Pma e diagnosi pre-impianto
Salve, ho 45 anni compiuti...godo di ottima salute e non ho patologia conosciute. Recentissimamente "spontaneame" e "senza cercarlo" sono rimasta incinta per la prima volta. Mai cercato figli, mai avuto aborti. Dopo sconcerto iniziale ho accettato questo " miracolo" e iniziato ad esser felice nel pensare a lui. Ho scoperto un nuovo mondo e una parte di me che non conoscevo. Dopo 14 settimane di fantasie però l' ho perso, aborto interno per trisomia 18 completa, diagnosticata con la villocentesi. Le ecogragie non segnalavano anomalie e anche la translucenza nucale era ottima, rischio 5 volte inferiore rispetto a quello atteso per la mia età. L'aborto terapeutico con cervidil è stato molto doloroso fisicamente ed emotivamente; soprattutto il pensiero che quasi sicuramente è stata una occasione "unica". Stento a riprendermi. Al controllo mensile il mio ginecologo mi suggerisce di riprovarci....Consapevole delle altissime possibilità che i miei ovociti presentino ancora anomalie cromosomiche non me la sento di rivivere questa esperienza. Ma lui, preso atto del fatto che sono fertile e posso portare avanti una gravidanza, pensa si possa tentare uno o due cicli di PMA con diagnosi preimpianto, concesse nella mia regione dal ssn fino a 45 anni. Permarrebbe il problema del possibile mosaicismo ma il rischio di aneuploidie verrebbe meno. Ho letto dei protocolli, delle cure ormonali e dei controlli continui...io lavoro e mi dovrei spostare di 300 km ogni volta...insomma, un sacrificio...Vorrei un vostro sincero parere...è realistico intraprendere questo percorso? Val la pena alla mia età o è meglio elaborare il lutto e andare oltre? Sono molto indecisa.....grazie a chi gentilmente vorrà rispondere
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Il rischio di alterazioni cromosomiche è legato alla sua età e questo è risaputo , ma dobbiamo aggiungere la stimolazione ovarica per una superovulazione se si decide per la PMA..
Il suo rischio di anomalie cromosomiche (aneuploidie) ammonta al 65% e la diagnosi pre-impianto non deve essere considerata un'alternativa alla diagnosi prenatale classica, come l'amnio o la villocentesi , ma quest'ultima , al contrario , è indicata come verifica della diagnosi genetica preimpianto.Le assicuro molto difficile darle un consiglio utile .
SALUTONI
Il suo rischio di anomalie cromosomiche (aneuploidie) ammonta al 65% e la diagnosi pre-impianto non deve essere considerata un'alternativa alla diagnosi prenatale classica, come l'amnio o la villocentesi , ma quest'ultima , al contrario , è indicata come verifica della diagnosi genetica preimpianto.Le assicuro molto difficile darle un consiglio utile .
SALUTONI
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.8k visite dal 08/10/2015.
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