Verginità "a metà" e perdite di sangue dopo un pò di intimità
Salve a tutta la comunità di medicitalia.
Scrivo a Voi per avere un consulto specialistico attendibile.
Per semplificare la dinamica del consulto, espongo una breve situazione riassuntiva dell'origine del problema.
Sono un ragazzo di 29 anni, e sto poco meno di anno con una ragazza di 25. All'inizio della nostra frequentazione venni a sapere che era vergine. Ciò non ci impedì di avere approcci fisici intimi: dapprima si trattò di ciò che possiamo definire "petting", ossia baci e carezze più o meno spinte, poi si passò a masturbazioni. Infine, passammo ad avere qualche approccio un pò più "spinto", che consisteva semplicemente nell'inserire il mio pene all'entrata della vagina, per poi spingerlo non più di 2-3 cm (non andavo oltre perchè lei voleva mantenere la sua verginità). Dopo un pò di mesi ad andare avanti così, ci fu una volta (settembre 2012) che spinsi un pò troppo, e lei ebbe un'ingente perdita di sangue: si trattò di una spinta che non la deflorò completamente, ma ciò le bastò per "scottarsi" (la cosa la turbò molto), e non voler lei più ripetere mai più quelle "prove" di penetrazione. In qualche modo, è rimasta con una verginità "a metà" (se così la si può definire).
Ecco, adesso arrivo al punto.
Da quel momento in poi non vi sono stati più tentativi di penetrazione, tuttavia, ogni qualvolta siamo un pò in intimità, lei ha dopo qualche ora delle piccole perdite di sangue. In sostanza, ogni qualvolta siamo da soli e ci abbracciamo uno sopra l'altra, basta semplicemente un pò di "strapazzo" (tipo uno "strusciamento" con gli stessi indumenti indossati anche per 20 minuti, o magari una leggere masturbazione che lei riceve superficialmente), che lei dopo un paio d'ore ha delle leggere perdite di sangue.
Da circa 6 mesi (da quando è successo quanto raccontato sopra), ogni volta che si fa un pò di petting più o meno spinto (senza penetrazione di alcun tipo), è MATEMATICAMENTE CERTO che lei ha delle perdite di sangue, che "scendeno" dalla vagina assieme al muco di lubrificazione che si viene a creare per l'eccitazione femminile.
Queste perdite sono eventi certi, frequenti (2 volte a settimana), e che cominciano a mettere un pò di disagio.
Ho proposto alla mia ragazza di prenotare una vivista ginecologica, ma è intimorita, e un pò si vergogna.
Siamo arrivati alla conclusione che, come passo "propedeutico" prima di una visita specialistica, sarebbe opportuno chiedere un parere a Voi specialisti di medicitalia.
Che pensate di quanto scritto sopra? Avete consigli?
Un saluto
Scrivo a Voi per avere un consulto specialistico attendibile.
Per semplificare la dinamica del consulto, espongo una breve situazione riassuntiva dell'origine del problema.
Sono un ragazzo di 29 anni, e sto poco meno di anno con una ragazza di 25. All'inizio della nostra frequentazione venni a sapere che era vergine. Ciò non ci impedì di avere approcci fisici intimi: dapprima si trattò di ciò che possiamo definire "petting", ossia baci e carezze più o meno spinte, poi si passò a masturbazioni. Infine, passammo ad avere qualche approccio un pò più "spinto", che consisteva semplicemente nell'inserire il mio pene all'entrata della vagina, per poi spingerlo non più di 2-3 cm (non andavo oltre perchè lei voleva mantenere la sua verginità). Dopo un pò di mesi ad andare avanti così, ci fu una volta (settembre 2012) che spinsi un pò troppo, e lei ebbe un'ingente perdita di sangue: si trattò di una spinta che non la deflorò completamente, ma ciò le bastò per "scottarsi" (la cosa la turbò molto), e non voler lei più ripetere mai più quelle "prove" di penetrazione. In qualche modo, è rimasta con una verginità "a metà" (se così la si può definire).
Ecco, adesso arrivo al punto.
Da quel momento in poi non vi sono stati più tentativi di penetrazione, tuttavia, ogni qualvolta siamo un pò in intimità, lei ha dopo qualche ora delle piccole perdite di sangue. In sostanza, ogni qualvolta siamo da soli e ci abbracciamo uno sopra l'altra, basta semplicemente un pò di "strapazzo" (tipo uno "strusciamento" con gli stessi indumenti indossati anche per 20 minuti, o magari una leggere masturbazione che lei riceve superficialmente), che lei dopo un paio d'ore ha delle leggere perdite di sangue.
Da circa 6 mesi (da quando è successo quanto raccontato sopra), ogni volta che si fa un pò di petting più o meno spinto (senza penetrazione di alcun tipo), è MATEMATICAMENTE CERTO che lei ha delle perdite di sangue, che "scendeno" dalla vagina assieme al muco di lubrificazione che si viene a creare per l'eccitazione femminile.
Queste perdite sono eventi certi, frequenti (2 volte a settimana), e che cominciano a mettere un pò di disagio.
Ho proposto alla mia ragazza di prenotare una vivista ginecologica, ma è intimorita, e un pò si vergogna.
Siamo arrivati alla conclusione che, come passo "propedeutico" prima di una visita specialistica, sarebbe opportuno chiedere un parere a Voi specialisti di medicitalia.
Che pensate di quanto scritto sopra? Avete consigli?
Un saluto
[#1]
Il primo passo è sicuramente un controllo ginecologico,per eliminare tante cause possibili di sanguinamento vulvo-vaginale.
Dal polipo alla infezione erpetica ,alla vulvite irritativa, al sanguinamento di un lembo imenale.
E' veramente impossibile aggiungere altro,perchè in questi casi è fondamentale l'osservazione clinica.
SALUTI
Dal polipo alla infezione erpetica ,alla vulvite irritativa, al sanguinamento di un lembo imenale.
E' veramente impossibile aggiungere altro,perchè in questi casi è fondamentale l'osservazione clinica.
SALUTI
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
[#2]
Utente
Gent. Dr. Blasi,
La ringrazio infinitamente per la sua risposta. Quindi secondo Lei possono esistere varie cause a questo problema, ed in effetti come io pensavo, soltanto l'osservazione clinica può togliere ogni dubbio.
A tal proposito Le vorrei porre due domande:
1) nei casi di verginità, sarebbe un problema procedere ad una visita clinica?
2) a quale tipologia di specialista dovremmo rivolgerci?
Grazie e cordialità
La ringrazio infinitamente per la sua risposta. Quindi secondo Lei possono esistere varie cause a questo problema, ed in effetti come io pensavo, soltanto l'osservazione clinica può togliere ogni dubbio.
A tal proposito Le vorrei porre due domande:
1) nei casi di verginità, sarebbe un problema procedere ad una visita clinica?
2) a quale tipologia di specialista dovremmo rivolgerci?
Grazie e cordialità
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 20.9k visite dal 01/02/2013.
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