Probabile vaginite + candida: cura con antibiotici
Buongiorno,
dopo visita ginecologica della settimana scorsa, a seguito di cistiti che continuano da aprile, ma negative ad urocoltura, mi è stato prescritto Cleocin ovuli e a mio marito Flagyl compresse (1cp ogni 8 ore per 6 gg ).
Non è stato effettuato tampone vaginale.
Poiché la Dott.ssa ha sospettato una leggera candidosi + infezione batterica vaginale, come possibili cause della cistite, mi chiedevo se il Cleocin non potesse aumentare la candidosi (leggo sul bugiardino che è uno dei maggiori effetti collaterali).
Ho finito la terapia venerdì scorso, ma oggi mi è arrivato il ciclo, quindi non riesco a valutarne gli effetti.
Inoltre vorrei sapere se Flagyl e Cleocin agiscono sugli stessi batteri, perché a me il Flagyl non è stato prescritto (ho letto che uno è indicato per trichomonas e l'altro per vaginosi batterica ).
Non ho sintomi da gardnerella.
Inoltre vorrei specificare che ho un intestino molto sensibile (colon irritabile e varie intolleranze) e che tollero male la penicillina e il Bactrim (mi hanno causato rispettivamente lunga dissenteria e reazione allergica ).
In passato ho sofferto molto di cistiti (batteriche e non) associate a candidosi e ureaplasma urealiticum, scaturiti da disbiosi intestinale, risolti però da qualche anno (2006 ).
Sono soggetta a calcoli renali, ultima colica 2 anni fa.
Sia io che mio marito siamo molto attenti all'igiene.
Possono esserci stati fattori di stress quali il mio trasferimento in un'altra regione, il nostro matrimonio due mesi fa, un calo di lavoro nel mio settore e una dieta dimagrante bilanciatissima durante la quale ho perso 14 chili e ho curato alcune intolleranze (seguita da nutrizionista e per la verità non mi ha causato nessuno stress psicologico, anche se il cambiamento fisico è stato abbastanza evidente ).
Grazie mille per l'aiuto.
dopo visita ginecologica della settimana scorsa, a seguito di cistiti che continuano da aprile, ma negative ad urocoltura, mi è stato prescritto Cleocin ovuli e a mio marito Flagyl compresse (1cp ogni 8 ore per 6 gg ).
Non è stato effettuato tampone vaginale.
Poiché la Dott.ssa ha sospettato una leggera candidosi + infezione batterica vaginale, come possibili cause della cistite, mi chiedevo se il Cleocin non potesse aumentare la candidosi (leggo sul bugiardino che è uno dei maggiori effetti collaterali).
Ho finito la terapia venerdì scorso, ma oggi mi è arrivato il ciclo, quindi non riesco a valutarne gli effetti.
Inoltre vorrei sapere se Flagyl e Cleocin agiscono sugli stessi batteri, perché a me il Flagyl non è stato prescritto (ho letto che uno è indicato per trichomonas e l'altro per vaginosi batterica ).
Non ho sintomi da gardnerella.
Inoltre vorrei specificare che ho un intestino molto sensibile (colon irritabile e varie intolleranze) e che tollero male la penicillina e il Bactrim (mi hanno causato rispettivamente lunga dissenteria e reazione allergica ).
In passato ho sofferto molto di cistiti (batteriche e non) associate a candidosi e ureaplasma urealiticum, scaturiti da disbiosi intestinale, risolti però da qualche anno (2006 ).
Sono soggetta a calcoli renali, ultima colica 2 anni fa.
Sia io che mio marito siamo molto attenti all'igiene.
Possono esserci stati fattori di stress quali il mio trasferimento in un'altra regione, il nostro matrimonio due mesi fa, un calo di lavoro nel mio settore e una dieta dimagrante bilanciatissima durante la quale ho perso 14 chili e ho curato alcune intolleranze (seguita da nutrizionista e per la verità non mi ha causato nessuno stress psicologico, anche se il cambiamento fisico è stato abbastanza evidente ).
Grazie mille per l'aiuto.
[#1]
Voglio farle presente che per me è molto difficile interpretare il "razionale " della terapia prescritta dalla Collega.
E' evidente che le ha prescritto una terapia per VAGINOSI batterica e/o trichomonas senza una diagnosi colturale o con esame a fresco, partendo da una sintomatologia da infezioni delle vie urinarie.
Io valuterei la situazione dell'ambiente vaginale determinando il l pH ed eseguendo un esame batteriologico a fresco del secreto vaginale.
SALUTI
E' evidente che le ha prescritto una terapia per VAGINOSI batterica e/o trichomonas senza una diagnosi colturale o con esame a fresco, partendo da una sintomatologia da infezioni delle vie urinarie.
Io valuterei la situazione dell'ambiente vaginale determinando il l pH ed eseguendo un esame batteriologico a fresco del secreto vaginale.
SALUTI
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
[#2]
Utente
Egregio Dott. Blasi,
La ringrazio molto per la risposta tempestiva.
Le confesso che durante la visita ho chiesto un paio di volte alla Dottoressa, se non fosse il caso di eseguire un tampone, prima della cura, ma mi disse che lo faremo nel caso in cui i sintomi attuali non dovessero scomparire entro una ventina di giorni.
Era la prima volta che andavo in visita dalla Dottoressa, perché mi sono trasferita da un anno e non ho più la possibilità di recarmi dai medici che mi hanno sempre seguita, a causa delle distanze.
Mi sono fidata perché non sono medico e non posso sapere come si valuta una patologia, anche se il mio medico di base mi ha sempre detto che prima di iniziare una cura, bisogna verificare con certezza di che patologia si tratta (e mi sembra un discorso logico).
Con questo non voglio dire che non mi fido della Dottoressa, tra l'altro molto cortese, ma onestamente avrei preferito verificare con certezza di cosa si trattava, anche visti i miei trascorsi negativi con gli antibiotici e con le candidosi recidive.
Non vorrei però risultare offensiva nel richiedere con insistenza alla Dottoressa di fare un esame che lei non ritiene di dover farmi fare...
Ora ho il ciclo (iniziato ieri), quando sarà possibile eseguire il tampone?
Anche mio marito dovrebbe eseguire qualche test?
Grazie mille, cordiali saluti.
La ringrazio molto per la risposta tempestiva.
Le confesso che durante la visita ho chiesto un paio di volte alla Dottoressa, se non fosse il caso di eseguire un tampone, prima della cura, ma mi disse che lo faremo nel caso in cui i sintomi attuali non dovessero scomparire entro una ventina di giorni.
Era la prima volta che andavo in visita dalla Dottoressa, perché mi sono trasferita da un anno e non ho più la possibilità di recarmi dai medici che mi hanno sempre seguita, a causa delle distanze.
Mi sono fidata perché non sono medico e non posso sapere come si valuta una patologia, anche se il mio medico di base mi ha sempre detto che prima di iniziare una cura, bisogna verificare con certezza di che patologia si tratta (e mi sembra un discorso logico).
Con questo non voglio dire che non mi fido della Dottoressa, tra l'altro molto cortese, ma onestamente avrei preferito verificare con certezza di cosa si trattava, anche visti i miei trascorsi negativi con gli antibiotici e con le candidosi recidive.
Non vorrei però risultare offensiva nel richiedere con insistenza alla Dottoressa di fare un esame che lei non ritiene di dover farmi fare...
Ora ho il ciclo (iniziato ieri), quando sarà possibile eseguire il tampone?
Anche mio marito dovrebbe eseguire qualche test?
Grazie mille, cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.2k visite dal 03/09/2013.
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