Gravidanza e mercoledì scorso ho eseguito l'eco morfologica 4d che ha evidenziato un'arteria

Buonasera,
sono a 21+4 settimane di gravidanza e Mercoledì scorso ho eseguito l'eco morfologica 4d che ha evidenziato un'arteria ombelicale singola; gli altri parametri sono tutti nella norma (BPD:55,9mm; CC:191,5mm; CM:4,2mm; TCD:22,8mm; CA:159,8mm; LF:38,1mm; OMERO:36,7mm; CC/CA:1,198; DBP/LF:1,467: Valutazione peso fetale "Hadlock":439g).
E' stato eseguito anche l'ecodoppler con ecografo GE Voluson 730 che ha evidenziato:
A. ombelicale (PI:1,02;RI:0,65; TAMX:28,0 cm/s: Vmax:44,0 cm/s).
Valutazione: Doppler dell'arteria ombelicale nella norma.
Ho eseguito il bitest in Giugno con risultati soddisfacenti per cui ho deciso di non fare l'amniocentesi.
Quali sono le possibili conseguenze di questa anomalia sulla bimba?
Devo preoccuparmi?
Vi ringrazio anticipatamente per la Vostra disponibilità.
Buona serata.
Stefania
[#1]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 283
L'arteria ombelicale singola è una condizione in cui il cordone ombelicale è costituito da due soli vasi, anziché tre, per mancanza di una delle due arterie ombelicali.

L’arteria ombelicale singola ha un incidenza di circa 1 caso ogni 100 gravidanze. Secondo alcuni studi, l’incidenza di tale condizione nei feti con anomalia cromosomica che sono poi abortiti spontaneamente è di circa il 10%. Nelle gravidanze gemellari l’incidenza dell’arteria ombelicale singola è 3-4 maggiore che nelle gravidanze singole.

Il cordone ombelicale si forma tra il 13° ed il 38° giorno dal concepimento. Esso è costituito inizialmente da 4 vasi, ovvero da un’arteria ed una vena per ciascun lato. Delle due vene, la destra diviene atresica per cui, rimanendo una sola vena, il cordone diventa a tre vasi.

Il cordone ombelicale può essere studiato ecograficamente a partire dalla 14a-16a settimana anche se la diagnosi di arteria ombelicale singola diviene più agevole dopo le 20 settimane di gestazione. Tale riscontro è generalmente rilevato mediante una scansione trasversale del cordone ombelicale. Se si dispone del "color-doppler", la diagnosi di arteria ombelicale singola può essere confermata con una scansione trasversale della pelvi fetale dove verrà osservato un solo vaso nel suo decorso intraddominale ai lati della vescica fetale. L’unica arteria presente ha spesso un calibro superiore a 4 mm per dilatazione compensatoria. Alcuni autori hanno evidenziato nei cordoni a due vasi altre caratteristiche quali una ridotta spiralizzazione ed una ridotta quantità di gelatina di Wharton.


In caso di arteria ombelicale singola, la reale incidenza di cromosomopatie e di anomalie associate ed il relativo management sono molto discussi in Letteratura ed i risultati tuttora non sono univoci.

La letteratura più recente suggerisce che:

le cromosomopatie incidono per circa il 5-10%; tra esse, le più comuni sono: la trisomia 13, la trisomia 18, la trisomia 21, la sindrome di Turner, le traslocazioni, le duplicazioni cromosomiche;

le anomalie associate non cromosomiche incidono complessivamente per circa il 22% e sono così suddivise:

a) cardiopatie congenite (15%): difetto interventricolare, canale atrioventricolare, tetralogia di Fallot, cuore sinistro ipoplasico, truncus;

b) anomalie gastrointestinali (3%): atresia esofagea, atresia duodenale, ano imperforato (quest’ultimo non diagnosticabile ecograficamente);

c) anomalie genito-urinarie (9%): agenesia renale monolaterale, idronefrosi, persistenza/estrofia della cloaca;

d) anomalie muscolo-scheletriche (7%): agenesia del sacro fino alla sirenomelia, amelia, focomelia, piede torto;

e) anomalie del SNC (11%);

f) ernia diaframmatica (4%);

g) anomalie della placenta (3%): placenta marginata, placenta circumvallata, placenta previa, corioangioma placentare.


Il 4-6% dei feti con arteria ombelicale singola in forma isolata presenta anomalie alla nascita non diagnosticate in epoca prenatale. Si tratta generalmente di anomalie minori la cui diagnosi ecografica è difficile o impossibile.

Secondo alcuni Autori, i feti con arteria ombelicale singola hanno un maggiore rischio di morte intrauterina e/o intrapartum. Questo fenomeno è stato spiegato, almeno in parte, con la ridotta quantità di gelatina di Wharton presente nel cordone. La funzione principale di quest'ultima, infatti, è di impedire che il flusso sanguigno del cordone si interrompa a seguito dei movimenti fetali e durante le contrazioni uterine.

Una maggiore incidenza di arteria ombelicale singola è stata osservata nei feti di madri diabetiche. E’ stata segnalata, inoltre, una diversa incidenza di anomalie associate in rapporto al lato dell’arteria ombelicale mancante: fino al 70% in più per la sinistra rispetto alla destra. Nel nostro centro tale evidenza non è stata riscontrata.

Circa un terzo dei feti con arteria ombelicale singola ha poi un peso alla nascita inferiore a 2500 grammi (contro il 5% dei controlli) e circa un quarto di essi nasce prematuramente; tuttavia, a parità di epoca gestazionale, la prognosi neonatale (indice di Apgar, pH del sangue funicolare, etc.) è sovrapponibile a quella di neonati con regolare cordone a tre vasi, sempre che non vi siano anomalie o cromosomopatie associate.


Il management ostetrico di tale condizione può essere così schematizzato:

studio ecografico accurato per escludere la presenza di anomalie associate;

ecocardiografia: su tale punto non tutti gli autori in Letteratura sono in accordo; tuttavia, si segnala che le recentissime Linee Guida SOGC (Society of Obstetricians and Gynaecologists of Canada) del giugno 2005 ne consigliano l’esecuzione;

amniocentesi: la necessità dello studio del cariotipo fetale in assenza di anomalie fetali associate è stata recentemente messa in discussione; per tale motivo riteniamo utile in questi casi una consulenza genetica per completare il counselling della coppia;

attenta sorveglianza fetale con controlli ecografici ogni 3-4 settimane allo scopo principale di valutare l’accrescimento del feto e, nel terzo trimestre, il suo benessere (mediante la flussimetria).

Infine, secondo alcuni Autori, l’espletamento del parto per le vie naturali deve essere riservato a donne pluripare e/o con una situazione ostetrica favorevole.

Questo è quanto riportato dalla letteratura internazionale.

Cordialmente.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la Sua celere risposta e Le chiedo: se fossi una Sua paziente cosa mi consiglierebbe fare arrivata a questo punto?
Grazie ancora e buona serata.
[#3]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 283
- Counseling genetico ed amniocentesi se consigliata dal genetista
- Studio accurato dell'anatomia cardiaca fetale (ecocardiografia fetale da concordare con l'ecografista e col Ginecologo curante)
- distinzione fra assenza dell'arteria ombelicale destra e sinistra (chiedere specificamente all'ecografista che ha eseguito l'esame)
- controllo ecografico della crescita fetale a partire dalla 28ma - 30ma settimana con cadenza bisettimanale
- controllo accurato della sua pressione arteriosa (almeno 3 volte a settimana) sempre a partire dalla 28ma - 30ma settimana fino al parto
- esecuzione del minitest da carico orale di glucosio non prima della 26ma - 28ma settimana + dosaggio dell'emoglobina glicosilata ogni mese fino al parto
- monitoraggio cardiotocografico in continua durante il travaglio di parto.

Cordialmente.
[#4]
Utente
Utente
La ringrazio davvero tanto.
Seguirò i Suoi preziosi consigli.
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