Pillola anticoncezionale e rischio trombosi (cura alternativa tranex?)
Gentilissimo dottore,
Le vorrei esporre la mia situazione clinica. Sin dal primo ciclo ho sofferto di dismenorrea e menorragia e col passare degli anni la situazione non è cambiata. Quindi sono stata in cura da una ginecologa che mi ha prescritto le varie analisi ormonali e dopo i risultati mi ha prescritto la pillola anticoncezionale Yaz (che ho preso per un anno e mezzo). La dottoressa in questione però non ha preso in considerazione un valore anomalo delle analisi: sono portatrice infatti di una mutazione del fattore secondo o prototrombina (eterozigote), ma nonostante ciò mi ha prescritto una pillola di prima generazione che porta a un maggior rischio di trombosi.
Ho deciso di fare una pausa dalla pillola e di chiedere consulenza a esperti nel campo della coagulazione e della trombosi: la dottoressa mi ha detto che avrei potuto prendere in caso di estrema necessità una pillola di 2° generazione, ma di evitare perchè comunque andrebbe a incrementare il rischio trombosi che già di per sè c'è, vista il fattore II.
Vorrei pertanto chiederLe se esiste una cura sostitutiva: ho provato col magnesio, ma con scarsissimi risultati quindi ho deciso di sopperire ai dolori con un antidolorifico (Enantyum), persiste però il problema del flusso abbondante (l'ematologa ha proposto il Tranex). Come mi converrebbe agire? Lei mi consiglia comunque di prendere una pillola anticoncezionale di seconda generazione oppure di agire in altro modo?
La ringrazio in anticipo per la sua disponibilità
Cordiali saluti
Le vorrei esporre la mia situazione clinica. Sin dal primo ciclo ho sofferto di dismenorrea e menorragia e col passare degli anni la situazione non è cambiata. Quindi sono stata in cura da una ginecologa che mi ha prescritto le varie analisi ormonali e dopo i risultati mi ha prescritto la pillola anticoncezionale Yaz (che ho preso per un anno e mezzo). La dottoressa in questione però non ha preso in considerazione un valore anomalo delle analisi: sono portatrice infatti di una mutazione del fattore secondo o prototrombina (eterozigote), ma nonostante ciò mi ha prescritto una pillola di prima generazione che porta a un maggior rischio di trombosi.
Ho deciso di fare una pausa dalla pillola e di chiedere consulenza a esperti nel campo della coagulazione e della trombosi: la dottoressa mi ha detto che avrei potuto prendere in caso di estrema necessità una pillola di 2° generazione, ma di evitare perchè comunque andrebbe a incrementare il rischio trombosi che già di per sè c'è, vista il fattore II.
Vorrei pertanto chiederLe se esiste una cura sostitutiva: ho provato col magnesio, ma con scarsissimi risultati quindi ho deciso di sopperire ai dolori con un antidolorifico (Enantyum), persiste però il problema del flusso abbondante (l'ematologa ha proposto il Tranex). Come mi converrebbe agire? Lei mi consiglia comunque di prendere una pillola anticoncezionale di seconda generazione oppure di agire in altro modo?
La ringrazio in anticipo per la sua disponibilità
Cordiali saluti
[#1]
Per sua informazione l'aumento significativo del rischio di tromboembolie è determinato da alterazioni genetiche di uno o più fattori della coagulazione.
La più comune è la mutazione del fattore V di Leyden , che si riscontra nel 40-50 % dei casi di tromboembolia, in ordine di incidenza dalla mutazione del gene della PROTROMBINA (mutazione GA20210) , deficit di proteina S, di proteina C e di antitrombina III .
Nelle eterozigosi (come nel suo caso) della protrombina il rischio tromboembolico è aumentato di circa 2,8 volte rispetto alla popolazione generale sana; l'assunzione dei contraccettivi estroprogestinici aumenta di circa 10 volte questo rischio..
L'alternativa è la MINIPILLOLA contraccettivo ormonale contenente solo progestinici (senza estrogeni!) che non interferiscono con il sistema della coagulazione.
Saluti
La più comune è la mutazione del fattore V di Leyden , che si riscontra nel 40-50 % dei casi di tromboembolia, in ordine di incidenza dalla mutazione del gene della PROTROMBINA (mutazione GA20210) , deficit di proteina S, di proteina C e di antitrombina III .
Nelle eterozigosi (come nel suo caso) della protrombina il rischio tromboembolico è aumentato di circa 2,8 volte rispetto alla popolazione generale sana; l'assunzione dei contraccettivi estroprogestinici aumenta di circa 10 volte questo rischio..
L'alternativa è la MINIPILLOLA contraccettivo ormonale contenente solo progestinici (senza estrogeni!) che non interferiscono con il sistema della coagulazione.
Saluti
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
[#2]
Utente
La ringrazio per la tempestività e per la sua risposta, ma se dovessi decidere di non voler assumere la minipillola, proprio per evitare di accentuare il rischio di trombosi, ci sarebbe una cura sostitutiva? Potrei trarre beneficio assumendo un antidolorifico associato al Tranex per la menorragia? E se sì, in quali quantità?
La ringrazio nuovamente
La ringrazio nuovamente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 16.6k visite dal 02/05/2013.
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