Disuria e ghiandole di Skene
Gentili dottori,
devo premettere che all'inizio dell'estate ho avuto la mononucleosi, in forma non grave, ma che ha comunque messo ko tutte le mie difese immunitarie. Verso inizio luglio ho avuto una forte vulvite che inizialmente pensavo irritativa, ma che alla comparsa di una "pallina" sul piccolo labbro sinistro mi ha preoccupato. La ginecologa che mi ha visitato ha riscontrato una leggera micosi, per la quale mi ha dato una pomata e un detergente. Avrei dovuto associarvi un antimicotico per via orale, ma date le pessime condizioni del fegato dovute alla mononucleosi non ho potuto prenderlo. Mi sono recata quindi da un'altra ginecologa la quale mi ha detto di continuare con pomata e detergente, e di assumere lattobacilli e integratori per ripristinare le difese immunitarie. La pallina è stata identificata come cisti parauretrale o gonfiore della ghiandola di Skene. La terapia è stata efficace, dopo alcune perdite più consistenti la micosi sembra sparita, ma la "cisti" è rimasta. E qui si conclude la fase uno.
La fase due è iniziata due settimane fa: dalle analisi del residuo delle urine sono stati trovati numerosi leucociti e urati amorfi. Non avendo dolori alla minzione il mio medico di base mi ha consigliato di bere di più potendo essere semplice renella o un principio di infezione. Dopo qualche giorno è effettivamente comparso del dolore e del bruciore al momento della minzione, ma con l'assunzione di una maggiore quantità di liquidi passava. Ho preso il monuril, ma dopo due giorni di tranquillità è ricomparso il dolore e il bruciore. Ho ripreso il monuril al quale ho affiancato il cistoshield e un integratore naturale per le difese immunitarie ancora compromesse dalla mononucleosi. L'area dell'uretra e nelle vicinanze mi sembra come indolenzita e non mi sento a mio agio a fare certi movimenti per paura di complicare le cose o avere dolore. Vorrei sapere se è possibile un collegamento tra la disuria e la cisti, la quale non appare infetta, o tra la disuria e la micosi.
So che dalla semplice descrizione non è possibile fare una diagnosi, ma avrei anche dei dubbi in merito alla cisti. Si trova proprio all'inizio dell'apertura delle labbra, sotto il clitoride. Entrambe le ginecologhe, quando mi hanno visitato, alla mia domanda "cos'è questa pallina?" hanno risposto "quale?" perchè sembra una pallina solo con le piccole labbra chiuse, quando vengono aperte sembra esser parte della vulva, sì gonfia, ma non una neoformazione. E' possibile che si tratti di un semplice gonfiore che stenta a rientrare a causa delle condizioni generali del mio organismo?
Grazie per l'attenzione
devo premettere che all'inizio dell'estate ho avuto la mononucleosi, in forma non grave, ma che ha comunque messo ko tutte le mie difese immunitarie. Verso inizio luglio ho avuto una forte vulvite che inizialmente pensavo irritativa, ma che alla comparsa di una "pallina" sul piccolo labbro sinistro mi ha preoccupato. La ginecologa che mi ha visitato ha riscontrato una leggera micosi, per la quale mi ha dato una pomata e un detergente. Avrei dovuto associarvi un antimicotico per via orale, ma date le pessime condizioni del fegato dovute alla mononucleosi non ho potuto prenderlo. Mi sono recata quindi da un'altra ginecologa la quale mi ha detto di continuare con pomata e detergente, e di assumere lattobacilli e integratori per ripristinare le difese immunitarie. La pallina è stata identificata come cisti parauretrale o gonfiore della ghiandola di Skene. La terapia è stata efficace, dopo alcune perdite più consistenti la micosi sembra sparita, ma la "cisti" è rimasta. E qui si conclude la fase uno.
La fase due è iniziata due settimane fa: dalle analisi del residuo delle urine sono stati trovati numerosi leucociti e urati amorfi. Non avendo dolori alla minzione il mio medico di base mi ha consigliato di bere di più potendo essere semplice renella o un principio di infezione. Dopo qualche giorno è effettivamente comparso del dolore e del bruciore al momento della minzione, ma con l'assunzione di una maggiore quantità di liquidi passava. Ho preso il monuril, ma dopo due giorni di tranquillità è ricomparso il dolore e il bruciore. Ho ripreso il monuril al quale ho affiancato il cistoshield e un integratore naturale per le difese immunitarie ancora compromesse dalla mononucleosi. L'area dell'uretra e nelle vicinanze mi sembra come indolenzita e non mi sento a mio agio a fare certi movimenti per paura di complicare le cose o avere dolore. Vorrei sapere se è possibile un collegamento tra la disuria e la cisti, la quale non appare infetta, o tra la disuria e la micosi.
So che dalla semplice descrizione non è possibile fare una diagnosi, ma avrei anche dei dubbi in merito alla cisti. Si trova proprio all'inizio dell'apertura delle labbra, sotto il clitoride. Entrambe le ginecologhe, quando mi hanno visitato, alla mia domanda "cos'è questa pallina?" hanno risposto "quale?" perchè sembra una pallina solo con le piccole labbra chiuse, quando vengono aperte sembra esser parte della vulva, sì gonfia, ma non una neoformazione. E' possibile che si tratti di un semplice gonfiore che stenta a rientrare a causa delle condizioni generali del mio organismo?
Grazie per l'attenzione
[#1]
Per sincerarsi della natura di questa neoformazione dovrebbe eseguire una Vulvoscopia. E' un esame semplice non doloroso che consiste nell'osservazione dell'area vulvare ad ingrandimento con un apprecchio specifico.
la diagnosi sarà molto più agevole.
Nel caso venisse confermata una cisti di una ghiandola parauretrale di Skene, non c'è nulla di cui preoccuparsi; se la cisti non va incontro a fenomeni di tipo flogistico-infettivo, può rimanere tranquillamente dov'è, senza dover essere asportata. Ovviamente va controllata nel tempo per valutarne una eventuale crescita progressiva.
Saluti.
la diagnosi sarà molto più agevole.
Nel caso venisse confermata una cisti di una ghiandola parauretrale di Skene, non c'è nulla di cui preoccuparsi; se la cisti non va incontro a fenomeni di tipo flogistico-infettivo, può rimanere tranquillamente dov'è, senza dover essere asportata. Ovviamente va controllata nel tempo per valutarne una eventuale crescita progressiva.
Saluti.
Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 31.7k visite dal 02/09/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Vulvodinia
La vulvodinia è una patologie che colpisce la vulva, si manifesta con costante bruciore, secchezza e sintomi dolorosi che compromettono la vita sessuale.