Parto prematuro

Gentili Dottori, durante la mia gravidanza ho iniziato ad avere contrazioni uterine dalla 12/13 settimana circa percepibili come forti indurimenti dell'addome soprattutto la mattina appena sveglia. Intorno alla 16 settimana, dopo l'amniocentesi, sono stata ricoverata per un aumento della frequenza delle contrazioni (4/5 all'ora sempre non dolenti) e messa per diversi giorni in terapia endovenosa con miiolene. I tamponi eseguiti hanno dato esito negativo. Alle dimissioni il problema non era affatto risolto e la terapia a casa era miolene ogni 6 ore, magnesio mattino e sera e prometrium mattino e sera. Le contrazioni sono continuate ma ai controlli il collo dell'utero risultava sempre bel chiuso. Dalla 32 esima circa in poi le contrazioni notturne hanno iniziato ad essere talvolta dolorose tanto da svegliarmi. Alla 35 + 5 ho partorito con un parto rapido ( 3 ore dall'arrivo in ospedale con un cm di dilatazione). Tutto è andato per il meglio ma durante la gravidanza l'ansia e l'angoscia per la paura continua che potesse accadere qualcosa al bambino sono state davvero enormi. Adesso il mio bambino ha un anno e mezzo e sta cominciando a farsi strada il desiderio di un altro bambino. Io ho però il terrore di dover riaffrontare tutta quell'angoscia avendo letto che esiste un 30% di ricorrenza di parto prematuro avendone già avuto uno. La mia domanda è: statisticamente parlando nei casi di ricorrenza di prematuritá questa tende ad essere più grave in parti successivi? Visti i miei precedenti una eventuale nuova gravidanza sarebbe comunque da considerarsi a rischio con indicazione di riposo completo?
Grazie mille per l'attenzione e le preziose informazioni che saprete darmi.
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Dr. Nicola Blasi Ginecologo 43.6k 1.4k
In questi casi è importante identificare una causa, perchè si è visto che il 50% dei parti pretermine si verifica in assenza di condizioni predisponenti e fattori di rischio identificabili.
I FATTORI DI RISCHIO: socioeconomici( fumo di sigaretta,abuso di droghe e alcool,scarso stato nutrizionale), anamnesi ostetrica ( infezioni vaginali, due o più aborti spontanei,ect..) ,complicanze della gravidanza (preeclampsia,placenta previa).
Quindi va eseguita una accurata valutazione clinica pre-concezionale.
SALUTI

dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.

BARI

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Utente
Utente
Caro Dottore, non avevo nessuno dei fattori di rischio da lei menzionati. Assolutamente nessuno. Godo di ottima salute e conduco una vita sana. Non fumo ed assumo alcolici in maniera moderata (e non in gravidanza). Non ho mai fatto uso di droghe. A parte le contrazioni non è emeso alcun altro problema durante la gravidanza. La placenta era a posto e non ho avuto aborti spontanei nè prima nè dopo. Sicuramente nel caso mi sottoporrò ad una accurata visita clinica pre concezionale cosa che comunque avevo fatto in occasione anche della precedente gravidanza. In quell'occasione tra l'altro il concepimento è stato cercato per quasi un anno e quel periodo è stato quindi occasione di numerosi accertamenti ginecologici tamponi compresi ( ripetuti poi in gravidanza) e dopo il parto.
Il mio ginecologo mi ha detto che non è affatto raro che le cause di un parto prematuro rimangano oscure e che l'evento colpisca donne prive di fattori predisponenti identificabili.
Essendo presumibilmente in questa situazione, assumendo che nonostante i controlli non emergano nuovi elementi, vorrei sapere, avendo come unico fattore rischio accertato l'anamnesi di precedente parto prematuro qual'è ( se esistono studi in proposito) la percentuale di ricorrenza del problema e soprattutto se la prematurutà tende (sempre in media ovviamente) ad aggravarsi in gravidanze successive.
Grazie per la cortesia e la professionalità.

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Dr. Nicola Blasi Ginecologo 43.6k 1.4k
Come ho già detto il 50% dei parti pretermine non riconosce alcuna causa.
Nell'identificazione delle pazienti a rischio questi fattori giocano un ruolo importante:
* precedente PP (p.prematuro) o minaccia di PP
*gravidanza multipla
*poli o oligoidramnios
* due precedenti aborti nel secondo trimestre
* infezioni batteriche sistemiche acute,pielonefrite
* chirurgia addominale nel corso dell'attuale gravidanza.
Quindi si parla di INDICE DI RISCHIO e non di ricorrenza.
SALUTI
[#4]
Utente
Utente
Gentile Dottore, mi sono permessa di utilizzare il termine ricorrenza poichè compare in numerosi lavori pubblicati da Suoi eminenti colleghi ginecologi sia italiani che stranieri su importanti riviste mediche. In particolare si parla di fattori di rischio in generale in soggetti che non abbiano anamnesi di PP ma anche di rischio di ricorrenza e percentuali di rischio di ricorrenza in riferimento al ripresentarsi dell'evento PP in soggetti che abbiano all'anamnesi un precedente PP.
La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato e mi scuso per non essere riuscita (per due volte) a formulare le mie domande in maniera sufficientemente chiara da metterLa in condizione di potermi dare risposte esaurienti.
Le rinnovo comunque i miei rigraziamenti per la Sua professionalità e cordialità e colgo l'occasione per porgerLe i miei più cordiali saluti



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