Fattore v omozigote in gravidanza
gentile dottore.
vorrei tanto che mi consigliasse quale terapia potrebbe adottare mia figlia con fattore di leiden in omozigosi.
Ha 36 anni appena compiuti ed e' alla terza gravidanza .le prime due sono andate molto bene e senza nessun problema.alla terza l'angiologo le ha consigliato la suddetta ricerca essendo il padre portatore di leiden eterozigote,
e' cosi che ha scoperto di averlo anche lei. Ora ,quali rischi corre mia figlia?
cosa deve fare? consiglia anche lei cardioaspirina tutti i giorni?
attualmente e' verso la fine del terzo mese . cordiali saluti
Maristella
vorrei tanto che mi consigliasse quale terapia potrebbe adottare mia figlia con fattore di leiden in omozigosi.
Ha 36 anni appena compiuti ed e' alla terza gravidanza .le prime due sono andate molto bene e senza nessun problema.alla terza l'angiologo le ha consigliato la suddetta ricerca essendo il padre portatore di leiden eterozigote,
e' cosi che ha scoperto di averlo anche lei. Ora ,quali rischi corre mia figlia?
cosa deve fare? consiglia anche lei cardioaspirina tutti i giorni?
attualmente e' verso la fine del terzo mese . cordiali saluti
Maristella
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La mutazione in omozigosi del fattore V è una delle mutzioni cosiddette "trombofiliche" in particolare "trombogene", cioè contraddistinte da una tendenza alla formazione di trombi (coaguli sanguigni) in vasi integri sul piano della struttura parietale.
La formazione di questi coaguli può interferire sugli scambi vascolari ed emodinamici fra parete uterina (decidua) e mantello di cellule esterne alla gravidanza (trofoblasto) fin dalle primissime fasi della gestazione, determiando una serie di eventi negativi chevanno dall'aborto spontaneo alle anomalie della cosiddetta "invasione trofoblastica" o "trofoblastizzazione deciduale" con ritardo di crescita intrauterina precoce o tardivo (a seconda che venga inficiata la prima o solo la seconda "ondata" di invasione trofoblastica appunto), ipertensione indotta dalla gravidanza o altre patologie contraddistinte da un anomalo circolo feto-placentare.
Ciononostante alla mutazione si oppongono sia fattori fisiologici sia, eventualmente, trattamenti farmacologici.
Le due gravidanze già portate felicemente a termine da sua figlia, testimonierebbero l'efficacia dei fattori fisiologici che si oppongono alla incrementata "trombogenesi" indotta dalla mutazione, ma c'è in ballo il fattore "età" che non sottovaluterei.
Dopo i 35 anni si assiste, già in Fisiologia, ad un incremento dell'efficacia dei fattori "trombogenici" con una normale ipercoagulabilità del sangue che potrebbe giocare un ruolo chiave e negativo nella gravidanza in corso.
Il mio consiglio, quindi, è quello di richiedere una consulenza specialistica per una terapia da adottare alungo termine, in senso preventivo nei confronti delle anomalie che potrebbero derivare dall'associazione perniciosa fra anomali in omo del fattore V ed ipercoagulabilità indotta dall'età over 35.
Saluti.
La formazione di questi coaguli può interferire sugli scambi vascolari ed emodinamici fra parete uterina (decidua) e mantello di cellule esterne alla gravidanza (trofoblasto) fin dalle primissime fasi della gestazione, determiando una serie di eventi negativi chevanno dall'aborto spontaneo alle anomalie della cosiddetta "invasione trofoblastica" o "trofoblastizzazione deciduale" con ritardo di crescita intrauterina precoce o tardivo (a seconda che venga inficiata la prima o solo la seconda "ondata" di invasione trofoblastica appunto), ipertensione indotta dalla gravidanza o altre patologie contraddistinte da un anomalo circolo feto-placentare.
Ciononostante alla mutazione si oppongono sia fattori fisiologici sia, eventualmente, trattamenti farmacologici.
Le due gravidanze già portate felicemente a termine da sua figlia, testimonierebbero l'efficacia dei fattori fisiologici che si oppongono alla incrementata "trombogenesi" indotta dalla mutazione, ma c'è in ballo il fattore "età" che non sottovaluterei.
Dopo i 35 anni si assiste, già in Fisiologia, ad un incremento dell'efficacia dei fattori "trombogenici" con una normale ipercoagulabilità del sangue che potrebbe giocare un ruolo chiave e negativo nella gravidanza in corso.
Il mio consiglio, quindi, è quello di richiedere una consulenza specialistica per una terapia da adottare alungo termine, in senso preventivo nei confronti delle anomalie che potrebbero derivare dall'associazione perniciosa fra anomali in omo del fattore V ed ipercoagulabilità indotta dall'età over 35.
Saluti.
Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.1k visite dal 26/08/2012.
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