Pillola e coito interrotto

Buongiorno , sono una 35enne che assume la pillola da una decina di anni.
All'età di 21 ho fatto un IVG (non assumevo ancora la pillola); quel triste epilogo è stato frutto di un rapporto non voluto da me ,non starò ora a raccontare il trascorso psicologico che è comunque intuibile.
Dopo quell'episodio ho iniziato a prendere la pillola, ora Yasmine da qualche anno, anche se avevo o non avevo rapporti; chiedevo sempre al partner di utilizzare il preservativo o il coito interrotto.
Perché assumo la pillola? Inizialmente era per ridurre l'acne e poi per un fattore psicologico post IVG..
Ora da tre anni ho una relazione fissa e anche a lui ho "imposto" le stesse mie richieste, non mi fido della pillola, non mi fido del mio corpo, non voglio ricadere in quell'episodio di quando ero ventenne. Ho paura che io possa avere episodi di vomito, diarrea o di perdere il principio attivo della pillola magari per l'assunzione di un antibiotico.
Il mio compagno spesso in questi tre anni si è lamentato in quanto desidera eiaculare dentro di me ma io non voglio; velatamente dice che un rapporto così non è normale e così facendo io rischio di perderlo.
Capisco lui ma capisco anche me, perché dovrei forzarmi a fare una cosa per la quale mi farebbe vivere nel terrore?
Cerco aiuto, non so se ho fatto male a scrivere qui piuttosto che al settore di psicologia.
Già ho parlato con il mio medico di base e con i ginecologi quando annualmente faccio prevenzione, ma non basta mai.
Scusate se ho scritto troppo ma non so affrontare il mio problema che per me, di per se' non è "un problema", ma per il mio lui si.
Grazie
Buona giornata
[#1]
Dr. Nicola Blasi Ginecologo 43.5k 1.4k 192
Partirei da un presupposto che la pillola assunta in modo corretto le dà una garanzia di successo contraccettivo altissima.
In caso di vomito o diarrea si può sempre intervenire assumendo un altra pillola.
In caso di antibioticoterapia si prendono ulteriori precauzioni contraccettive .
Se incosciamente rifiuta il rapporto con il suo attuale compagno , una valutazione si potrà fare consultando una collega psicologa/psicologo.
SALUTI

dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.

BARI

[#2]
Utente
Utente
Grazie Dott. Blasi, la Sua risposta tecnica devo solo farla accettare dalla mia mente perché è una risposta oggettiva, scientifica ..
Per l'ultima parte della Sua frase provo a ripropormi ad un/a psicologo/a
Grazie ancora è buon lavoro