Nuova gravidanza dopo aborto
Gentili Dottori. Ho 40 anni e un bimbo di 4. Il 3 settembre ho avuto un aborto alla 17 settimana. Pur in assenza di altri sintomi, ad un controllo di routine non era più presente il battito del feto e mi è stato indotto il parto con l'introduzione di "candelette". In ospedale mi è stato detto che la vita del mio bambino si era interrotta circa due settimane prima. Avevo effettuato il mese precedente la villocentesi e i risultati non avevano evidenziato alcuna anomalia. In questo momento sono in attesa della cartella clinica e del referto istologico sul feto. Sentito l'ospedale, mi dicono che probabilmente saranno necessari ancora alcuni mesi. Al momento delle dimissioni mi avevano detto che avrei potuto ritentare con una nuova gravidanza dopo due cicli mestruali che mi sono regolarmente arrivati. Ho effettuato anche una visita di controllo e la mia dottoressa mi dice che è tutto a posto. A questo punto vorrei ritentare con una nuova gravidanza ma sussiste il tema della cartella clinica. Dal momento che il mio medico non è stata molto chiara, vi chiedo se sia indispensabile attendere questo documento o se nel frattempo io possa ovviare facendo degli approfondimenti medici. Non vi nego che ho una certa "fretta" vista la mia età e anche perchè mi hanno chiarito che probabilmente dall'esame sul feto potrebbe non emergere nulla. Grazie anticipatamente per il consulto che mi vorrete dare.
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Gentile Signora,
mi dispiace molto per la perdita del suo bambino, un dolore immenso, che spero nel tempo trovi pace.
Essendoci stata una perdita fetale (cioè dopo le 10 settimane di amenorrea) sono d'obbligo una serie di accertamenti, mirati sulla trombofilia, le malattie autoimmuni ed eventuali infezioni vaginali.
Questi esami vanno eseguiti sotto la supervisione di un centro specializzato in gravidanze a rischio. Infatti, se c'è una patologia sottostante, è possibile che si ripeta in una gravidanza successiva.
Per questo è bene non ascoltare chi le dice che è solo sfortuna (che non è stata fortunata mi pare ovvio), ma fare gli accertamenti previsti, prima di ritentare per una nuova gravidanza.
In modo particolare, l'esame più importante nel suo caso è l'istologia della placenta, che è la scatola nera della gravidanza, l'unico dato che ci può dire cosa è successo, se si può ripetere e che tipo di terapie fare in una nuova gravidanza.
Le consiglio inoltre di dare un'occhiata al sito www.ciaolapo.it , un'associazione che si occupa di supporto dopo la perdita di un bambino in gravidanza o dopo il parto. C'è un forum e tante iniziative utili per aiutare chi ha perso un bambino a superare questo momento difficile.
mi dispiace molto per la perdita del suo bambino, un dolore immenso, che spero nel tempo trovi pace.
Essendoci stata una perdita fetale (cioè dopo le 10 settimane di amenorrea) sono d'obbligo una serie di accertamenti, mirati sulla trombofilia, le malattie autoimmuni ed eventuali infezioni vaginali.
Questi esami vanno eseguiti sotto la supervisione di un centro specializzato in gravidanze a rischio. Infatti, se c'è una patologia sottostante, è possibile che si ripeta in una gravidanza successiva.
Per questo è bene non ascoltare chi le dice che è solo sfortuna (che non è stata fortunata mi pare ovvio), ma fare gli accertamenti previsti, prima di ritentare per una nuova gravidanza.
In modo particolare, l'esame più importante nel suo caso è l'istologia della placenta, che è la scatola nera della gravidanza, l'unico dato che ci può dire cosa è successo, se si può ripetere e che tipo di terapie fare in una nuova gravidanza.
Le consiglio inoltre di dare un'occhiata al sito www.ciaolapo.it , un'associazione che si occupa di supporto dopo la perdita di un bambino in gravidanza o dopo il parto. C'è un forum e tante iniziative utili per aiutare chi ha perso un bambino a superare questo momento difficile.
Dr.ssa Valentina Pontello
Ginecologa Fitoterapeuta Counsellor Consulente in sessualità tipica e atipica
https://linktr.ee/vvpginecologa
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 19/11/2013.
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