Cisti endometriosica
Una mattina all'inizio di marzo mi sono svegliata con fortissimi dolori al basso ventre (compatibili con il c.d. Mittelschmerz). Ho consultato il mio medico di base che mi ha consigliato un'ecografia, dalla quale sono risultate due cisti (una all' ovaio destro e l'altra all'ovaio sinistro). Subito ho contattato un ginecologo che mi ha visitato e fatto un'ecografia transvaginale con il seguente referto:
L'utero si presenta disomogeneo a causa di numerosi fibromi uterini, il più grande, intramurale, misura 39*41 mm, un altro sempre intramurale misura 19*13 mm.
Il miometrio appare leggermente disomogeneo, si pone la diagosi differenziale tra miometrinemia o adenomiomi, sopratutto in virtù delle cisti ovariche di cui sotto.
L'ovaia destra presenta una formazione iperecogena di 81*50 mm senza echi interni che probabilmente rappresenta una grossa cisti endometriosica.
Anche l'ovaia sinistra non appare indenne da endometriosi presentando una formazione di 31*21 mm e una seconda di 21*18 mm.
Dignosi: endometriosi ovarica bilatterale, miomi uterino (adenomiosi).
Il ginecologo, che ho consultato, mi propone l'asportazione laparoscopica dell'ovaia destra e delle cisti dell'ovaia sinistra, inotre si sta orientando verso l'asportazione parziale, sempre per via laparoscopica, dell'utero per eliminare i fibromi.
Premetto che da sempre soffro di mestruazioni molto abbondanti (tali da dover integrare le perdite di ferro con 45 pastiglie al mese di solfato ferroso) e molto dolorose (che rendo sopportabili con notevoli dosi diclofenac e, in casi meno dolorosi, paracetamolo).
E qui sorgono le domande:
- l'operazione è indispensabile? Che succede se non mi opero? Esistono cure alternative?
- l'isterectomia (seppur parziale) è proprio indispensabile? Non ho figli e alla mia età non prevedo di averne, ma....
- togliendo i fibbromi (supponendo che mi resti ancora un pezzo dell'utero ed un'ovaia) avrò finalmente delle mestuazioni "normali"?
- e se dovessero togliermi entrambe le ovaie ed entrassi in menopausa....?
Grazie!
L'utero si presenta disomogeneo a causa di numerosi fibromi uterini, il più grande, intramurale, misura 39*41 mm, un altro sempre intramurale misura 19*13 mm.
Il miometrio appare leggermente disomogeneo, si pone la diagosi differenziale tra miometrinemia o adenomiomi, sopratutto in virtù delle cisti ovariche di cui sotto.
L'ovaia destra presenta una formazione iperecogena di 81*50 mm senza echi interni che probabilmente rappresenta una grossa cisti endometriosica.
Anche l'ovaia sinistra non appare indenne da endometriosi presentando una formazione di 31*21 mm e una seconda di 21*18 mm.
Dignosi: endometriosi ovarica bilatterale, miomi uterino (adenomiosi).
Il ginecologo, che ho consultato, mi propone l'asportazione laparoscopica dell'ovaia destra e delle cisti dell'ovaia sinistra, inotre si sta orientando verso l'asportazione parziale, sempre per via laparoscopica, dell'utero per eliminare i fibromi.
Premetto che da sempre soffro di mestruazioni molto abbondanti (tali da dover integrare le perdite di ferro con 45 pastiglie al mese di solfato ferroso) e molto dolorose (che rendo sopportabili con notevoli dosi diclofenac e, in casi meno dolorosi, paracetamolo).
E qui sorgono le domande:
- l'operazione è indispensabile? Che succede se non mi opero? Esistono cure alternative?
- l'isterectomia (seppur parziale) è proprio indispensabile? Non ho figli e alla mia età non prevedo di averne, ma....
- togliendo i fibbromi (supponendo che mi resti ancora un pezzo dell'utero ed un'ovaia) avrò finalmente delle mestuazioni "normali"?
- e se dovessero togliermi entrambe le ovaie ed entrassi in menopausa....?
Grazie!
[#1]
Innanzitutto non esiste l'isterectomia parziale ma semmai la miomectomia e cioè lasciare l'utero e asportare solo i miomi. L'intervento mininvasivo è utile in quanto la patologia di per sé porta cicli profusi e molto dolorosi ed è l'unica soluzione diciamo definitiva poiché a volte può recidivare. Terapie alternative la terrebbero a bada ma poi interrompendo tornerebbe come prima. Con l'intervento sicuramente i sintomi migliorerebbero e comunque stia sicura che a parte il desiderio di prole proprio per l'età ancora giovane l'intervento sarà di sicuro più conservativo possibile.
Dr. Silvia Lovergine
[#2]
Utente
Grazie per la celere risposta.
Da quanto ho capito non ho possibilità di scelta, anzi posso scegliere il chirurgo e (forse) il periodo per la laparoscopia - a me andrebbe bene ottobre. Ci potrebbero essere dei problemi se aspetto per questi 6 mesi? Ci sono delle precauzioni che dovrei prendere? Quali sono le complicanze che possono insorgere durante l'intervento? E dopo? Quali sono i tempi di recupero? Un'amica - pediatra mi prospetta circa due mesi di riposo a seguito dell'intervento. E io comincio a preoccuparmi.
Il ginecologo che ho consultato e che mi vorrebbe operare parla di "intervento mininvasivo", ma la mia assicurazione privata tratta questo tipo di interventi come un "grande evento chirurgico" per il quale i massimali sono raddoppiati. E non è certo un'assicurazione che regala....
E allora chi ha ragione: è veramente una cosa "da nulla" (da due giorni di ricovero) come sostiene il ginecologo o è un intervento da due mesi di riposo e "da raddoppio dei massimali"?
Non so se lei può farlo, ma saprebbe consigliarmi un bravo specialista della nostra zona.
Da quanto ho capito non ho possibilità di scelta, anzi posso scegliere il chirurgo e (forse) il periodo per la laparoscopia - a me andrebbe bene ottobre. Ci potrebbero essere dei problemi se aspetto per questi 6 mesi? Ci sono delle precauzioni che dovrei prendere? Quali sono le complicanze che possono insorgere durante l'intervento? E dopo? Quali sono i tempi di recupero? Un'amica - pediatra mi prospetta circa due mesi di riposo a seguito dell'intervento. E io comincio a preoccuparmi.
Il ginecologo che ho consultato e che mi vorrebbe operare parla di "intervento mininvasivo", ma la mia assicurazione privata tratta questo tipo di interventi come un "grande evento chirurgico" per il quale i massimali sono raddoppiati. E non è certo un'assicurazione che regala....
E allora chi ha ragione: è veramente una cosa "da nulla" (da due giorni di ricovero) come sostiene il ginecologo o è un intervento da due mesi di riposo e "da raddoppio dei massimali"?
Non so se lei può farlo, ma saprebbe consigliarmi un bravo specialista della nostra zona.
[#3]
Durante il periodo di attesa può succedere che aumentino di dimensioni in quanto ogni ciclo sanguinano come mestruazione. Altrimenti potrebbe assumere estroprogestinici per bloccare il tutto. L'intervento è mininvasivo e ciò significa che le complicanze sono molto rare e il recupero molto rapido. È vero che si fanno due giorni di degenza e per quanto riguarda la convalescenza non è tragico ma basta meno tempo anche se poi il recupero è sempre soggettivo. Purtroppo non sono in grado di fornire indicazioni poiché non conosco colleghi nella sua zona
[#4]
Utente
Buon giorno,
La aggiorno sull'evoluzione della situazione.
Nel frattempo ho conusltato altri 2 ginecologi (una donna e un uomo). Fermo restando che le tre diagnosi coincidono (ci sono delle minime differenze sulle dimensioni delle cisti del tutto trascurabili) mi sono stati proposti diversi trattamenti terapeutici:
- il mio ginecologo di fiducia (ex compagno di studi) mi propone l'isterecotomia laparoscopica mantenedo almeno una delle ovaie ("così ti risparmio la menopausa chirurgica...")
- la ginecologa è orientata verso un'operazione in laparotomia quanto più conservativa possibile durante la quale toglierebbe le cisti ed i focolai endometriosici
- il terzo ginecologo che ho consultato, su insistenza del mio medico di base, consiglia un'operazione in laparoscopia radicale, togliendo tutto ("tanto ha già 46 anni...."). In alternativa mi propone (da come possibilità, ma non l'appoggia) per un periodo di 6 mesi il trattamento con un progestinico (2mg al giorno ogni giorno per minimo di 6 mesi) con visite ed ecografie regolari ad intervalli prestabiliti. Inoltre in questi 6 mesi di osservazione dovrei fare costantemente i marker tumorali.
Il mio medico di base consiglia vivamente una soluzione radicale ("così eviti le recidive...").
Premesso che negli ultimi 4 mesi le cisti e i miomi non sono cresciuti (ma non sono neanche diminuti) e che in generale sono assintomatiche ho deciso di provare con il progestinico. Ho pensato di iniziare la cura al ritorno dalle vacanze (ho letto sul bugiardino che potrei avere dello spotting e non vorrei passare le vacanze sotto l'ombrellone....).
Ma sono piena di dubbi: è una scelta saggia o dovrei operarmi quanto prima? Ho fatto bene a voler provare con la terapia farmacologica o rischio qualche peggioramento?
Ho sentito tanti pareri contrastanti .... (In tutto questo il mio unico obiettivo è ritardare per quanto possibile la menopausa chirurgica.)
Grazie per il parere.
La aggiorno sull'evoluzione della situazione.
Nel frattempo ho conusltato altri 2 ginecologi (una donna e un uomo). Fermo restando che le tre diagnosi coincidono (ci sono delle minime differenze sulle dimensioni delle cisti del tutto trascurabili) mi sono stati proposti diversi trattamenti terapeutici:
- il mio ginecologo di fiducia (ex compagno di studi) mi propone l'isterecotomia laparoscopica mantenedo almeno una delle ovaie ("così ti risparmio la menopausa chirurgica...")
- la ginecologa è orientata verso un'operazione in laparotomia quanto più conservativa possibile durante la quale toglierebbe le cisti ed i focolai endometriosici
- il terzo ginecologo che ho consultato, su insistenza del mio medico di base, consiglia un'operazione in laparoscopia radicale, togliendo tutto ("tanto ha già 46 anni...."). In alternativa mi propone (da come possibilità, ma non l'appoggia) per un periodo di 6 mesi il trattamento con un progestinico (2mg al giorno ogni giorno per minimo di 6 mesi) con visite ed ecografie regolari ad intervalli prestabiliti. Inoltre in questi 6 mesi di osservazione dovrei fare costantemente i marker tumorali.
Il mio medico di base consiglia vivamente una soluzione radicale ("così eviti le recidive...").
Premesso che negli ultimi 4 mesi le cisti e i miomi non sono cresciuti (ma non sono neanche diminuti) e che in generale sono assintomatiche ho deciso di provare con il progestinico. Ho pensato di iniziare la cura al ritorno dalle vacanze (ho letto sul bugiardino che potrei avere dello spotting e non vorrei passare le vacanze sotto l'ombrellone....).
Ma sono piena di dubbi: è una scelta saggia o dovrei operarmi quanto prima? Ho fatto bene a voler provare con la terapia farmacologica o rischio qualche peggioramento?
Ho sentito tanti pareri contrastanti .... (In tutto questo il mio unico obiettivo è ritardare per quanto possibile la menopausa chirurgica.)
Grazie per il parere.
[#5]
C'è sempre tempo per sottoporsi ad intervento che Aime prima o poi sarà necessario e comunque quando sarà di sicuro se la situazione lo consente sarebbe opportuno eseguire in laparoscopia decidendo personalmente se conservare o meno gli annessi valutando tutti i rischi e benefici connessi
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.9k visite dal 27/04/2014.
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