Candida o altro?

Gentili dottori,

la mia ragazza (27 anni) ha sofferto per parecchi mesi di candida (diagnosticata da due diversi ginecologi); inizialmente, su prescrizione del primo ginecologo, ha seguito una terapia a base di ovuli vaginali ad uso topico e di Diflucan per via orale. La situazione è andata lentamente migliorando fino a quando (probabilmente anche a causa di un rapporto non protetto che ha innescato il cosiddetto effetto "ping pong") la sintomatologia (prurito, bruciori, secchezza, perdite bianche) si è nuovamente manifestata. Il ripresentarsi dei disturbi ci ha indotti a consultare un altro ginecologo che, dopo aver confermato la presenza della candida, ha indicato una nuova terapia suddivisa in più step; in particolare, è stata individuata una prima settimana di cura atta a debellare l'infezione (basata essenzialmente sull'assunzione di altri ovuli vaginali e di pastiglie di Sporanox) e una seconda settimana "riequilibrante" (basata sulla sola assunzione di pastiglie di Sporanox). A complemento di tutto ciò è stato consigliato l'utilizzo di un particolare detergente intimo (di cui non ricordo il nome). Inoltre, il ginecologo ha consigliato la ripresa della terapia in due tempi, a 2 e a 4 settimane di distanza rispettivamente (per ora la mia ragazza si è fermata alle prime due settimane descritte in precedenza). I miglioramenti si sono avuti ma, a valle di un rapporto protetto, sono ritornati i sintomi; in particolare, la mia ragazza ha avvertito un forte bruciore durante il rapporto stesso che ci ha costretti ad interromperlo. Scoraggiati ma allo stesso tempo decisi ad andare fino in fondo, abbiamo deciso di optare per il tampone vaginale che è risultato NEGATIVO. Pertanto nasce spontanea una domanda: perchè la mia ragazza, dopo aver portato a compimento ben 2 terapie e dopo aver appurato l'assenza dell'infenzione, continua ad avere disturbi? Potrebbe trattarsi di altro, magari di una semplice infiammazione che va curata con l'ausilio di un'altra tipologia di farmaci? Una sintomatologia del genere potrebbe essere generata da disturbi di diversa natura (tipo urinari)?
Faccio notare che i fastidi, pur essendo presenti anche in condizioni di normalità, si amplificano significativamente durante i rapporti.

Grazie anticipatamente.
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Dr.ssa Vincenza De Falco Ginecologo 2.5k 68
Ha fatto anche un pap test, una colposcopia?

Ha usato fermenti lattici per via orale e vaginale? Usa abitualmente biancheria intima in cotone bianco? Ha problemi di stipsi o colon irritabile?

Dott.ssa Vincenza De Falco, Ginecologa, Roma
www.menopausaserena.org

[#2]
Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Intanto la ringrazio per la risposta.

Non ha eseguito nè pap test nè colposcopia; ha utilizzato fermenti lattici intravaginali ma non per via orale. Tende ad utilizzare abitualmente biancheria intima in cotone bianco e non presenta nessuno dei problemi intestinali menzionati.
[#3]
Dr.ssa Vincenza De Falco Ginecologo 2.5k 68
Dunque, se non ha fatto un pap test, sarebbe opportuno farlo per evidenziare eventuali anomalie cellulari possibilmente correlate al virus HPV, e in base ai risultati, oltre ai dati rilevati durante la visita ginecologica, si deciderà se è opportuno effettuare anche una colposcopia, un HPV Dna test, o altro.

Le consiglio di leggere questo articolo per ulteriori approfondimenti e suggerimenti riguardo le cose da fare in caso di prurito, bruciori e perdite vaginali:

https://www.medicitalia.it/minforma/ginecologia-e-ostetricia/646-prurito-bruciore-e-perdite-vaginali-consigli-pratici.html

Una volta escluse tutte le eventuali patologie che potrebbero concorrere a favorire l'insorgenza di questi sintomi comprese eventuali allergie o intolleranze (per esempio verso detersivi con si lava la biancheria intima, salvaslip o assorbenti, ecc.), si dovrebbe escludere una possibile vestibolodinia o vulvodinia.

Legga quest'altro mio articolo per capire di che cosa si tratta, come si fa la diagnosi e le possibili cure:

https://www.medicitalia.it/minforma/ginecologia-e-ostetricia/908-bruciore-dolore-vaginale-e-rapporti-dolorosi-i-sintomi-della-vulvodinia.html

Un cordiale saluto
[#4]
Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Gentile Dr. De Falco,

la diagnosi di candida era totalmente sbagliata a quanto pare; la mia ragazza ha effettuato un tampone cervicale dal quale è risultata la presenza di un'infenzione provocata dal batterio Ureaplasma urealiticum (>10.000).
Dall'antibiogramma risulta che gli antibiotici ai quali il batterio e' sensibile sono i seguenti (tutti con due segni "+"):

- Doxiciclina
- Josamicina
- Roxithromacina
- Pristinamicina
- Azitromicina

Il medico curante le ha prescritto una terapia a base di Zitromax 3cpr Riv 500mg (1 capsula al giorno per 3 giorni).
Dalla fine della terapia sono trascorsi tre giorni ma i sintomi sembrano non essersi alleviati; la mia ragazza avverte ancora bruciore, gonfiore ed è soggetta a frequenti ed abbondanti perdite bianche.
Inoltre, sempre su consiglio del medico curante, sta effettuando quotidianamente dei lavaggi con una soluzione a base di betadine.

Oltre ad un commento di carattere generale, alla luce del suddetto quadro clinico, avrei delle questioni da porre:

- E' normale che l'antibiotico non sia ancora entrato in azione? Se si, quanti altri giorni devono passare prima che la situazione sintomatica migliori?
- I lavaggi di betadine potrebbero provocare irritazione e/o gonfiore anzichè produrre un'azione benefica?
- La mia ragazza ha notato che le ultime perdite sono particolarmente abbondanti rispetto a quelle che ha avuto in precedenza: è possibile che queste perdite contengano batteri morti?
- il fatto che sull'antibiogramma sia segnalato un numero di colonie maggiore di 10.000 vuol dire esclusivamente che si è in presenza di infezione? Mi spiego meglio: è possibile quantificare il numero di colonie effettivamente presenti? Le chiedo questo perchè su internet ho letto svariati numeri (50.000...addirittura >100.000!!)

La ringrazio vivamente e porgo cordiali saluti.

P.S. Sono ben accetti commenti anche da parte di altri professionisti naturalmente.