Misura placenta, mancata diagnosi e conseguente morte bambino
Gentili Dottori,
rubo qualche minuto della Vostra attenzione perché sto cercando risposta al seguente quesito.
Gravidanza che fino al sesto mese procedeva tranquillamente con esiti esami ecografici, del sangue ed urine nella norma.
A partire dal 6 mese iniziano i primi problemi di vertigini e piedi gonfi.
Nel mese di marzo visita al pronto soccorso dove viene riscontrata una pressione di 140/80 ed invito a contattare il proprio ginecologo.
Nella visita, effettuata di qualche giorno, viene effettuata ecografia e si riscontra pressione di 130/80.
Alla 32ma settimana visita in ospedale per ecografia e immediato intervento d'urgenza di taglio cesareo. Il bambino è morto dopo tre giorni per insufficienza respiratoria.
Si parla di ritardo di crescita intrauterina IUGR. Nessun problema particolare alla nascita. La placenta 150 g ha mostrato depositi di fibrina intervillari. Fibrosi dello stroma, aumento della formazione gemma nucleare e un infarto placentare subacuta.
In modo atecnico viene riferito di placenta piccola a causa della pressione, poco ossigeno, poca acqua.
A questo punto mi chiedo: è stato fatto il possibile per evitare tale disgrazia? La dimensione ridotta della placenta sarebbe stata riscontrabile con le precedenti ecografie? Il ginecologo, in presenza dei sintomi prescritti avrebbe dovuto prescrivere qualche farmaco? Il Ps avrebbe dovuto approfondire anziché inviare la paziente dal proprio ginecologo? Ed infine, è normale che ad un bambino nato alla 32ma settimana, dopo tre giorni venga staccato il respiratore? Tra le conseguenze della morte si parla di insufficienza respiratoria.
Spero di leggere le Vostre considerazioni.
Vi ringrazio molto
rubo qualche minuto della Vostra attenzione perché sto cercando risposta al seguente quesito.
Gravidanza che fino al sesto mese procedeva tranquillamente con esiti esami ecografici, del sangue ed urine nella norma.
A partire dal 6 mese iniziano i primi problemi di vertigini e piedi gonfi.
Nel mese di marzo visita al pronto soccorso dove viene riscontrata una pressione di 140/80 ed invito a contattare il proprio ginecologo.
Nella visita, effettuata di qualche giorno, viene effettuata ecografia e si riscontra pressione di 130/80.
Alla 32ma settimana visita in ospedale per ecografia e immediato intervento d'urgenza di taglio cesareo. Il bambino è morto dopo tre giorni per insufficienza respiratoria.
Si parla di ritardo di crescita intrauterina IUGR. Nessun problema particolare alla nascita. La placenta 150 g ha mostrato depositi di fibrina intervillari. Fibrosi dello stroma, aumento della formazione gemma nucleare e un infarto placentare subacuta.
In modo atecnico viene riferito di placenta piccola a causa della pressione, poco ossigeno, poca acqua.
A questo punto mi chiedo: è stato fatto il possibile per evitare tale disgrazia? La dimensione ridotta della placenta sarebbe stata riscontrabile con le precedenti ecografie? Il ginecologo, in presenza dei sintomi prescritti avrebbe dovuto prescrivere qualche farmaco? Il Ps avrebbe dovuto approfondire anziché inviare la paziente dal proprio ginecologo? Ed infine, è normale che ad un bambino nato alla 32ma settimana, dopo tre giorni venga staccato il respiratore? Tra le conseguenze della morte si parla di insufficienza respiratoria.
Spero di leggere le Vostre considerazioni.
Vi ringrazio molto
[#1]
Le i mi sta riferendo la storia clinica di una probabile PRE-ECLAMPSIA (nota come gestosi) .
Ipertensione , edema , proteinuria sono i segni clinici tipici, se presenti clinicamente quasi sempre si va incontro a un ritardo di crescita intrauterino per insufficienza placentare.
Tutti questi dati vanno confermati .
Sulle condizioni neonatali , sulle motivazioni che hanno portato i Colleghi alla esecuzione di un Taglio CESAREO di urgenza è corretto leggere la CARTELLA CLINICA per poter dare una risposta adeguata.
SALUTI
Ipertensione , edema , proteinuria sono i segni clinici tipici, se presenti clinicamente quasi sempre si va incontro a un ritardo di crescita intrauterino per insufficienza placentare.
Tutti questi dati vanno confermati .
Sulle condizioni neonatali , sulle motivazioni che hanno portato i Colleghi alla esecuzione di un Taglio CESAREO di urgenza è corretto leggere la CARTELLA CLINICA per poter dare una risposta adeguata.
SALUTI
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
[#2]
Utente
Grazie mille Dottore,
ad eccezione della proteinuria che dalle ultime analisi risultava nelle norma erano visibilmente presenti edemi ad entrambi i piedi.
Al momento non dubito della correttezza del cesareo quanto del fatto che sia stata staccata la respirazione artificiale.
Purtroppo non ho ancora la cartella clinica che ho richiesto.
Ultima domanda, il ginecologo ha l'obbligo di conservare i referti delle ecografie effettuate nel suo studio privato? In caso positivo qual è la prassi per richiedere copia informatiche di tali ecografie?
Grazie mille
ad eccezione della proteinuria che dalle ultime analisi risultava nelle norma erano visibilmente presenti edemi ad entrambi i piedi.
Al momento non dubito della correttezza del cesareo quanto del fatto che sia stata staccata la respirazione artificiale.
Purtroppo non ho ancora la cartella clinica che ho richiesto.
Ultima domanda, il ginecologo ha l'obbligo di conservare i referti delle ecografie effettuate nel suo studio privato? In caso positivo qual è la prassi per richiedere copia informatiche di tali ecografie?
Grazie mille
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.5k visite dal 30/09/2014.
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