Accrescimento fetale

Buongiorno,
Qualche giorno fa ho effettuato l'ecografia del III trimestre e l'ecografista mi ha detto che c'è un rallentamento dell'accrescimento fetale.
Vorrei un vostro parere, essendo la mia ginecologa in ferie per tutta la settimana.
Queste erano le misurazioni alla settimana 21:
DBP 53
FL 34
CA 173
CC 187
CDT 22
Queste invece quelle dell'ultima ecografia effettuata alla settimana 31:
DBP 83
FL 57
CA 254
CC 298
Per ulteriore informazione, nella prima parte della gravidanza il mio aumento di peso era stato considerevole (+6 kg alla settimana 18). In seguito, su consiglio della ginecologa, ho aggiustato il mio regime alimentare ed ora, alla settimana 31 sono a + 10 kg.
Mi chiedo se devo preoccuparmi e se questa mia "dieta" possa essere all'origine del diminuito accrescimento fetale, in particolare della circonferenza addominale.
Ringrazio sin d'ora per la gentile risposta.
Saluti,
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 283
Gentile utente
ha omesso di riportare, fra i dati dell'eco strutturale alla 21ma settimana i valori relativi al Doppler dell'arteria uterina. La presenza di una incisura protodiastolica (Notch) e/o la presenza di un indice di resistenza superiore al cut off per l'epoca di 0,65, avrebbero potuto prevedere, in qualche modo, una insufficienza della crescita fetale dopo la 30ma settimana.
Venendo alle sole misure biometriche, alla 31ma si evidenzia un rapporto fra parametri cefalici ed addominali del feto a favore dei primi, come se vi fosse un difetto di crescita di tipo asimmetrico (che è anche il più frequente e quello con prognosi migliore).
In questi casi (sempre in assenza dei dati Doppler che sarebbero molto indicativi), si consiglia un monitoraggio più ravvicinato delle condizioni biofisiche dell'unità feto-placentare con ecograifa, Doppler e cardiotocografia appena possibile. Utile il controllo del suo incremento ponderale, il cui valore deve sempre essere contenuto negli standard. Infine un dto importante riveste la misurazione quotidiana (anche ripetuta per più volte) della pressione arteriosa ed il monitoraggio dei livelli plasmatici dell'uricemia, oltre che il rilievo dei dati dell'esame chimico-fisico delle urine.
Saluti.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli