Secchezza in menopausa

Buon giorno,


Ho una secchezza vaginale molto forte, che mi procura infiammazione , un po di perdite bianche, prurito, e 2 episodi di Candida . Fatto accertamenti con visita ginecologica, eco tran. Tutto è nella norma à parte la secchezza.


Ho chiesto se potevo prendere qualcosa a basso contenuto di ormoni , mi ha detto che era passato troppo tempo dalla menopausa , ho 66 anni , inizio menopausa 45, che non era indicato.

Alla fine mi ha prescritto Donaflor, compresse vaginali, da prendere la prima settimana tutti giorni,
dopo 2 la settimana,

Fumo 15 sigarette al giorno,

Vorrei un vostro consiglio, sul medicinale, e la posologia., grazie, cordialmente


scusate ortografia non sono italiana
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Dr.ssa Vincenza De Falco Ginecologo 2.5k 68
Cara signora,

comprendo perfettamente il suo problema e le sue perplessità.

La secchezza o atrofia vulvovaginale, purtroppo, è un problema molto frequente da riscontrare nelle donne in menopausa.

Se non si interviene con le cure più adatte fin dall’inizio dell’insorgenza della menopausa, la situazione nel tempo tende progressivamente a peggiorare, precludendo la possibilità di avere rapporti e una normale e sana vita di coppia, favorendo l’insorgenza di infezioni, a livello vaginale, ma anche vescicale, sostenute ad esempio da candida, come quella che lei ha avuto, e la comparsa di sintomi fastidiosi, come bruciore, sensazione di “taglietti” e prurito vulvovaginale.

La causa di tutto questo è da imputare a una carenza di estrogeni, quegli ormoni che si riducono in menopausa, perché non vengono più prodotti dalle ovaie.

Oggi per fortuna, noi ginecologi abbiamo a disposizione diversi approcci terapeutici per la cura della secchezza vulvovaginale in menopausa, quelle più efficaci sono a base di estrogeni, che possono essere somministrati per via vaginale e a basso dosaggio anche nelle donne più anziane, ma esistono anche altri tipi di terapie, non ormonali, che in combinazione con un corretto stile di vita ed esercizi e automassaggi per il pavimento pelvico, danno degli ottimi risultati, e consentono alla donna di riprendere una soddisfacente attività sessuale.

La cura che le è stata prescritta è indicata per le donne che si trovano in una situazione come la sua, essendo a base di estriolo a basso dosaggio in associazione con lattobacilli acidofili, una combinazione ideale, che favorisce l’equilibrio dell’ecosistema vaginale e migliora il trofismo delle mucose.
Essendo una terapia che deve essere assunta per via vaginale, a dosaggio “ultra-basso” e a base di estriolo, che è un estrogeno “debole”, non ci sono rischi, se le analisi e gli esami ginecologici e senologici sono nella norma, e può essere proseguita nel tempo, sempre però monitorata e controllata periodicamente dal suo ginecologo esperto in menopausa.

Prima di vedere significativi miglioramenti, io dico sempre alle mie pazienti, che bisogna armarsi di pazienza ed essere costanti nella prosecuzione della terapia, in quanto in genere devono passare almeno tre mesi di assunzione per cominciare a vedere gli attesi benefici.

E’ importante anche astenersi dai rapporti in questa prima fase della terapia e aspettare un miglioramento dei sintomi prima di ricominciare ad avere rapporti penetrativi completi, avendo cura, poi, di usare sempre un buon lubrificante prima dei rapporti sessuali.

Anche bere almeno un litro e mezzo d’acqua oligominerale al giorno, seguire un’alimentazione ricca di frutta e verdura di stagione,ed eliminare il fumo, è fondamentale per l’apporto di sostanze necessarie per un buon trofismo e per una buona idratazione della cute e delle mucose, oltre che per eliminare fattori che accelerano i processi di invecchiamento, anche a livello genitale.

Sperando di esserle stata utile e augurandole di risolvere al più presto i suoi disturbi, le allego i link di alcuni articoli da leggere sulla sessualità e sul problema della secchezza vulvovaginale, in menopausa:

http://menopausaserena.altervista.org/secchezza-vaginale-menopausa.html

http://menopausaserena.altervista.org/otto-regole-per-migliorare-il-sesso-in-menopausa.html

http://www.menopausaserena.altervista.org/sessualità-in-menopausa.html

Dott.ssa Vincenza De Falco, Ginecologa, Roma
www.menopausaserena.org

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno,


Grazie per la sua risposta.


Quando ero più giovane ho sofferto di mastopatia fibrocistica, ora faccia esami mammografici
ogni 2 anni e ecografia 1 volta l'anno, tutto è à posto. La cura potrebbe dare fastidio al seno ?

c'é controindicazione con il fumo , circa 10 /15 sigarette al giorno.


Quale è la posologia minima per avere un buon risultato ?


Grazie mille, per la sua disponibilità , cordialmente
[#3]
Dr.ssa Vincenza De Falco Ginecologo 2.5k 68
Le controindicazioni del farmaco che le è stato prescritto sono:

1) Ipersensibilità all’estriolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
2) Modificazioni maligne (tumori estrogeno dipendenti) della mammella, dell’utero o della vagina
3) Endometriosi (accertata o presunta)
4) Emorragia vaginale di origine sconosciuta

La mastopatia che riferisce di per sé quindi, soprattutto con una condizione di normalità degli esami mammografici ed ecografici effettuati, non è una controindicazione per questo tipo di farmaco.

Il fumo, indipendentemente dal tipo di terapia che deve assumere, come le ho già scritto, lo deve evitare, se vuole risolvere il problema dell’atrofia vulvovaginale, perché è un ulteriore fattore aggravante e scatenante la secchezza vaginale, e poi come saprà sicuramente, il fumo va sospeso soprattutto perchè fa malissimo, ed è un fattore di rischio per tanti tipi di malattie, ben più gravi del problema dell’atrofia vulvovaginale.
Associandolo agli estrogeni, poi, aumenta il rischio di avere patologie tromboemboliche.

Riguardo il dosaggio e la posologia, questi li deve decidere il suo ginecologo, in base alla gravità del suo quadro clinico attuale e in base a come evolverà la sua personale situazione, dopo alcuni mesi di terapia.

Come ho già scritto in precedenza, essendo un farmaco da applicare per via vaginale, che contiene dosi ultra-basse di estriolo, l’assorbimento sistemico è minimo, e in genere privo di rischi.

La invito a stare tranquilla, quindi, e a fidarsi del suo medico, che avendola visitata, conoscendo bene la sua storia clinica, ed avendo visto i risultati dei suoi esami, avrà sicuramente deciso, in scienza e coscienza, il tipo e il dosaggio della terapia più adatto a Lei.

Segua con fiducia il suo medico, soprattutto non fumi, sia costante nel seguire le sue indicazioni, adotti uno stile di vita e un tipo di alimentazione corretta, e non dimentichi mai di fare dei controlli ginecologici e senologici regolari.

Un carissimo saluto.

[#4]
Utente
Utente
Buona sera,


Grazie mille, per i suoi consigli.

E vero il fumo fa male a tutto, e voglio effettivamente smettere di fumare, ho gia smesso 2 volte per circa 10 anni entrambe le volte, poi per vari motivi h o ripreso da 1 anno e mezzo. Non è la cosa più intelligente che ho fatto.


Di nuovo grazie, della sua cortesia e disponibilità, cordialmente
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