Ho bisogno di un urgentissimo aiuto
Buonasera, sono una donna di 40 anni e sono disperata, non so cosa fare.Sono incinta di 4/5 settimane, ciò mi rende felicissima, ma sono stata sottoposta giorni fa ad un intervento alla mammella destra, prima di ciò mi é stata fatta una scintografia mammaria per asportare il linfonodo sentinella e togliere i residui di una precedente operazione subita il 28 novembre 2013, ho concepito la gravidanza alla seconda operazione, inoltre durante l ultima operazione ho avuto un anestesia totale, ho preso antibiotici e per 4 giorni aulin. Sono disperatissima non sapevo di essere in gravidanza e ho fatto l'operazione, temo che il mio bambino avrà conseguenze...non so cosa pensare mi dite cosa fare?? I risultati dell operazione sono usciti negativi ed é andato tutto bene. I valori della beta che ho ritirato ieri,16/12/2013 sono 1.889,2 la gravidanza é di circa 40 giorni, non accuso nessun disturbo
[#1]
E' importante coinvolgere i radiologi per stabilire la quota di radiazioni emessa.
E' difficile stabilire l'entità del rischio.
Io da medico "non obiettore" mi sono trovato (purtroppo) spesso in queste situazioni .
In queste situazioni vige la legge del "tutto o niente" se la esposizione in fase precocissima ha creato danni , quasi sempre si arriva all'aborto spontaneo.
In bocca al lupo!
E' difficile stabilire l'entità del rischio.
Io da medico "non obiettore" mi sono trovato (purtroppo) spesso in queste situazioni .
In queste situazioni vige la legge del "tutto o niente" se la esposizione in fase precocissima ha creato danni , quasi sempre si arriva all'aborto spontaneo.
In bocca al lupo!
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
[#2]
Concordo con il collega che sia estremamente difficile valutare l'entità del rischio.
Ma paradossalmente, e per questo che mi permetto di intervenire, valuterei come primario il rischio derivato dalla anestesia e terapie mediche , rispetto a quello della radioattività , che è il più temuto.
Anche questo concetto (rischio radioattività) è difficile da spiegare , ma ci provo con una semplificazione.
Legga prima in cosa consista la procedura
http://www.senosalvo.com/terapia_chirurgica.htm
In pratica accade che la sostanza radioattiva inoculata vicino al tumore viene "bloccata" in sede del tumore perché ha un peso molecolare più elevato, mentre una altra sostanza radioattiva a più basso peso molecolare segue le vie linfatiche sino al linfonodo sentinella.
Dopo qualche ora noi chirurghi rimuoviamo tutto il tumore (e quindi la sostanza radioattiva "bloccata") e rimuoviamo anche il linfonodo sentinella con la sostanza radioattiva captata. Rimuovere vuol dire che entrambi i pezzi letteralmente passano, nelle mani del chirurgo.
Ora per i chirurghi che si occupano di questa patologia a tempo pieno vuol dire avere in mano questi pezzi radioattivi per almeno 4-5 pazienti per volta, per diversi giorni alla settimana , per centinaia quindi di giorni all'anno.
Se fossero così pericolosi come Lei teme, saremmo già tutti morti almeno di leucemia (^___^).
Spero in parte di averla tranquillizzata.
Tanti saluti
Ma paradossalmente, e per questo che mi permetto di intervenire, valuterei come primario il rischio derivato dalla anestesia e terapie mediche , rispetto a quello della radioattività , che è il più temuto.
Anche questo concetto (rischio radioattività) è difficile da spiegare , ma ci provo con una semplificazione.
Legga prima in cosa consista la procedura
http://www.senosalvo.com/terapia_chirurgica.htm
In pratica accade che la sostanza radioattiva inoculata vicino al tumore viene "bloccata" in sede del tumore perché ha un peso molecolare più elevato, mentre una altra sostanza radioattiva a più basso peso molecolare segue le vie linfatiche sino al linfonodo sentinella.
Dopo qualche ora noi chirurghi rimuoviamo tutto il tumore (e quindi la sostanza radioattiva "bloccata") e rimuoviamo anche il linfonodo sentinella con la sostanza radioattiva captata. Rimuovere vuol dire che entrambi i pezzi letteralmente passano, nelle mani del chirurgo.
Ora per i chirurghi che si occupano di questa patologia a tempo pieno vuol dire avere in mano questi pezzi radioattivi per almeno 4-5 pazienti per volta, per diversi giorni alla settimana , per centinaia quindi di giorni all'anno.
Se fossero così pericolosi come Lei teme, saremmo già tutti morti almeno di leucemia (^___^).
Spero in parte di averla tranquillizzata.
Tanti saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.1k visite dal 17/12/2013.
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