Gravidanza extra uterina
Salve, sono reduce da una operazione in laparoscopia durante la quale mi è stato assorbito un vasto versamento di sangue diffuso in tutto l'addome, e mi è stata asportata la tuba sinistra in conseguenza ad una gravidanza extra-uterina.
La domanda che mi martella e che non mi abbandona un momento è questa: poteva essere evitato?
Spiego il decorso di questa sfortunata e per me tragica gravidanza.
A giugno scopro felicemente di essere incinta; il 16/6 – (5° sett.) le beta sono 537,8 UI/L.
Il 3/7 (alla 7°sett.+ 6) prima ecografia, non si vede nulla, il dottore mi consiglia di fare immediatamente le beta. Vado a farle nel pomeriggio: 4.619 mUI/L. Mi documento, leggo che eco dove non si vede nulla + beta troppo basse, c'è la possibilità che si tratti di GEU. Purtroppo mi trovo in una situazione limite, ostetrica che mi segue in ferie, ginecologa in malattia e il giorno dopo devo andare in un'altra città per una decina di giorni.
L'indomani pomeriggio (4/7) mi presento al Pronto Soccorso Ostetrico di quest'altra città. Dopo una visita ecografica e prelievo mi ricoverano per sospetta GEU.
Le Beta nel frattempo sono scese a 3.205.
Rimango tre giorni durante i quali sono monitorate le beta: 5/7: 2.914 – 6/7: 2.848, e da ecografica riscontrano la “presenza di piccola formazione tondeggiante di 15 mm in regione annessiale sinistra”.
Il 6/7 inizio ad avere delle perdite, mi dimettono ma dopo 3 giorni devo tornare per rifare le beta: (9/7 ) 2.665.
Per quasi una settimana ho perdite abbondanti, anche consistenti, il 13/7 mi rifanno le beta: 2.401 e una ecografia, mi comunicano che nonostante da quest'ultima non risulti nulla di anomalo il valore delle beta non va bene, stanno diminuendo troppo poco quindi devo rimanere monitorata e devo tornare a rifare beta dopo 3 giorni (il 16/7).
Ma io nel frattempo torno a casa e proprio il 16/7 ho una visita ginecologica. Il dottore mi dice che l'eco è a posto e che le beta vanno benissimo, che secondo lui non si trattava nemmeno di una GEU ma di un precoce aborto spontaneo... L'importante è che le beta siano in discesa, quindi inutile rifare le analisi ora, ma rifarle fra 15 giorni.
Il giorno dopo (17/7) avverto dei dolori, non troppo intensi, nel basso ventre a sinistra, quindi mi presento al P.S. Ostetrico della mia città. Riferisco dei dolori, la mia storia e anche i dubbi che mi attraversano. L'ecografia non rivela nulla di anomalo, la dottoressa mi conferma ciò che mi era stato detto dal ginecologo il giorno precedente: non è detto che si sia trattato di GEU e l'importante è che le beta siano in discesa. Mi farà il prelievo e se saranno diminuite mi dice che non ci sarà più bisogno neanche di rifarle tra 15 giorni. Poi aggiunge che presto mi tornerà il ciclo e che dolori sono normali, qualora si ripresentassero prendere anti-dolorifici.
(Tra le righe aggiungo di essere stata trattata da ipocondriaca)
Alla sera per telefono un'infermiera mi comunica che il valore è 1.500, sono scese quindi vanno bene.
Nonostante continuassi a non fidarmi completamente, ho cercato di risollevarmi e credere a ciò che mi era stato detto.
Il 20/7 inizio ad avere delle perdite, e quindi penso “è tornato il ciclo, tutto si sta normalizzando, aveva ragione la dottoressa”.
Il 25/7 a ciclo terminato, oltre a sentirmi molto debole (cosa che attribuisco al caldo e al conseguente abbassamento di pressione) comincio ad avvertire dolori nuovamente dalla parte sinistra, il 26/7 nella parte centrale del basso ventre. Mi spavento ma prendo anti-dolorifici e visto che il 27/7 ho programmata la colposcopia per risultati anomali del pap test, mi riservo di far domande l'indomani.
Il 27/7 quindi faccio la colposcopia, il dottore mi riferisce che sono state riscontrate delle piccole lesioni (LSIL CIN1) ma di non preoccuparmi assolutamente. Durante la visita mi fa presente che ho una piccola piaghetta dovuta quasi sicuramente al parto (di 2 anni e mezzo fa), mi fa una doppia biopsia, ma mi tranquillizza ulteriormente. Quando gli riferisco dei miei dolori mi risponde che non c'entrano nulla con la piaghetta, che anzi secondo lui non c'entrano nulla con l'aborto, ma se si ripresentassero di fare visita ginecologica.
Proprio quel giorno stranamente non sento alcun dolore, ma il giorno dopo il 28/7 ricominciano abbastanza lievi, gli antidolorifici li fanno sparire. Il 29/7 al pomeriggio iniziano di nuovo ma è un crescendo... al pomeriggio ho un quasi svenimento e diventano talmente intensi che la sera un potente antidolorifico non fa nulla. Telefono al P.S. Ostetrico, dico in breve la mia storia, mi rispondono che non avendo febbre i miei dolori non sono legati all'aborto e di prendere ibuprofene.
I dolori intanto sono saliti addirittura nell'alto ventre e provo dolore anche solo a respirare, non riesco a dormire la notte.
La mattina del 30/7 mi presento in Pronto Soccorso generale, dopo una breve visita vengo inviata a quello Ostetrico. Nell'ecografia si evidenzia un vasto versamento di sangue dovuto alla rottura di una tuba, dovuta a GEU. Mi ricoverano subito e al pomeriggio l'emocromo era stabile su 11.9 g/dL, quindi decidono di tenermi in osservazione. Al mattino seguente (31/7) l'emocromo era 9.8 g/dL quindi il dottore decide di operarmi con urgenza. Al pomeriggio mi viene effettuata, in laparoscopia, la toilette addominale (assorbimento di un importante versamento ematico che si era diffuso dappertutto anche nell'alto addome) e salpingectomia totale monolaterale (asportata la tuba sinistra).
Si poteva evitare di giungere a questo punto? Il ginecologo e la dottoressa del Pronto Soccorso Ostetrico della mia città hanno delle responsabilità?
La domanda che mi martella e che non mi abbandona un momento è questa: poteva essere evitato?
Spiego il decorso di questa sfortunata e per me tragica gravidanza.
A giugno scopro felicemente di essere incinta; il 16/6 – (5° sett.) le beta sono 537,8 UI/L.
Il 3/7 (alla 7°sett.+ 6) prima ecografia, non si vede nulla, il dottore mi consiglia di fare immediatamente le beta. Vado a farle nel pomeriggio: 4.619 mUI/L. Mi documento, leggo che eco dove non si vede nulla + beta troppo basse, c'è la possibilità che si tratti di GEU. Purtroppo mi trovo in una situazione limite, ostetrica che mi segue in ferie, ginecologa in malattia e il giorno dopo devo andare in un'altra città per una decina di giorni.
L'indomani pomeriggio (4/7) mi presento al Pronto Soccorso Ostetrico di quest'altra città. Dopo una visita ecografica e prelievo mi ricoverano per sospetta GEU.
Le Beta nel frattempo sono scese a 3.205.
Rimango tre giorni durante i quali sono monitorate le beta: 5/7: 2.914 – 6/7: 2.848, e da ecografica riscontrano la “presenza di piccola formazione tondeggiante di 15 mm in regione annessiale sinistra”.
Il 6/7 inizio ad avere delle perdite, mi dimettono ma dopo 3 giorni devo tornare per rifare le beta: (9/7 ) 2.665.
Per quasi una settimana ho perdite abbondanti, anche consistenti, il 13/7 mi rifanno le beta: 2.401 e una ecografia, mi comunicano che nonostante da quest'ultima non risulti nulla di anomalo il valore delle beta non va bene, stanno diminuendo troppo poco quindi devo rimanere monitorata e devo tornare a rifare beta dopo 3 giorni (il 16/7).
Ma io nel frattempo torno a casa e proprio il 16/7 ho una visita ginecologica. Il dottore mi dice che l'eco è a posto e che le beta vanno benissimo, che secondo lui non si trattava nemmeno di una GEU ma di un precoce aborto spontaneo... L'importante è che le beta siano in discesa, quindi inutile rifare le analisi ora, ma rifarle fra 15 giorni.
Il giorno dopo (17/7) avverto dei dolori, non troppo intensi, nel basso ventre a sinistra, quindi mi presento al P.S. Ostetrico della mia città. Riferisco dei dolori, la mia storia e anche i dubbi che mi attraversano. L'ecografia non rivela nulla di anomalo, la dottoressa mi conferma ciò che mi era stato detto dal ginecologo il giorno precedente: non è detto che si sia trattato di GEU e l'importante è che le beta siano in discesa. Mi farà il prelievo e se saranno diminuite mi dice che non ci sarà più bisogno neanche di rifarle tra 15 giorni. Poi aggiunge che presto mi tornerà il ciclo e che dolori sono normali, qualora si ripresentassero prendere anti-dolorifici.
(Tra le righe aggiungo di essere stata trattata da ipocondriaca)
Alla sera per telefono un'infermiera mi comunica che il valore è 1.500, sono scese quindi vanno bene.
Nonostante continuassi a non fidarmi completamente, ho cercato di risollevarmi e credere a ciò che mi era stato detto.
Il 20/7 inizio ad avere delle perdite, e quindi penso “è tornato il ciclo, tutto si sta normalizzando, aveva ragione la dottoressa”.
Il 25/7 a ciclo terminato, oltre a sentirmi molto debole (cosa che attribuisco al caldo e al conseguente abbassamento di pressione) comincio ad avvertire dolori nuovamente dalla parte sinistra, il 26/7 nella parte centrale del basso ventre. Mi spavento ma prendo anti-dolorifici e visto che il 27/7 ho programmata la colposcopia per risultati anomali del pap test, mi riservo di far domande l'indomani.
Il 27/7 quindi faccio la colposcopia, il dottore mi riferisce che sono state riscontrate delle piccole lesioni (LSIL CIN1) ma di non preoccuparmi assolutamente. Durante la visita mi fa presente che ho una piccola piaghetta dovuta quasi sicuramente al parto (di 2 anni e mezzo fa), mi fa una doppia biopsia, ma mi tranquillizza ulteriormente. Quando gli riferisco dei miei dolori mi risponde che non c'entrano nulla con la piaghetta, che anzi secondo lui non c'entrano nulla con l'aborto, ma se si ripresentassero di fare visita ginecologica.
Proprio quel giorno stranamente non sento alcun dolore, ma il giorno dopo il 28/7 ricominciano abbastanza lievi, gli antidolorifici li fanno sparire. Il 29/7 al pomeriggio iniziano di nuovo ma è un crescendo... al pomeriggio ho un quasi svenimento e diventano talmente intensi che la sera un potente antidolorifico non fa nulla. Telefono al P.S. Ostetrico, dico in breve la mia storia, mi rispondono che non avendo febbre i miei dolori non sono legati all'aborto e di prendere ibuprofene.
I dolori intanto sono saliti addirittura nell'alto ventre e provo dolore anche solo a respirare, non riesco a dormire la notte.
La mattina del 30/7 mi presento in Pronto Soccorso generale, dopo una breve visita vengo inviata a quello Ostetrico. Nell'ecografia si evidenzia un vasto versamento di sangue dovuto alla rottura di una tuba, dovuta a GEU. Mi ricoverano subito e al pomeriggio l'emocromo era stabile su 11.9 g/dL, quindi decidono di tenermi in osservazione. Al mattino seguente (31/7) l'emocromo era 9.8 g/dL quindi il dottore decide di operarmi con urgenza. Al pomeriggio mi viene effettuata, in laparoscopia, la toilette addominale (assorbimento di un importante versamento ematico che si era diffuso dappertutto anche nell'alto addome) e salpingectomia totale monolaterale (asportata la tuba sinistra).
Si poteva evitare di giungere a questo punto? Il ginecologo e la dottoressa del Pronto Soccorso Ostetrico della mia città hanno delle responsabilità?
[#1]
E' molto difficile giudicare l'operato dei Colleghi sulla base di notizie non dettagliate di tutti i referti ecografici . dei dosaggi seriati delle betaHCG . dei sintomi soggettivi e valutazioni cliniche (visita, palpazione dell'addome, riduzione della peristalsi intestinale.
Per non giungere alla rottura della tuba tuba e di conseguenza alla salpingectomia, forse avrei monitorato attentamente le BETA HCG sempre presso lo stesso laboratorio con valutazione dell'emocromo.
Ho detto "FORSE" , ma con il senno di "poi"
SALUTONI
Per non giungere alla rottura della tuba tuba e di conseguenza alla salpingectomia, forse avrei monitorato attentamente le BETA HCG sempre presso lo stesso laboratorio con valutazione dell'emocromo.
Ho detto "FORSE" , ma con il senno di "poi"
SALUTONI
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
[#2]
Utente
Grazie infinite per la sua risposta Dr. Blasi, io ormai mi sono convinta che se fossi stata seguita qui dove abito come nell'altra città, non sarebbe finita così. Non si può essere superficiali in questo campo... Oltre ad essere altamente improbabile che rimarrò incinta in futuro, ho rischiato anche la vita. Sono davvero amereggiata, delusa, frustrata ma soprattutto arrabbiata.
Scusi lo sfogo e ancora grazie per il suo tempo.
Scusi lo sfogo e ancora grazie per il suo tempo.
[#3]
Utente
Riscrivo in quanto in questi giorni sono stata contattata dal consultorio per effettuare bruciature su "piaghetta", in relazione alla colposcopia e biopsia effettuata il 27/7. Quando hanno saputo del recente intervento me le hanno rimandate a settembre.
Siccome non mi avevano fatto pervenire gli esiti a casa (anche del pap-test) li ho richiesti e ora ve li sottoporrei...
Esito pap-test: LSIL comprendente HPV, displasia lieve, CIN1
Esito esame istologico: Frammenti superficiali e non orientati di mucosa cervicale sede di CIN1 e CIN2 e modificazioni virus associate in cervicite cronica metaplasica.
Dopo la mia vicenda sfociata in una salpingectomia totale monolaterale faccio fatica a fidarmi completamente, anche perchè il dr che mi effettuò la colposcopia mi disse che per lui i dolori che avevo non erano legati alla gravidanza ormai spenta, e poi mi assicurò non so quante volte che secondo lui non avrei dovuto far nulla, che non c'era nulla di sospetto....
Vi chiedo un parere se è la strada più consona quella di effettuare le bruciature e vi chiedo come mai il dr non mi ha detto nulla a proposito dell'HPV.
Non devo fare esami più approfonditi per determinare il ceppo? Non vi sono altre cure da fare, in caso anche visita per mio marito?
Grazie anticipatamente.
Siccome non mi avevano fatto pervenire gli esiti a casa (anche del pap-test) li ho richiesti e ora ve li sottoporrei...
Esito pap-test: LSIL comprendente HPV, displasia lieve, CIN1
Esito esame istologico: Frammenti superficiali e non orientati di mucosa cervicale sede di CIN1 e CIN2 e modificazioni virus associate in cervicite cronica metaplasica.
Dopo la mia vicenda sfociata in una salpingectomia totale monolaterale faccio fatica a fidarmi completamente, anche perchè il dr che mi effettuò la colposcopia mi disse che per lui i dolori che avevo non erano legati alla gravidanza ormai spenta, e poi mi assicurò non so quante volte che secondo lui non avrei dovuto far nulla, che non c'era nulla di sospetto....
Vi chiedo un parere se è la strada più consona quella di effettuare le bruciature e vi chiedo come mai il dr non mi ha detto nulla a proposito dell'HPV.
Non devo fare esami più approfonditi per determinare il ceppo? Non vi sono altre cure da fare, in caso anche visita per mio marito?
Grazie anticipatamente.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 6.6k visite dal 02/08/2015.
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