Piaghetta collo utero
salve a tutti,
Spiego di seguito la mia situazione clinica....
A marzo 2014 effettuo una visita di controllo dal ginecologo, che mi diagnostica la candida e una piaghetta sul collo dell'utero. La sua priorità è stata quella di curare l'infezione con antimicotico + crema vaginale + candinet per i lavaggi, mentre l'antimicotico lo ha assunto anche il mio fidanzato. Nell'estate 2014 ho effettuato il pap test che è risultato negativo alla candida ma c'era la presenza di infiammazione, così il ginecologo del consultorio mi ha ordinato una serie di lavaggi con floragin per fare passare l'infiammazione.
A novembre sono tornata dal ginecologo che mi visitò a marzo e lui stesso mi ha confermato l'assenza di candida ma la piaghetta era sempre presente. Così mi ha ordinato il colpofix da utilizzare 3 mesi con applicazioni da 10 giorni ogni mese, dicendomi di tornare ad aprile per vedere in che condizione fosse la piaghetta. In questi 3 mesi, nel dubbio, mi sono astenuta quasi totalmente dai rapporti sessuali, e li ho ripresi dopo la cura intorno alla fine di dicembre.
Tuttavia, dopo un rapporto di giorno 11, la sera stessa ho riavuto di nuovo macchie ematiche che già in passato avevo avuto e che secondo me stanno ad indicare che la piaghetta non si è rimarginata affatto, e dopo 3 giorni le perdite ematiche continuano (non sono abbondanti ma comunque presenti) solo che hanno cambiato colorazione (da rosso acceso a rosso scuro)
Oggi sono andata dal medico curante visto che le perdite a distanza di 6 giorni continuano (non sono perdite consistenti lo sottolineo) e anche lui mi ha detto di fare la colposcopia (su mia richiesta) e poi tornare dal ginecologo per il da farsi....
Secondo voi il ginecologo non avrebbe dovuto farmi fare prima la colposcopia, invece di chiederla io al medico curante, (giorno 22 farò l'esame) ?
Grazie
Spiego di seguito la mia situazione clinica....
A marzo 2014 effettuo una visita di controllo dal ginecologo, che mi diagnostica la candida e una piaghetta sul collo dell'utero. La sua priorità è stata quella di curare l'infezione con antimicotico + crema vaginale + candinet per i lavaggi, mentre l'antimicotico lo ha assunto anche il mio fidanzato. Nell'estate 2014 ho effettuato il pap test che è risultato negativo alla candida ma c'era la presenza di infiammazione, così il ginecologo del consultorio mi ha ordinato una serie di lavaggi con floragin per fare passare l'infiammazione.
A novembre sono tornata dal ginecologo che mi visitò a marzo e lui stesso mi ha confermato l'assenza di candida ma la piaghetta era sempre presente. Così mi ha ordinato il colpofix da utilizzare 3 mesi con applicazioni da 10 giorni ogni mese, dicendomi di tornare ad aprile per vedere in che condizione fosse la piaghetta. In questi 3 mesi, nel dubbio, mi sono astenuta quasi totalmente dai rapporti sessuali, e li ho ripresi dopo la cura intorno alla fine di dicembre.
Tuttavia, dopo un rapporto di giorno 11, la sera stessa ho riavuto di nuovo macchie ematiche che già in passato avevo avuto e che secondo me stanno ad indicare che la piaghetta non si è rimarginata affatto, e dopo 3 giorni le perdite ematiche continuano (non sono abbondanti ma comunque presenti) solo che hanno cambiato colorazione (da rosso acceso a rosso scuro)
Oggi sono andata dal medico curante visto che le perdite a distanza di 6 giorni continuano (non sono perdite consistenti lo sottolineo) e anche lui mi ha detto di fare la colposcopia (su mia richiesta) e poi tornare dal ginecologo per il da farsi....
Secondo voi il ginecologo non avrebbe dovuto farmi fare prima la colposcopia, invece di chiederla io al medico curante, (giorno 22 farò l'esame) ?
Grazie
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La colposcopia ha una indicazione specifica quando il risultato del PAPtest è anomalo.
Può trovare indicazione nella valutazione di una guarigione di un ECTROPION del collo uterino ( noto come "piaghetta"). La perdita ematica post-coitale potrebbe essere legata alla congestione dell'ectropion.
Ultima precisazione , a proposito della vaginite da Candida, il partner va trattato solo se SINTOMATICO , non si tratta di una malattia sessualmente trasmissibile.
SALUTI
Può trovare indicazione nella valutazione di una guarigione di un ECTROPION del collo uterino ( noto come "piaghetta"). La perdita ematica post-coitale potrebbe essere legata alla congestione dell'ectropion.
Ultima precisazione , a proposito della vaginite da Candida, il partner va trattato solo se SINTOMATICO , non si tratta di una malattia sessualmente trasmissibile.
SALUTI
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 9.5k visite dal 20/01/2015.
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