Anni e sono affetta da endometriosi
Buongiorno, sono Francesca, ho 35 anni e sono affetta da endometriosi.
La diagnosi risale al 2009 quando sono stata sottoposta ad intervento in LPS di asportazione di cisti endometriosiche a carico di entrambe le ovaie. Fortunatamente sono riuscita ad avere due gravidanze partorendo ad agosto 2010 e a marzo 2012.
In seguito alla seconda gravidanza e all'allatamento del bambino, il ciclo mestruale e' tornato da giugno 2013. Premetto che in passato, prima dell'operazione in LPS, non ho mai avuto cicli particolarmente dolorosi, ma ora avverto dolori pelvici in particolare nei giorni che precedono l’ovulazione e poi in quelli che precedono l’arrivo del ciclo.
La settimana scorsa, durante un controllo ginecologico, con ecografia tv il medico ha riscontrato sull'endometrio piccoli focolai riconducibili ad un riacerbarsi della patologia. Poiche' ho familiarita' diretta per carcinoma mammario, il mio ginecologo non mi ha consigliato una terapia progestinica orale, ma mi ha prospettato due alternative: la prima prevede l'inserimento in utero del dispositivo Mirena, la seconda e' una via chirurgica di ablazione endometriale. Mi ha richiesto un controllo ecografico mammario per verificare che non ci siano state modificazioni significative nella struttura del mio seno rispetto all'ultima ecografia eseguita a settembre 2011 (il referto riportava una struttura prevalente a carattere fibroghiandolare con presenza di aree di cospicua componente fibrotica). Mi ha detto che questo controllo e' indispensabile prima dell'inserimento del dispositivo Mirena, in quanto, sebbene il progestinico rilasciato abbia azione prevalentemente locale non si puo' escludere un'azione anche sistemica. Nel caso l'ecografia rivelasse una minima evoluzione nella struttura del seno, il ginecologo mi consiglerebbe la via chirurgica.
Le domande che vorrei rivolgervi sono:
- quale delle due soluzioni potrebbe essere piu' adeguata al mio caso, considerando la componenete di dolori pelvici?
- nel caso l'ecografia al seno mostrasse che non ci sono evoluzioni, posso considerare il dispositivo Mirena sicuro vista la mia familiarita' per carcinoma mammario? Con quale frequenza dovrei eseguire controlli ecografici al seno in seguito all'inserimento di Mirena?
Ringraziando anticipatamente porgo i miei saluti
Francesca
La diagnosi risale al 2009 quando sono stata sottoposta ad intervento in LPS di asportazione di cisti endometriosiche a carico di entrambe le ovaie. Fortunatamente sono riuscita ad avere due gravidanze partorendo ad agosto 2010 e a marzo 2012.
In seguito alla seconda gravidanza e all'allatamento del bambino, il ciclo mestruale e' tornato da giugno 2013. Premetto che in passato, prima dell'operazione in LPS, non ho mai avuto cicli particolarmente dolorosi, ma ora avverto dolori pelvici in particolare nei giorni che precedono l’ovulazione e poi in quelli che precedono l’arrivo del ciclo.
La settimana scorsa, durante un controllo ginecologico, con ecografia tv il medico ha riscontrato sull'endometrio piccoli focolai riconducibili ad un riacerbarsi della patologia. Poiche' ho familiarita' diretta per carcinoma mammario, il mio ginecologo non mi ha consigliato una terapia progestinica orale, ma mi ha prospettato due alternative: la prima prevede l'inserimento in utero del dispositivo Mirena, la seconda e' una via chirurgica di ablazione endometriale. Mi ha richiesto un controllo ecografico mammario per verificare che non ci siano state modificazioni significative nella struttura del mio seno rispetto all'ultima ecografia eseguita a settembre 2011 (il referto riportava una struttura prevalente a carattere fibroghiandolare con presenza di aree di cospicua componente fibrotica). Mi ha detto che questo controllo e' indispensabile prima dell'inserimento del dispositivo Mirena, in quanto, sebbene il progestinico rilasciato abbia azione prevalentemente locale non si puo' escludere un'azione anche sistemica. Nel caso l'ecografia rivelasse una minima evoluzione nella struttura del seno, il ginecologo mi consiglerebbe la via chirurgica.
Le domande che vorrei rivolgervi sono:
- quale delle due soluzioni potrebbe essere piu' adeguata al mio caso, considerando la componenete di dolori pelvici?
- nel caso l'ecografia al seno mostrasse che non ci sono evoluzioni, posso considerare il dispositivo Mirena sicuro vista la mia familiarita' per carcinoma mammario? Con quale frequenza dovrei eseguire controlli ecografici al seno in seguito all'inserimento di Mirena?
Ringraziando anticipatamente porgo i miei saluti
Francesca
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Gentile Signora,
potrebbe per favore precisare "la familiarità diretta per carcinoma della mammella"? Quanti parenti di primo grado risultano affetti?
potrebbe per favore precisare "la familiarità diretta per carcinoma della mammella"? Quanti parenti di primo grado risultano affetti?
Dr.ssa Valentina Pontello
Ginecologa Fitoterapeuta Counsellor Consulente in sessualità tipica e atipica
https://linktr.ee/vvpginecologa
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Prima di escludere l'uso di contraccettivi o di qualsiasi terapia ormonale (che è la terapia principale contro l'endometriosi) valuterei l'ipotesi di sottopormi a consulenza genetica (eventuale ricerca delle mutazioni BRCA1 e 2).
La Mirena è controindicata in chi ha avuto il tumore, ma non in chi è a rischio, proprio per i livelli bassissimi nel sangue di ormone.
Escluderei l'ablazione endometriale, in quanto lei è molto giovane.
La Mirena è controindicata in chi ha avuto il tumore, ma non in chi è a rischio, proprio per i livelli bassissimi nel sangue di ormone.
Escluderei l'ablazione endometriale, in quanto lei è molto giovane.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.2k visite dal 02/10/2013.
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