Adenocarcinoma endometrioide 1b
Mia moglie, 49 anni, è stata operata per un adenocarcinoma endometroide. L'esame istologico del materiale prelevato prima dell'intervento (mediante resectomia isteroscopica) aveva rilevato la presenza di un adenocarcinoma endometrioide intramucoso, grado G1, senza infiltrazioni al miometrio. E 'stato quindi eseguito intervento in laparoscopia per effettuare isterectomia totale con tempo vaginale, annessiectomia bilaterale e linfectomia di 4 linfonodi iliaci esterni, per i quali la RMN aveva evidenziato un ingrossamento.
L'esame intraoperatorio dei frammenti linfonodali e tessuto adiposo non ha rilevato proliferazioni neoplastiche.
L'analisi istologica del pezzo operatorio riporta la seguente diagnosi:
ADENOCARCINOMA ENDOMETRIOIDE NOS
grado istologico: ben differenziato G1
invasione del miometrio: profondità di invasione 3 mm su uno spessore del miometrio 15 mm (presente sul 10% della superficie dell’utero),
stato dei margini: non interessato dal carcinoma invasivo
invasione linfatica (piccoli vasi): assente
invasione venosa (grossi vasi): assente
alterazioni patologiche associate: iperplasia atipica
stadiazione: p T1b N0 Mx G1 L0 L0 R0 stadio 1b Figo
Considerato che il tumore è infiltrato per 3 mm, sarebbe stata opportuna una linfectomia sistematica estesa ad un maggior n. di linfonodi (anzichè a parte di quelli evidenziati da RMN) ?
Inoltre vi chiedo se sussiste una sostanziale diversità di rischio recidive, tra infiltrazione assente (come diagnosticato in origine) ed infiltrazione sino a profondita di circa il 20% dello spessore del miometrio ?
Chiedo vs parere sulla prognosi e sulla necessità di effettuare terapie o ulteriori esami.
L'esame intraoperatorio dei frammenti linfonodali e tessuto adiposo non ha rilevato proliferazioni neoplastiche.
L'analisi istologica del pezzo operatorio riporta la seguente diagnosi:
ADENOCARCINOMA ENDOMETRIOIDE NOS
grado istologico: ben differenziato G1
invasione del miometrio: profondità di invasione 3 mm su uno spessore del miometrio 15 mm (presente sul 10% della superficie dell’utero),
stato dei margini: non interessato dal carcinoma invasivo
invasione linfatica (piccoli vasi): assente
invasione venosa (grossi vasi): assente
alterazioni patologiche associate: iperplasia atipica
stadiazione: p T1b N0 Mx G1 L0 L0 R0 stadio 1b Figo
Considerato che il tumore è infiltrato per 3 mm, sarebbe stata opportuna una linfectomia sistematica estesa ad un maggior n. di linfonodi (anzichè a parte di quelli evidenziati da RMN) ?
Inoltre vi chiedo se sussiste una sostanziale diversità di rischio recidive, tra infiltrazione assente (come diagnosticato in origine) ed infiltrazione sino a profondita di circa il 20% dello spessore del miometrio ?
Chiedo vs parere sulla prognosi e sulla necessità di effettuare terapie o ulteriori esami.
[#1]
Nella descrizione istologica, l'anatomo-patologo è stato molto chiaro e preciso riportando :" invasione del miometrio:profondità di invasione di 3 mm su uno spessore del miometrio di 15 mm " ciò significa meno della metà dello spessore,quindi assenza di interessamento del "perimetrio" (peritoneo che riveste il corpo uterino) e quindi nessuna possibilità di invasione peritoneale(questa profondità interessa soltanto il 10% della superficie uterina il restante 90% è esente da infiltrazione).
Quindi l'atteggiamento terapeutico è stato corretto.
Saluti
Quindi l'atteggiamento terapeutico è stato corretto.
Saluti
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
[#2]
Utente
RingraziandoLa per la sua risposta, vorrei un suo parere sulla necessità di cure adiuvanti.
Il medico del centro oncologico che ha in cura mia moglie, non ritiene necessaria alcuna terapia (radio o chemio) ed ha suggerito di effettuare dei controlli periodici (tac,marcatori sangue pap test).
Grazie
Il medico del centro oncologico che ha in cura mia moglie, non ritiene necessaria alcuna terapia (radio o chemio) ed ha suggerito di effettuare dei controlli periodici (tac,marcatori sangue pap test).
Grazie
[#4]
Utente
Buonasera Dott. Blasi, Le sarei grato se potesse darmi un ulteriore parere circa l'esito di una TAC con mezzo di contrasto effettuata durante 1^ visita di follow-up di cui riporto referto:
"a carico del parenchima polmonare si evidenziano due immagini micronodulari a margini netti localizzati in entrambi gli apici; immagine pseudo-nodulare è apprezzabile in sede basale posteriore dx, centrata da bronchiolo, da rivalutare a distanza.
No adenopatie ilo-mediastiniche.
Si segnalano multipli elementi linfonodali a carico di entrambe le stazioni ascellari con diametro in asse corto di 9 mm.
Cavità pleuriche libere da versamento.
Non si documentano alterazioni tomodensitometriche a carico del fegato della milza del pancreas, dei surreni e dei reni.
Esiti di isteroannessectomia: non sgli di recidiva locoregionale.
Multipli linfonodi sono visibili alle stazioni illiache esterne, otturatorie interne (10 mm in asse corto alla iliaca dx).
No versamenti liberi intraperitoneali."
L'Oncologo che segue mia moglie, ritiene che le le immagini rilevate ai polmoni siano riconducibili ad una bronchite trascurata (in effetti mia moglie circa 30 gg prima dell'esame ha avuto una forte tosse); ha quindi proposto di ripetere l'esame tra due mesi e confrontare i risultati.
Preciso che le stazioni illiache esterne erano state oggetto di 4 campionamenti intraoperatori con esito negativo.
Io sono piuttosto preoccupato perchè ho iniziato a pensare al rischio di metastasi del tumore operato a Novembre
Lei cosa ne pensa?
La ringrazio
"a carico del parenchima polmonare si evidenziano due immagini micronodulari a margini netti localizzati in entrambi gli apici; immagine pseudo-nodulare è apprezzabile in sede basale posteriore dx, centrata da bronchiolo, da rivalutare a distanza.
No adenopatie ilo-mediastiniche.
Si segnalano multipli elementi linfonodali a carico di entrambe le stazioni ascellari con diametro in asse corto di 9 mm.
Cavità pleuriche libere da versamento.
Non si documentano alterazioni tomodensitometriche a carico del fegato della milza del pancreas, dei surreni e dei reni.
Esiti di isteroannessectomia: non sgli di recidiva locoregionale.
Multipli linfonodi sono visibili alle stazioni illiache esterne, otturatorie interne (10 mm in asse corto alla iliaca dx).
No versamenti liberi intraperitoneali."
L'Oncologo che segue mia moglie, ritiene che le le immagini rilevate ai polmoni siano riconducibili ad una bronchite trascurata (in effetti mia moglie circa 30 gg prima dell'esame ha avuto una forte tosse); ha quindi proposto di ripetere l'esame tra due mesi e confrontare i risultati.
Preciso che le stazioni illiache esterne erano state oggetto di 4 campionamenti intraoperatori con esito negativo.
Io sono piuttosto preoccupato perchè ho iniziato a pensare al rischio di metastasi del tumore operato a Novembre
Lei cosa ne pensa?
La ringrazio
[#6]
Utente
Buongiorno Dott. Blasi, vista la sua cordialità avrei deciso di ricontattarla per avere, se possibile, un suo parere relativamente agli ulteriori accertamenti fatti da mia moglie.
Mia moglie è stata operata a Novembre dello scorso anno per un Adenocarcinoma Endometrioide G1,che aveva infiltrato il miometrio su una superficie di circa il 10% della cavità uterina con un infiltrazione max di 3 mm (20%) a fronte di uno spessore complessivo del miometrio di 15 mm;
stadio: T1a (Figo 2009) N0 Mx G1 L0 L0 R0.
L'oncologo, sulla base del referto istologico post intervento, non ha ritenuto necessaria alcuna terapia adiuvante, ed ha prescritto delle analisi del sangue (per verificare i valori di CA 19-9 e CA 125) e n. 2 tac di controllo. Nella prima tac, effettuata a Febbraio (di cui le avevo già parlato), erano state rilevate delle formazioni micronodulari ai polmoni inoltre era stato segnalato l'ingrossamento dei linfonodi ascellari e illiaci ed otturatori. A maggio è stata effettuata una seconda tac, confrontata con la precedente, di cui riporto referto:
"a livello toracico non si apprezzano sostanziali modificazioni dei reperti segnalati; in particolare immodificate le due immagini micronodulari a margini netti localizzati in entrambi gli apici come purel'immagine pseudo non noduare segnalata a livello basale posteriore destra.
No linfo Patie ilomediastiniche. Persistono bilateralmente in sede ascellare elementi linfonodali al di sotto del volume critico.
A livello addominale egualmente non si apprezzano modificazioni dei reperti segnalati fatta eccezione per la riduzione volumetrica delle linfo patie segnalate a livello delle stazioni illiache esterne ed otturatoria interna. Esiti di istero-annessectomia senza evidenti segni di recidiva locoregionale."
Considerato l'esito del referto, l'ongologo che la segue, avrebbe ricondotto le immagini polmonari a vecchie patologie (infezioni o effetti dell'artrite reumatoide di cui soffre mia moglie).
Durante una visita di controllo effettuata ieri, il ginecologo che l'ha operato ha riscontrato due piccole formazioni reattive sul fondo della vagina (non emerse con tac di maggio), che provocano dolore; secondo il medico dovrebbe trattarsi di polipi (che talvolta si formano dopo un intervento/il parto); io invece sono preoccupato, pensando ad un eventuale recidiva sulla vagina del tumore all'endometrio.
Il medico avrebbe proposto la resezione ambulatoriale delle due formazioni e relativo esame istologico (per domani).
Chiedo un suo parere in merito.
Inoltre Le chiedo se forse sia il caso di effettuare solo il pap-test (previsto dall'oncologo), prelevando del materiale in zona circostante le due formazioni, ed eventualmente ,se il risultato istologico ne desse motivo, effettuare l'asportazione delle due formazioni presso un centro di riferimento oncologico (e non presso semplice reparto di ginecologia) e sottoporsi a necessarie terapie.
La ringrazio
Mia moglie è stata operata a Novembre dello scorso anno per un Adenocarcinoma Endometrioide G1,che aveva infiltrato il miometrio su una superficie di circa il 10% della cavità uterina con un infiltrazione max di 3 mm (20%) a fronte di uno spessore complessivo del miometrio di 15 mm;
stadio: T1a (Figo 2009) N0 Mx G1 L0 L0 R0.
L'oncologo, sulla base del referto istologico post intervento, non ha ritenuto necessaria alcuna terapia adiuvante, ed ha prescritto delle analisi del sangue (per verificare i valori di CA 19-9 e CA 125) e n. 2 tac di controllo. Nella prima tac, effettuata a Febbraio (di cui le avevo già parlato), erano state rilevate delle formazioni micronodulari ai polmoni inoltre era stato segnalato l'ingrossamento dei linfonodi ascellari e illiaci ed otturatori. A maggio è stata effettuata una seconda tac, confrontata con la precedente, di cui riporto referto:
"a livello toracico non si apprezzano sostanziali modificazioni dei reperti segnalati; in particolare immodificate le due immagini micronodulari a margini netti localizzati in entrambi gli apici come purel'immagine pseudo non noduare segnalata a livello basale posteriore destra.
No linfo Patie ilomediastiniche. Persistono bilateralmente in sede ascellare elementi linfonodali al di sotto del volume critico.
A livello addominale egualmente non si apprezzano modificazioni dei reperti segnalati fatta eccezione per la riduzione volumetrica delle linfo patie segnalate a livello delle stazioni illiache esterne ed otturatoria interna. Esiti di istero-annessectomia senza evidenti segni di recidiva locoregionale."
Considerato l'esito del referto, l'ongologo che la segue, avrebbe ricondotto le immagini polmonari a vecchie patologie (infezioni o effetti dell'artrite reumatoide di cui soffre mia moglie).
Durante una visita di controllo effettuata ieri, il ginecologo che l'ha operato ha riscontrato due piccole formazioni reattive sul fondo della vagina (non emerse con tac di maggio), che provocano dolore; secondo il medico dovrebbe trattarsi di polipi (che talvolta si formano dopo un intervento/il parto); io invece sono preoccupato, pensando ad un eventuale recidiva sulla vagina del tumore all'endometrio.
Il medico avrebbe proposto la resezione ambulatoriale delle due formazioni e relativo esame istologico (per domani).
Chiedo un suo parere in merito.
Inoltre Le chiedo se forse sia il caso di effettuare solo il pap-test (previsto dall'oncologo), prelevando del materiale in zona circostante le due formazioni, ed eventualmente ,se il risultato istologico ne desse motivo, effettuare l'asportazione delle due formazioni presso un centro di riferimento oncologico (e non presso semplice reparto di ginecologia) e sottoporsi a necessarie terapie.
La ringrazio
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 10.6k visite dal 16/02/2013.
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