Contrazione uterina
Gentilissimo dottore, ho 54 anni a da tre sono in menopausa. In concomitanza con quest'ultima ho iniziato ad avvertire dei dolorini nella fase dell'orgasmo e qualche attimo prima, nella zona inguinale sinistra. Con passar del tempo i dolori sono diventati sempre più forti sino a diventare insopportabili. Ho provato di tutto: dall'antispastico e antidolorifico prima del rapporto al cerotto medicato applicato sulla parte. Il ginecologo consultato ha trovato tutto regolare, l'utero, le ovaie, l'endometrio. Mi ha parlato di contrazioni uterine e mi ha dato una terapia con PELVILEN FORTE per 30 giorni. Ho seguito la terapia per circa 4 mesi e ho notato un leggerissimo miglioramento nel senso che il dolore era più leggero e durava meno ma non si è risolto completamente. Ora che ho smesso, il dolore è tornato più forte che mai, mi paralizza, al punto che i miei rapporti si sono praticamente interroti e la qualità della mia vita è drasticamente peggiorata. Il problema si pone anche durante il sonno, se mi capia di sognare qualcosa di erotico mi sveglio urlando dal dolore. Perchè ho avuto una vita sessuale serena fino alla menopausa e ora si sta verificando ciò? Sono talmente disperata che sono disposta a sottopormi ad una isterectomia.
La ringrazio per il tempo che vorrà dedicarmi e la saluto cordialmente.
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La ringrazio per il tempo che vorrà dedicarmi e la saluto cordialmente.
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Gentile utente le confesso che la sua sintomatologia, peraltro in menopausa, non mi era mai capitato di ascoltarla in tanti ormai lunghi anni di professione. Il fatto che si verifichi in concomitanza all'orgasmo mi fa pensare a qualcosa di spastico come le ha detto il collega, ma mi pare strano che possa essere l'utero che è per così dire in quiescenza. Penserei a un fattore vascolare. Bisognerebbe avere qualche elemento in più per dare una qualche spiegazione alla sua sintomatologia; lei è fumatrice, diabetica o ipertesa? Ha fatto un'eco trans vaginale? Ha fatto un doppler vascolare all'inguine e agli arti inferiori? Dalla sua conclusione si evince il suo forte disagio e sarei molto lieto di poterla aiutare se mi fornisce qualche elemento anamnestico, laboratoristico (esami del sangue) o di indagine strumentale in più. Intanto le consiglierei di continuare la terapia che le ha prescritto il collega magari utilizzando l'ultima confezione del pelvilen, il pelvilen dual act che dovrebbe essere molto più efficace. Mi faccia sapere. Cordiali saluti.
Dr. Carmelo Infantino
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.4k visite dal 16/08/2014.
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