORRAFIA dopo EPISIOTOMIA sono frequenti e sono legati al mancato rispetto dell'anatomia vulvare durante la sutura (episiorrafia) .
Un " intrappolamento" del pudendo le avrebbe creato problemi ben più seri .
Penso ad una esposizione della mucosa vaginale e parte vulvare all'esterno con tutti i problemi conseguenti (dolore,bruciore) e prenderei in considerazione una eventuale piccola plastica della parte cicatrizzata ( rigorosamente in anestesia)
SALUTI
Un " intrappolamento" del pudendo le avrebbe creato problemi ben più seri .
Penso ad una esposizione della mucosa vaginale e parte vulvare all'esterno con tutti i problemi conseguenti (dolore,bruciore) e prenderei in considerazione una eventuale piccola plastica della parte cicatrizzata ( rigorosamente in anestesia)
SALUTI
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.6k visite dal 08/02/2016.
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